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Continua la modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, senza emettere significative quantità di cenere, come mostra l'immagine a sinistra, ripresa all'alba del 14 febbraio 2014 da Tremestieri Etneo, sul versante meridionale del vulcano. L'emissione di lava da una bocca posta all'interno della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014, sul basso fianco orientale del cono del NSEC, nelle ultime 36 ore è gradualmente diminuita, alimentando flussi attivi lunghi poche centinaia di metri.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 48 ore ha mostrato una lenta diminuzione, mantenendosi tuttora leggermente elevato rispetto al livello normale.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

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Sull'Etna segnata dalla grande frana che ha intaccato la base del Nuovo Cratere di Sud Est e provocato la valanga piroclastica di lunedì scorso, la colata ha ripreso vigore con una nuova accelerazione dell'alimentazione. L'eruzione iniziata il 21 gennaio scorso dunque prosegue con fasi alterne, mentre si modifica ancora la morfologia del grande vulcano. La colata lavica adesso fuoriesce proprio nella zona collassata sotto il Cratere, dove si è formata una grande voragine, calda e attiva. Presenti a intermittenza anche le esplosioni all'interno del Nuovo Cratere di Sud Est con modeste emissioni di cenere in atmosfera., mentre il tremore vulcanico mostra una tendenza al ribasso. nsecnsecfrana nsec

Finalmente stamattina, grazie a una schiarita, è stato possibile osservare visivamente come si presenta il Nuovo Cratere di Sud Est dell'Etna dopo l'enorme frana che due giorni fa ha provocato il flusso piroclastico che ha investito il fianco orientale del vulcano, da quota tremila fino alla base della Valle del Bove. L'attività sull'Etna continua e prima dell'alba si poteva osservare la colata che fuoriesce dalla base orientale del cono del Nuovo Sud Est. La è apparsa molto meno alimentata rispetto ai giorni scorsi, mentre dalla bocca del Cratere si notavano bagliori e piccole esplosioni. Dalle foto sembra che ad essere coinvolto dal collasso della mattina dell'11 febbraio scorso, sia stata una grande porzione del fianco est del Cratere, che si presenta con una colorazione marrone-rossiccia. Evidenti in quella zona anche fumarole ed emissione di cenere a sbuffi.etnansecetna


All Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando l'attività stromboliana persistente, che nelle ore mattutine del 12 febbraio 2014 si è leggermente intensificata, ed è periodicamente accompagnata dall'emissione di modeste quantità di cenere vulcanica. Tale attività, come si presentava all'alba del 12 febbraio, è visibile nell'immagine a sinistra, registrata dalla telecamera visiva ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH); un filmato registrato dalla stessa telecamera in quel intervallo è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo. Dalla bocca effusiva che si trova all'interno della nicchia di distacco del crollo avvenuto la mattina del 11 febbraio sul basso versante orientale del cono del NSEC, una colata di lava si sta riversando verso la Valle del Bove. Nella notte, il fronte di questa colata aveva raggiunto la base della ripida parete occidentale della Valle, per avanzare successivamente sul terreno pianeggiante a nord di Monte Centenari. 

Nella zona instabile dalla quale ha avuto origine la valanga di materiale roccioso caldo delle ore 06:07 GMT (=ore locali -1) del 11 febbraio, sul basso fianco orientale del cono del NSEC, stanno sporadicamente avvenendo piccoli crolli che producono nubi di cenere rossastra.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore ha mostrato le ormai consuete fluttuazioni, mantenendosi in generale su un livello superiore a quello normale.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

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Ecco il video, davvero impressionante, della "colata piroclastica" di stamattina sull'Etna. Un monito a tutti per il rispetto delle norme di sicurezza sul vulcano. Un grande, immenso grazie all'Ingv di Catania per averlo pubblicato. A seguire il rapporto dettagliato sullo straordinario, pericolosissimo e raro fenomeno accaduto oggi sull'Etna.

L'EVENTO FRANOSO DELL'ETNA DEL 11 FEBBRAIO 2014

Fig. 1. Queste immagini riprese dalla telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT), sul fianco orientale dell'Etna, mostrano l'avanzamento di un flusso di materiale roccioso frammentato caldo alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1) del 11 febbraio 2014. Il flusso ha origine sul basso fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), visibile in alto. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Nel mattino del 11 febbraio 2014, alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1), dal basso versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, si è staccato un volume di roccia instabile e parzialmente calda, formando una sorta di frana o valanga dall'aspetto molto simile ad un flusso piroclastico, che in circa un minuto è scesa sulla ripida parete occidentale della Valle del Bove, arrestandosi sul terreno più pianeggiante sul fondo della Valle (Fig. 1). Il fenomeno è avvenuto in una zona dove da alcune settimane (dal 22 gennaio) sono attive diverse bocche effusive; inizialmente le bocche erano due, però dal mattino del 10 febbraio si era osservata l'attivazione di altre bocche effusive a monte di quelle già attive, nonché l'emissione di piccoli sbuffi di vapore e cenere da una di queste bocche il mattino del 10 febbraio. Infine, era visibile, da quando è iniziata l'attività persistente in corso al NSEC, un punto incandescente poco sotto l'orlo orientale del cratere in corrispondenza di una bocca fumarolica molto calda. La presenza di queste bocche, assieme al passaggio di magma e di gas caldi attraverso il fianco del cono, hanno probabilmente contribuito alla destabilizzazione di questa zona.

Il franamento è stato preceduto da sporadiche emissioni di vapore e cenere dalla zona delle bocche effusive. Alle ore 06:06:50 GMT si è alzato uno sbuffo di cenere marrone-rossastra dalla medesima zona (primo frame nella Fig. 2), che si è rapidamente espanso in una nube che piuttosto che alzarsi nell'aria ha cominciato a fluire giù sul versante occidentale della Valle del Bove, formando un flusso a temperatura chiaramente elevata, come documentato nelle immagini (Fig. 1) della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT) posta sul fianco orientale del vulcano.

Fig. 2. Lo sbuffo iniziale e la nube di cenere generato dal flusso di roccia frammentata calda sono visibili in questa serie di immagini riprese dalla telecamera visiva al CUAD di Catania (ECV), alla base meridionale dell'Etna. Si nota la rapida discesa del flusso, seguita dall'innalzamento della nube di cenere fino a circa 1 km sopra la cima del vulcano. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Il flusso si è rapidamente allargato mentre avanzava sul campo lavico del 2008-2009, ricoprendolo quasi per intero, e raggiungendo il fondo della Valle del Bove con un fronte largo circa 1 km. Poco dopo aver raggiunto il terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle del Bove, il flusso si è arrestato, a circa 3.5-4 km di distanza dall'origine, e una densa nube di cenere si è sollevata dal flusso, che è stata spinta dal vento verso nord-est (ultimo frame nella Fig. 2).

Un sopralluogo effettuato in tarda mattinata da personale INGV-Osservatorio Etneo in zona Monte Fontane, sul fianco orientale dell'Etna, ha rivelato che sul basso versante orientale del cono del NSEC si era formata una nicchia di distacco, le cui pareti mostravano continui piccoli crolli che hanno generato un pennacchio di cenere marrone rossastra. Durante il sopralluogo si è osservato che il campo lavico del 2008-2009 era quasi interamente coperto di un deposito di materiale marrone, che era stato depositato dal flusso delle ore 06:07 GMT. Dall'interno della nicchia di distacco veniva alimentato un nuovo flusso lavico, che nelle ore successive ha percorso poche centinaia di metri, sovrapponendosi alle lave eruttate durante le ultime settimane; in serata questo flusso stava per raggiungere la base della parete occidentale della Valle del Bove.

Fig. 3. La parete occidentale della Valle del Bove (al centro) e il NSEC (in alto a sinistra), visti da Monte Fontane nella tarda mattinata del 11 febbraio 2014. Si nota il deposito di color marrone rossastro della parte centrale della parete, in corrispondenza del campo lavico del 2008-2009, che è stato lasciato dal flusso di roccia frammentata calda delle ore 06:07 GMT del 11 febbraio. Dalla nicchia di distacco creata dalla frana, sotto la cima del NSEC, sta uscendo una densa nube di cenere rossastra, mentre una nube di gas bluastro più a valle marca la nuova colata lavica emessa dalla nicchia di distacco. Foto di Lucia Miraglia, INGV-Osservatorio Etneo.

Durante e dopo l'evento franoso, il NSEC ha continuato a mostrare la sua persistente attività stromboliana, periodicamente accompagnata da piccole emissioni di cenere. Questa attività alle ore 17:00 GMT del 11 febbraio è tuttora in corso, senza mostrare variazioni rispetto all'attività degli ultimi giorni. Anche l'ampiezza del tremore vulcanico sta mostrando le stesse variazioni osservate negli ultimi giorni, mantenendosi su un livello modestamente elevato rispetto a quello normale.

L'evento franoso con il conseguente flusso di materiale roccioso frammentato caldo fa parte di una vasta gamma di fenomeni osservati negli ultimi anni sull'Etna e spesso descritti come "flussi piroclastici", che però spesso non sono generati dai classici meccanismi che formano flussi piroclastici. Mentre in alcuni casi si tratta di tipici flussi piroclastici generati dal collasso di una colonna eruttiva (p.es. durante il parossismo del 24 settembre 1986 al Cratere di Nord-Est), altri flussi sono stati ripetutamente generati da violente interazioni esplosive fra colate di lava e neve in scioglimento, in particolare durante la serie di episodi parossistici del 2011-2013. Inoltre, durante alcuni degli episodi parossistici del 2013 in particolare, l'apertura di nuove bocche effusive sui fianchi del cono del NSEC è stata accompagnata dal franamento delle pareti a monte delle nuove bocche effusive, che hanno generato flussi molto simili a quello del 11 febbraio 2014, però finora su una scala molto inferiore. Ciò si è osservato in particolare dettaglio durante gli episodi parossistici del 3 aprile 2013 (vedi rapporto) e del 12 aprile 2013 (vedi rapporto).

Fonte: Ingv Catania


Durante la notte del 10-11 febbraio 2014, è continuata la persistente attività stromboliana da due bocche eruttive all'interno del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, periodicamente accompagnata dall'emissione di modeste quantità di cenere vulcanica, e lava ha continuato ad uscire dalle bocche effusive poste sul fianco e alla base orientale del cono del NSEC. Alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1) del 11 febbraio, dalla zona delle bocche effusive è stata emessa un'abbondante quantità di cenere di color marrone rossastro, formando un flusso molto denso e caldo, che ha rapidamente raggiunto la base della parete occidentale della Valle del Bove. La nube generata da questo flusso è visibile nella parte destra dell'immagine qui accanto, ripresa circa 1 minuto dopo l'evento da Tremestieri Etneo, sul fianco sud dell'Etna. Successivamente, dall'area di origine del flusso, sono continuate le emissioni di cenere di color marrone rossastro, mentre alle bocche eruttive all'interno del NSEC l'attività stromboliana è tuttora in corso. 

LEGGI IL RAPPORTO COMPLETO SULL'EVENTO FRANOSO DELLE ORE 06:07 GMT del 11 FEBBRAIO 2014

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore ha mostrato ripetute fluttuazioni, mantenendosi in generale su un livello superiore a quello normale.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Sta continuando anche oggi la persistente attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che è periodicamente accompagnata dall'emissione di modeste quantità di cenere vulcanica. Continua anche l'emissione di lava da un gruppo di bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, alimentando una colata lavicha che si sta riversando in più flussi sulla parete occidentale della Valle del Bove. Nella mattinata del 10 febbraio 2014, una nuova bocca effusiva si è attivata immediatamente a monte delle bocche che alimentano i flussi attivi.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore ha mostrato ripetute fluttuazioni, mantenendosi in generale su un livello superiore a quello normale.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando una modesta ma persistente attività stromboliana. Dopo diversi giorni di attività stromboliana da una bocca posta nella parte occidentale della depressione craterica, nel pomeriggio del 9 febbraio 2014 la fonte dell'attività si è spostata nella parte meridionale del cratere; oltre a frequenti esplosioni stromboliane questa bocca sta anche emettendo limitate quantità di cenere vulcanica. Continua l'emissione di lava da due bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, alimentando una colata lavicha che si sta riversando sulla parete occidentale della Valle del Bove. L'emissione di lava è pulsante, producendo ripetute ondate di lava che stanno gradualmente allargando il campo lavico come mostra l'immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica a Monte Cagliato nella serata del 9 febbraio 2014.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore ha mostrato ripetute fluttuazioni, mantenendosi in generale su un livello superiore a quello normale.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Dopo alcune ore di ridotta attività esplosiva, nel pomeriggio del 8 febbraio 2014 ha ripreso una vivace sebbene modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che ha anche prodotto piccoli sbuffi di cenere (vedi foto a sinistra scattata dopo il tramonto del 8 febbraio, dalla Strada Provinciale 92 a monte di Nicolosi, sul versante sud del vulcano). Continua l'emissione di lava da due bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, alimentando una colata lavicha che si sta riversando sulla parete occidentale della Valle del Bove. L'emissione di lava è pulsante, producendo ripetute ondate di lava i cui flussi si sovrappongono a quelli precedenti.

Nelle ultime 36 ore, l'ampiezza media del tremore vulcanico in generale sta mostrando un graduale aumento, interrotto da ripetute fluttuazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Ha ripreso vigore nel pomeriggio di oggi l'eruzione dell'Etna con esplosioni e boati. L'attività del vulcano va avanti dal 21 gennaio scorso con fasi alterne e la sola costante della colata lavica nella Valle del Bove, sempre alimentata dalla due bocche che si sono aperte alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. Una debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud est era stata osservata nei giorni scorsi, ma nel primo pomeriggio di oggi una netta impennata del livello del tremore vulcanico ha dato il segno dell'aumento dell'energia dell'eruzione. Col passare delle ore le esplosioni, sempre al Nuovo Cratere di Sud Est, si sono fatte sempre più frequenti e violente, con ricaduta di lava incandescente sui fianchi del cono, mentre a valle la colata continuava a riversarsi sulla parete occidentale della Valle del Bove. In serata poi l'Etna ha di nuovo rallentato e le esplosioni si sono diradate e indebolite.etnaetnaetna