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L'Etna è tornato in eruzione, provocando problemi all'operatività dell'aeroporto di Catania, con parecchi voli dirottati su altri scali. Il vulcano siciliano, che già da ieri avave dato segnali di intensificazione dell'attività, nella giornata di oggi ha ulteriormente accelerato, con una colata e forti e frequenti esplosioni con emissione di cenere. Malgrado il maltempo che ha coperto per tutto il giorno le alte quote, è stato possibile verificare che protagonista della nuova eruzione è sempre il Nuovo Cratere di Sud Est, che ha prodotto forti e frequenti esplosioni, forti boati udibili anche a molti chilometri di distanza e anche una colata ben alimentata che sta scorrendo nella Valle del Bove, ad alta quota.  I maggiori disagi si registrano all'aeroporto "Vincenzo Bellini" di Catania Fontanarossa: l'unità di crisi dello scalo ha deciso per motivi precauzionali di chiudere due settori dello spazio aereo, in una giornata già complicata dal forte maltempo. Ecco il comunicato della Sac, società che gestisce la struttura, con indicazioni dei voli dirottati ( uno addirittura a Malta) e cancellati:

Voli dirottati per maltempo e cenere lavica

La Sac informa che in data odierna, causa avverse condizioni meteo e settori spazio aereo 1 e 2 chiusi per emissione di cenere lavica da parte del vulcano Etna, i seguenti voli sono stati dirottati su altro scalo: -AB 8886 MUC-CTA STA 14:05 DIROTTATO SU Malta -VY 6534 BCN-CTA STA 14:30 DIROTTATO SU Palermo -4U 816 CGN-CTA STA 14:00 DIROTTATO SU Palermo -VY 6134 FCO-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -AP 823 STR-CTA STA 14:50 DIROTTATO SU Comiso -TK 1395 IST-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -VE 7102 LIN-CTA STA 15:15 DIROTTATO SU Palermo -QS 1016 PRG-CTA STA 14:55 DIROTTATO SU Palermo Il volo AP131 CTA-MXP STD 15:25 è stato invece cancellato.

Foto di Turi Caggegi, scattate la sera del 15 giugno 2014

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Dopo mesi di blanda attività stromboliana, con deboli e intermittenti esplosioni, l'Etna stasera sembra accelerare, anche se al momento in cui scriviamo è presto per capire come evolverà il fenomeno. Nelle ultime ore le esplosioni si sono intensificate, e mentre nei giorni scorsi il bagliore del magma si intravvedeva a stento, adesso la bocca del Nuovo Cratere di Sud Est è illuminata di continuo dai getti di lava. L'energia sembra comunque ancora piuttosto bassa, e solo di tanto in tanto i brandelli di lava riescono a fuoriuscire dal cratere, ricadendo sui fianchi alti della bocca esplosiva. Nelle prossime ore si capirà probabilmente che sviluppi potrà avere questa attività, ma intanto lo spettacolo delle esplosioni e il bagliore persistente è visibile dai centri abitati intorno al vulcano. Le foto, di Turi Caggegi, sono state scattate la sera del 14 giugno.etna esplosionietna esplosioni

L'Etna ha ripreso da qualche giorno a dare spettacolo con deboli esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista tra il 2011 e il 2013 di una crescita record dovuta a oltre 40 eruzioni, molte delle quali caratterizzate da altissime fontane di lava. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, "durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC". Il livello del tremore vulcanico si mantiene comunque piuttosto basso facendo registrare solo lievi oscillazioni.

Nelle foto di Turi Caggegi la documentazione del fenomeno nella notte del 12 giugno.

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Durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC, come mostra l'immagine a sinistra, ripresa alle ore 02:38 del 10 giugno dalla telecamera ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH). Durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-OE in area sommitale nella mattinata del 10 giugno, l'attività stava continuando con esplosioni ad intervalli di 2-5 minuti, spesso seguite dalla ricaduta di materiale piroclastico sui fianchi del cono del NSEC, prevalentemente sul fianco sud-orientale.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Sessanta  ricercatori provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento sull’Etna per studiare i processi di risalita del magna di uno dei vulcani più attivi del pianeta. A dare il via al progetto “Tomo-Etna”, l’Ingv di Catania con una conferenza stampa il 28 maggio alle 11.30

Nei prossimi mesi di giugno e luglio avrà luogo in Sicilia, sul Monte Etna e nella porzione di mare antistante, un esperimento scientifico coordinato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) - sezione di Catania, denominato “Tomo-Etna”, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico. La ricerca, realizzata  nell’ambito dei due progetti europei “Mediterranean supersite Volcanoes (Medsuv)” ed “Eurofleets 2” del Settimo programma quadro, sarà presentata mercoledì 28 maggio alle 11,30 a Catania in Piazza Roma  2,  nel corso di una conferenza stampa.
“L’obiettivo dell’esperimento Tomo-Etna”, spiega Domenico Patanè, dirigente di ricerca dell’Ingv-sezione di Catania, “è analizzare le strutture tettoniche e subvulcaniche della crosta su cui poggia il Monte Etna, comprese le aree adiacenti sia a terra che a mare, attraverso tecniche di sismica attiva (che sfruttano le onde generate in acqua con aria compressa) e passiva (mediante la registrazione degli eventi sismici naturali)”.
La nave oceanografica spagnola “Sarmiento de Gamboa” e la nave greca “Aegea” contribuiranno, insieme alle unità navali della Marina Militare Italiana, alla sperimentazione programmata.
“L’Etna sorge in una regione complessa dal punto di vista geodinamico, dove la distribuzione delle principali strutture tettoniche (faglie) gioca un ruolo fondamentale nella dinamica eruttiva”, continua il dirigente di ricerca dell’Ingv. “Le sue radici si collocano in una zona di convergenza, dove si hanno sia moti compressivi, dovuti alla subduzione della placca ionica al di sotto della Calabria, sia distensivi, dovuti al moto rotatorio di una porzione della placca africana in collisione con quella euroasiatica”.
Ancora oggi i maggiori limiti nella comprensione della dinamica di questo vulcano risiedono in parte nella mancata conoscenza delle caratteristiche strutturali del suo basamento e della crosta intermedia e profonda.
“I segnali sismici saranno acquisiti a terra tramite la rete sismica permanente dell’Ingv, integrata da una rete temporanea di 100 stazioni che verranno collocate sia sull’Etna sia nei territori circostanti, nelle provincie di Catania, Messina e Siracusa”, commenta Patanè. “Sul fondo marino sarà invece disposta una rete di stazioni sismiche (OBS/H, Ocean Bottom Seismometers), per la registrazione della sismicità artificiale e naturale”.
La rete di stazioni OBS coprirà una zona che si estende dall’area etnea fino all’arcipelago delle Isole Eolie allo scopo di indagare le strutture tettoniche regionali che si estendono dal Tirreno meridionale allo Ionio e che interagiscono con il sistema vulcanico etneo. Durante le crociere verranno, inoltre, utilizzati magnetometri e gravimetri al fine di realizzare mappe di anomalia magnetica e gravimetrica.
“L’insieme dei dati acquisiti durante l’esperimento permetterà di realizzare un’accurata tomografia dell’area investigata, capace di gettare nuova luce nella comprensione dei processi di risalita del magna dell’Etna”, conclude Patanè.
Parteciperanno alla Conferenza, tra gli altri, il Presidente dell’Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Contrammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell’Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, e l’Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco. tomo etna locandina

C.S. Ingv

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Locandina Conferenza Stampa (pdf 1661 KB)

Comunicato Stampa del 22/05/2014

Mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, Piazza Roma 2, si terrà la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, finanziato da 2 progetti europei MED-SUV e EUROFLEETS 2, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Parteciperanno alla conferenza, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco e il Console Onorario
dell'Ambasciata di Spagna in Italia, Luca Renato Mirone.

L'esperimento, coordinato dall'INGV Osservatorio Etneo e dall'Università di Granada, sarà presentato da Domenico Patanè e da Jesus Ibanez.

Fonte: Ingv Catania

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Locandina Conferenza Stampa (pdf 1661 KB)

Comunicato Stampa del 22/05/2014

Mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, Piazza Roma 2, si terrà la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, finanziato da 2 progetti europei MED-SUV e EUROFLEETS 2, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Parteciperanno alla conferenza, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco e il Console Onorario
dell'Ambasciata di Spagna in Italia, Luca Renato Mirone.

L'esperimento, coordinato dall'INGV Osservatorio Etneo e dall'Università di Granada, sarà presentato da Domenico Patanè e da Jesus Ibanez. _

Fonte: Ingv Catania

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Locandina Conferenza Stampa (pdf 1661 KB)

Comunicato Stampa del 22/05/2014

Catania, 28 maggio 2014

Si è tenuta oggi presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il Rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, il Direttore del Dipartimento della protezione civile regionale (Dpcr), Calogero Foti, e l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco.

Approfondimenti

Fonte: Ingv Catania

“La Regione siciliana, il Ministero dell'Ambiente e gli altri Enti competenti operino in direzione di un costante supporto alle attività dell'Ente Parco dell'Etna e degli altri organismi preposti alle attività di valorizzazione, difesa e salvaguardia del sito in questione”. Lo chiede un ordine del giorno sul sostegno alle attività istituzionali dell'Ente Parco dell'Etna votato per acclamazione dai partecipanti al convegno “Etna: etica e ambiente”, svoltosi nei giorni scorsi al Monastero dei Benedettini di Catania, promosso dal Dipartimento di scienze umanistiche dell'Università degli studi di Catania in collaborazione dall'Ente Parco dell'Etna ed alla presenza del Comune di Catania.

L’Ordine del giorno, firmato e presentato dai docenti del Dipartimento, basa la richiesta sul  “recente riconoscimento, da parte dell'Unesco, dell'Etna come Patrimonio dell'Umanità”,  e valuta “indispensabile che tale obiettivo venga costantemente onorato da tutti gli enti e le istituzioni che operano nel territorio, ciò per realizzare adeguati livelli di sinergia, considerato che le difficoltà economiche attuali potrebbero rischiare di indebolire le azioni di tutela e di utilizzo compatibile dell'area del Vulcano”

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(Comunicato stampa del Parco dell'Etna)

 

Ieri pomeriggio, il nostro collega Dott. Romolo Romano, ricercatore dell?Istituto Internazionale di Vulcanologia-C.N.R., si è spento dopo una lunga malattia.

I suoi studi sulla vulcanologia dell?Etna hanno rappresentato per decenni la base della conoscenza scientifica non solo per la comunità vulcanologica internazionale ma anche per tutta la popolazione che vive alla pendici dell?Etna.

Romolo Romano è stato editore della carta geologica del Monte Etna, alla scala 1:50.000, pubblicata nel 1979. Essa ha rappresentato la base delle ricerche degli ultimi decenni e rimarrà una delle pietre miliari della vulcanologia dell'Etna.

Fonte: Ingv Catania