Tag Archives: vulcano

Durante gli ultimi due giorni, la colata lavica prodotta dalla bocca situata a 650 m di quota, ha continuato a scorrere lungo il margine orientale della Sciara del Fuoco, senza mostrare apprezzabili variazioni del tasso effusivo. La parte più bassa del campo lavico osservata dalla telecamera termica di quota 190 (SCT), nella serata di ieri è rimasta stabile con il fronte lavico più avanzato che rimaneva attestato a circa 200 m di quota. Nella tarda serata, il fronte lavico ha cominciato ad ingrossarsi e a scendere verso il basso formando una colata che nel giro di poche ore si è sovrapposta alle lave precedenti in raffreddamento, raggiungendo la costa nelle prime ore del mattino (vedi immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica SCT, a quota 190 m). 

Persiste l?assenza di attività esplosiva alle bocche sommitali dello Stromboli.

Fonte: Ingv Catania

Il nuovo episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che è iniziato nella serata del 9 agosto 2014, sta continuando con esplosioni stromboliane accompagnate da modeste emissioni di cenere ed emissione di lava da una singola bocca posta sull'alto fianco orientale del cono del NSEC. Già durante le prime 24 ore di attività, si è costruito un conetto piroclastico nella parte occidentale della sommità del NSEC, aumentando nettamente l'altezza dell'edificio nato all'inizio del 2011 (vedi foto in alto a sinistra, ripresa la sera del 11 agosto 2014 da Tremestieri Etneo).

L'attività stromboliana è concentrata principalmente nella bocca sommitale del nuovo conetto, mentre è più sporadica e debole in due bocche eruttive poste nelle parti centrale ed orientale del NSEC. La bocca effusiva, che si è aperta il mattino del 10 agosto, si trova a circa 50 m sotto l'orlo orientale del NSEC, a monte della grande nicchia di distacco formatasi l'11 febbraio 2014. La lava emessa da questa bocca si è espansa in più bracci scendendo sulla ripida parete occidentale della Valle del Bove, due dei quali diretti verso est, raggiungendo circa 2400 m di quota.

Un terzo braccio invece avanza verso nord-est, a monte del campo lavico del 2008-2009, per dirigersi poi verso est in direzione di Monte Simone, con un fronte attivo a circa 2200 m (vedi immagine termica in basso a sinistra, ripresa dalla telecamera di Monte Cagliato alle ore 11:11 GMT - 13:11 locali - del 12 agosto 2014). Quest'ultimo flusso aveva raggiunto una lunghezza di circa 2 km.

Dopo la rapida intensificazione nella mattinata dell'11 agosto, l'attività è rimasta piuttosto stazionaria durante le ultime 24 ore, con una modesta attività esplosiva e relativamente lenta emissione di lava. Ciò coincide con l'andamento dell'ampiezza del tremore vulcanico, che nelle ultime 24 ore rimane su livelli medio-alti, con piccole oscillazioni ma senza mostrare maggiori variazioni.

Fonte: Ingv Catania

Durante la prima settimana di agosto e fino alla notte fra l?8 e il 9 agosto 2014 è continuata senza sostanziali variazioni l?attività subterminale esplosiva ed effusiva sul fianco orientale del Cratere di Nord-Est dell?Etna, con emissione di colate di lava dalle bocche eruttive apertesi il 5 luglio e forti esplosioni stromboliane dalla bocca del 25 luglio. Nel mattino del 9 agosto, l?ampiezza del tremore vulcanico è fortemente diminuita, e dalla bocca del 25 luglio è cominciato un graduale incremento dell?emissione di cenere, che ha formato un pennacchio alto circa 1 km sopra la bocca. Nel pomeriggio, l?emissione di cenere era sostanzialmente cessata, e l?attività effusiva era in diminuzione, però nella serata ha ripreso l?attività esplosiva con emissione di cenere dalla bocca del 25 luglio.

Nella serata del 9 agosto, si è inoltre osservato un aumento dell?attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC; vedi prima foto qui a sinistra, ripresa dalla telecamera ad alta sensitività sulla Montagnola, EMOH, alle ore 03:19 GMT del 10 agosto 2014), che era iniziata, in maniera molto debole, il mattino dell?8 agosto. L?attività era accompagnata dall?emissione di piccoli sbuffi di cenere nera, rapidamente dispersa dal vento in prossimità al cratere.

Con l?intensificarsi dell?attività del NSEC, è diminuita l?attività eruttiva al teatro eruttivo sul fianco orientale del Cratere di Nord-Est, dove nel mattino del 10 agosto sono avvenute solo sporadiche emissioni di cenere. Al NSEC invece, alle ore 04:45 GMT (06:45 locali), si è aperta una bocca effusiva sull?alto fianco orientale del suo cono, che ha innescato una piccola frana e successivamente emesso una colata di lava che dopo un?ora aveva raggiunto la base orientale del cono (vedi seconda immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica a Monte Cagliato alle ore 06:08 GMT del 10 agosto 2014). Dopo le ore 06:30 GMT, le osservazioni dirette sono state periodicamente impedite dalla presenza di nuvole in area sommitale; tuttavia alle ore 13:00 GMT stava continuando l?attività stromboliana al NSEC e l?emissione di lava dalla bocca effusiva sull?alto fianco orientale del suo cono.

Fonte: Ingv Catania

Sta continuando l?emissione di lava dalla bocca effusiva posta a quota 650 m sul versante settentrionale dell?area craterica nord dello Stromboli, che si è aperta il mattino del 7 agosto. Dopo la temporanea cessazione dell?ingresso nel mare della lava nella notte fra l?8 e il 9 agosto, nella mattinata del 9 la lava stava nuovamente entrando nel mare, generando - come già osservato in precedenza ? forti interazioni al contatto con l?acqua del mare. Durante le successive 24 ore si è osservato che l?emissione di lava mostrava fluttuazioni, generando diverse sovrapposizioni al flusso principale nella zona del fronte lavico si sono verificate ad intervalli di circa un'ora, formando a volte un allargamento a ventaglio e diverse digitazioni che raggiungevano il mare.

Persiste l?assenza di attività esplosiva alle bocche sommitali dello Stromboli.

Fonte: Ingv Catania

di Turi Caggegi -

Notte di passione e spettacolo sull'Etna: va in scena l'agonia di una eruzione che tanto interesse ha suscitato nel popolo etneo, nei media, sui social network, tra visitatori e turisti. Le migliaia di appassionati e curiosi che ieri sera hanno preso d'assalto i fianchi della grande montagna hanno assistito a uno spettacolo unico e un po' struggente, l'ennesimo cambiamento nell'attività dell'Etna, con la presumibile fine dell'eruzione iniziata il 5 luglio sotto il cratere di Nord Est e i segnali di risveglio del gigante bambino Nuovo Cratere di Sud Est. Sembrava un pellegrinaggio al capezzale dell'eruzione morente. Un pellegrinaggio segnato dalle centinaia di lucine delle torce degli escursionisti che si arrampicavano nella notte illuminata dalla luna piena sui sentieri che si inerpicano sul vulcano, alla ricerca di un punto vista panoramico e privilegiato di osservazione. Chi aveva programmato la scalata nel sabato sera precedente Ferragosto di certo non si aspettava questo epilogo, ma ormai tutti sanno che l'Etna non concede routine, e tutti lo accettano.

Dunque i segni premonitori della mattina che avevano fatto intuire ai più esperti  cosa stesse accadendo nel ventre della Grande Madre, si sono avverati. La notevole emissione di cenere dalle bocche di Nord Est e il contemporaneo repentino calo del tremore vulcanico registrato dai freddi strumenti dell'Ingv erano effettivamente segno che qualcosa era cambiato, che l'attività si stava modificando, che l'energia primordiale racchiusa nel più grande vulcano d'Europa cercava nuovi equilibri.

Manca ancora il certificato ufficiale di morte, certo. E magari l'Etna farà un'altra strambata delle sue e smentirà questa interpretazione non appena questo articolo sarà pubblicato. Di sicuro però ieri sera tutti i devoti in processione hanno capito questo: l'eruzione sta morendo, il Nuovo Cratere di Sud Est si sta risvegliando. Ennesima prova che l'Etna segue i suoi ancora imperscrutabili disegni, e lascia tutti con lo stupore dei bambini stampato sul viso.

Foto di Turi Caggegi scattate da varie località dell'Etna la sera del 9 agosto 2014. La foto con luce diurna è stata scattata la mattina del 9 agosto e testimonia l'emissione di cenere.Etna eruzione etna eruzione turi caggegietna eruzione turi caggegietna cenere turi caggegi

 

 

Prosegue l?emissione di lava da una bocca effusiva posta a quota 650 m sul versante settentrionale dell?area craterica nord dello Stromboli, che si è aperta il mattino del 7 agosto. Nelle prime ore di questa attività effusiva la lava, dopo aver ricoperto interamente il ?pianoro? a quota 600 m, si è divisa in numerosi bracci, di cui 6 hanno raggiunto il mare. Nella notte fra il 7 e l?8 agosto, l?effusione lavica è diminuita, e nel mattino dell?8 agosto, un solo flusso lavico stava ancora entrando in mare, mentre alcuni piccoli flussi attivi erano in arretramento sull?alto fianco della Sciara del Fuoco, frantumandosi sul ripido pendio e generando frequenti piccole frane. L?ingresso di lava nel mare ha generato quasi continuamente forti interazioni esplosive fra lava e acqua, che generavano getti di vapore, blocchi e cenere alti diverse decine di metri. In serata il flusso lavico verso il mare mostrava una forte diminuzione, e nelle ore notturne è cessato del tutto. Nella mattinata del 9 agosto, stava continuando l?emissione di lava dalla bocca effusiva a quota 650 m, generando una colata lavica con fronti attivi nella parte bassa della Sciara del Fuoco, arrestandosi prima di arrivare alla linea di costa.

Si nota inoltre una forte diminuzione dell?attività esplosiva alle bocche sommitali dello Stromboli, mentre persiste un intenso degassamento dalle medesime bocche.

Fonte: Ingv Catania

A proposito di divieti e limitazioni imposti nella fruizione e nella visita di alcune zone dell'Etna, ecco la lettera aperta che Giuseppe Riggio, dell'associazione Etnaviva, ha scritto alle Autorità. 

Dinanzi a tanti e duraturi provvedimenti di divieto permettetemi di scrivere ancora una volta che l’Etna non si può vietare: appartiene al mondo, è di proprietà di chi la ama, di chi ne osserva i fenomeni strabilianti, ma naturali da secoli.

La nostra “muntagna” è nostra perché i nostri antenati l’hanno lavorata, sudata e modificata pezzo dopo pezzo, dissodando il terreno e costruendo terrazzamenti, spaccando le pietre e costruendo il selciato delle mulattiere.

Per mesi ci hanno proibito di andare nella Valle del Bove  perché dicono che l’Etna è cattiva, minaccia gli escursionisti e incombe sulle popolazioni. Ma in quella Valle sino a non molti anni fa c’era un attrezzato rifugio, su quei pendii i montanari andavano a contendersi il titolo di sciatore più bravo di Sicilia, i pastori vivevano per mesi in anguste capanne. Il rifugio costruito negli anni ’30 in quel posto incantevole non venne distrutto dalle bombe laviche, ma dall’esplosivo piazzato dagli uomini che vollero tentare di deviare il fiume di fuoco nel 1992.

L’Etna è sempre stato il Mongibello, il Mons Gebel, la montagna-montagna, ma mai la “montagna proibita”. Nel Medioevo la consideravano la “porta dell’Inferno”, ma già nel 1493 – mentre Colombo scopriva l’America- Pietro Bembo abbandonava per qualche giorno i suoi studi di greco antico a Messina per scalare l’Etna, per andare a soddisfare – così scriveva- “la “sete di conoscenza”.

Oggi non si può più osservare il vulcano, occorre stare lontani – abitanti e turisti- da quei fuochi che evidentemente sono tornati ad essere le fonti del Male, la minaccia per l’Umanità. Ma allora c’è qualcosa che non capisco: solo un anno fa ci avevano detto che l’Etna, la nostra “Muntagna”, era stata inserita nella lista dei beni appartenenti al Patrimonio mondiale. Tutti a far festa, tutti pronti ad invitare gli abitanti del Mondo a visitare il loro pezzo di patrimonio comune che si trova proprio qui da noi, in terra sicula. E invece no, invece di allestire comitati di benvenuto le Autorità hanno pensato bene di firmare ordinanze. Sempre più severe. “Extra homnes” hanno scritto, via dal conclave etneo, via abitanti e visitatori! Sino a rischiare il ridicolo: ma come? E’ un bene che appartiene al Mondo ed il Mondo non può osservarlo se non via internet?

Dicono che la montagna deve essere proibita per il nostro bene, come se fossimo tutti bambini bisognosi di cure e di attenzioni, incapaci di confrontarci con la dura realtà.  Sino alla scorsa settimana non potevano accompagnare i clienti oltre  quota 2900  neanche i montanari con il patentino. Neanche le guide abilitate potevano mostrare lo spettacolo più bello del vulcano. Eppure – viene da pensare – se è attesa una tempesta meteo nessuno mi vieta di uscire da casa; se il mare è agitato sventola la bandiera rossa ma nessun vigile mi denuncia se faccio un tuffo. E allora perché la montagna deve essere proibita? Dicono perché c’è stata una frana, un grande crollo. Ma è successo l'11 febbraio 2014, sono trascorsi  - più o meno- 170 giorni ed il vulcano ha continuato la sua normale attività da vulcano, fra boati e colate, ma grandi frane nemmeno una. E poi a pensarci bene sulle Dolomiti i crolli dei vetusti e bellissimi pinnacoli sono all’ordine del giorno, e nessuno si allarma, anzi se possibile si mette tutto presto a tacere. Del resto i compatrioti trentini o veneti sanno bene che alla natura spetta fare il suo corso. L’uomo è solo un intruso, che entra nel mondo delle montagne (ma vale anche per il mare o per le distese desertiche) cosciente di essere penetrato in un territorio che appartiene al selvaggio, alle forze primordiali all’interno delle quali noi possiamo solo destreggiarci nella consapevolezza dei nostri limiti e dei rischi che corriamo.

Non esiste Autorità capace di fermare il fulmine o la tempesta marina, ma neanche la colata del vulcano. Nessun governo può impedire del tutto gli incidenti che continueranno ad accadere all’uomo all’interno dell’ambiente naturale che lo ospita o che si trova a visitare.

Ci sono volute le associazioni per  fare revocare l'ordinanza che vietava in maniera ormai ingiustificata la valle del Bove, c'è voluta la caparbietà di alcune guide per ricordare che sono proprio loro i primi custodi della sicurezza in montagna. Il dialogo è iniziato. Speriamo che continui sul piano della ragionevolezza, tenendo presente che la questione fruizione dell'Etna ha numerosi e delicati risvolti.

In fondo, signori delle Autorità, la soluzione non è poi così difficile:   raccomandate prudenza, affiggete avvisi ed informate i cittadini dei rischi che corrono nel percorrere i fianchi del vulcano, consigliate loro di rivolgersi a chi la montagna la conosce, segnalate i sentieri, aggiornate frequentemente i bollettini di pericolosità della nostra Muntagna, ma per favore lasciate che il Mondo apprezzi e goda liberamente dell’Etna e delle sue attività.

Giuseppe Riggio

Foto di Turi Caggegi Agosto 2014

Turisti EtnaEtna esplosioneTuristi Etna

A seguito del pienone di adesioni per il primo appuntamento dell'iniziativa "Tra ... Monti e fuoco nel Parco", che prevede sabato 9 agosto una escursione guidata dal personale dell'ente in prossimità dell'attuale eruzione, attraverso il sentiero che conduce in contrada Serracozzo - in luoghi di grande fascino e interesse per gli amanti della natura e della fotografia - per andare incontro alle tantissime richieste degli appassionati che non riusciranno a partecipare domani sera il Parco dell'Etna ha deciso di fissare cinque nuove date (mercoledì 13, sabato 16, lunedì 18, mercoledì 20 e sabato 23 agosto) e ha iniziato a raccogliere le prenotazioni.

Così come previsto per l'appuntamento di domani, anche per le altre date la partenza avverrà dal Rifugio Citelli, con inizio alle ore 17.30 e conclusione presunta alle ore 22.00. La quota di partecipazione è fissata in 10 euro; le prenotazioni potranno essere effettuate telefonando ai numeri 095 821240/245/211.

Allo scopo di avvicinare il maggior numero di giovani alla fruizione responsabile del vulcano, per i ragazzi fino a 14 anni accompagnati da un adulto l'escursione è gratuita.

Ai partecipanti si consiglia di indossare un abbigliamento da trekking, di portare una bottiglietta d'acqua, una colazione a sacco, una torcia ed una macchina fotografica.

CS Parco dell'Etna, 8 agosto 2014Etna eruzione turi caggegietna eruzioneetna serracozzo

Nella giornata del 6 agosto 2014, verso le ore 12:30 GMT (14:30 locali), è cominciato un nuovo trabocco lavico dalla terrazza craterica dello Stromboli, prendendo lo stesso percorso dei trabocchi precedenti di giugno-luglio 2014, nella parte centrale della Sciara del Fuoco. L'inizio dell'attività effusiva è stato accompagnato da una serie di grandi frane di materiale caldo, che hanno rapidamente raggiunto la linea di costa, espandendosi orizzontalmente sulla superficie del mare per alcune decine di metri, come visibile nell'immagine a sinistra, della telecamera termica (SCT) posta a quota 190 m sull'orlo settentrionale della Sciara del Fuoco. L'emissione di lava e la discesa di colate è avvenuta in maniera pulsante, con diversi flussi lavici successivi, che infine hanno raggiunto la linea di costa. Questa attività effusiva è continuata durante la notte e le prime ore del 7 agosto.

Alle ore 05:16 GMT del 7 agosto, ha avuto inizio un secondo, abbondante trabocco lavico dall'area craterica nord della terrazza craterica, che ha rapidamente coperto l'intero "pianoro" a quota 600 m, per poi riversarsi sulla Sciara del Fuoco formando un ampio campo lavico.

In breve tempo, la lava è scesa in diversi bracci lavici verso la costa, accompagnata da numerose frane. L'immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera SCT alle ore 06:23 GMT del 7 agosto, mostra tre flussi lavici che entrano nel mare, mentre due altri, in primo piano, stanno per raggiungere la linea di costa.

Questo nuovo episodio effusivo, il più significativo degli ultimi anni, è stato preceduto da diversi trabocchi lavici nella seconda metà di giugno e nelle prime tre settimane di luglio.

Fonte: Ingv Catania

Il Vulcano delle sorprese: oltre a essere quello più grande e attivo d'Europa e il secondo più attivo al mondo dopo il Kilauea (Hawaii), l'Etna potrebbe forse essere definito il più vario e sorprendente per la grande gamma di attività vulcanica che lo contraddistingue. Ne è prova la novità del giorno: una ulteriore piccola bocca sembra essersi aperta questa mattina pochi metri a monte della bocca esplosiva nata il 25 luglio scorso, a sua volta spuntata a nord est delle bocche esplosive ed effusive che si sono aperte il 5 luglio alla base orientale del cratere di Nord Est, il più alto dell'Etna, e che hanno originato l'eruzione e la colata lavica ancora in corso. I centri eruttivi dell'attuale fase sembrano dunque spostarsi verso monte. Per fortuna sono tutti al di sopra dei tremila metri di quota e non creano problemi di alcun tipo, anche perché si tratta - come spiegano gli esperti - di una eruzione a bassa energia. Anzi, complice l'estate, l'eruzione ha costituito una grande fonte di attrazione turistica grazie anche alle continue e spettacolari esplosioni che si susseguono al ritmo di circa 20 al minuto, spesso accompagnate da forti boati, udibili anche a decine di chilometri di distanza soprattutto sul versante est e nord est del vulcano siciliano.

La "nuova piccola bocca" di oggi sarebbe nata poco prima delle 10, come testimoniano le foto scattate da Francesco Mangiaglia che pubblichiamo a corredo di questo articolo, ma continuiamo a usare il condizionale poiché a causa della copertura nuvolosa compatta alle alte quote dell'Etna, non è stato possibile fare ulteriori verifiche neanche da parte degli esperti dell'Ingv di Catania. In sostanza non è stato possibile capire se le esplosioni evidenti nelle foto proprio a ridosso della parte occidentale della bocca esplosiva del 25 luglio, siano proseguite e che tipo di evoluzione abbia subìto lo scenario eruttivo.

L'ultima foto in basso (scattata da Turi Caggegi) rappresenta proprio lo scenario eruttivo alle 8,22 dell'1 agosto, quando ancora non c'erano tracce della nuova presunta bocca.

Intanto il livello del tremore vulcanico si mantiene più alto del normale, ma di certo ormai l'Etna sembra davvero essere diventato il vulcano più vario, eclettico e sorprendente del mondo.

Aggiornamento: Ecco il comunicato Ingv
etna nuova bocca bocche etna 1 ago 14