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Nella mattinata del 25 luglio 2014, verso le ore 09:14 GMT (=ore locali -2), si è aperta una nuova bocca eruttiva nei pressi della fessura eruttiva già in attività dal 5 luglio, sul versante orientale del cono del Cratere di Nord-Est (vedi l'aggiornamento dell'11 luglio 2014). La nuova bocca si trova ad una distanza di circa 150-200 m a nord rispetto a quelle del 5 luglio, ed è fonte di esplosioni stromboliane, accompagnate a volte da modeste quantità di cenere vulcanica, come mostra l'immagine qui a sinistra, ripresa da Benito Morabito. Il fenomeno è stato osservato da personale INGV-Osservatorio Etneo presente sul terreno, ed è stato anche documentato nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT). Al momento (ore 12:30 GMT del 25 luglio) non c'è evidenza di emissione di lava dalla nuova bocca; continua invece ancora l'attività esplosiva ad una delle due bocche esplosive formatesi il 5 luglio, e l'emissione di lava dalla medesima bocca.

Negli ultimi giorni sono state inoltre osservate sporadiche emissioni di gas caldo, raramente miste con piccole quantità di cenere vulcanica, dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Alcune di queste emissioni hanno generato piccole anomalie nelle immagini della telecamera termica sulla Montagnola (EMOT).

Fonte: Ingv Catania

Prosegue l'eruzione sull'Etna, si modifica il teatro eruttivo ma resta il grande spettacolo della natura. Dalla frattura che si è aperta il 5 luglio scorso a quota 3 mila, proprio alla base orientale del cratere di Nord est, il più alto del vulcano siciliano, continua a fuoriuscire un flusso di lava che riesce a percorrere qualche centinaio di metri verso valle, pur restando confinata in alta quota senza creare alcun problema. Due piccoli coni piroclastici sono nati a ridosso della bocca effusiva, e sono cresciuti in queste due settimane di attività a causa del magma espulso con esplosioni continue che si è man mano accumulato fino a creare i due "conetti". Uno dei due però non ha retto la violenza della colata lavica che gli scorreva proprio sotto ed è collassato, creando una sorta di piccola depressione dalla quale continua a fuoriuscire il flusso lavico. Il crollo del conetto non ha modificato l'andamento dell'attività, che va avanti a ritmo sostenuto. Nelle foto di Giò Giusa i due conetti esplosivi fotografati all'alba del 17 luglio, poche ore prima del collasso di uno dei due (quello a sinistra nelle foto). Nella foto in basso, scattata da Salvatore Costanzo la mattina dello stesso giorno, lo scenario eruttivo dopo il crollo del conetto.conetti gio giusa 2cono collassato

Prosegue sull'Etna l'attività della frattura che si è aperta il 5 luglio scorso sul fianco orientale del cratere di Nord Est, il più alto del vulcano siciliano. Dopo vari giorni di condizioni meteo difficili, che hanno impedito una chiara visuale dell'attività, la notte scorsa la situazione è notevolmente migliorata. L'assenza di nubi e la direzione del vento hanno consentito una nitida visione di quanto sta accadendo sul più grande e attivo vulcano d'Europa. Le esplosioni prodotte dalla frattura hanno creato due piccoli coni piroclastici che continuano a crescere per via dell'accumulazione progressiva del magma espulso, mentre la colata lavica si è allungata e ha percorso qualche centinaio di metri. I fenomeni si mantengono comunque ad alta quota, intorno ai tremila metri sul livello del mare e non creano problemi di alcun tipo. Per il momento è solo spettacolo. Foto di Turi Caggegi scattate la notte tra il 15 e il 16 luglio 2014.etna nuova boccaetna nuova boccaetna nuova boccaetna nuova bocca

 

Nel primo pomeriggio del 5 luglio 2014, nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato, sul fianco orientale dell'Etna, è apparsa una piccola anomalia termica alla base orientale del cono del Cratere di Nord-Est, sull'alta parete occidentale della Valle del Bove; all'imbrunire nella stessa zona è stato osservato un debole bagliore. Un sopralluogo effettuato da personale INGV-Osservatorio Etneo nella notte del 5-6 luglio, ha rivelato la presenza di una piccola fessura eruttiva, lunga poche decine di metri, che mostrava una debole attività di spattering (lancio di brandelli di lava fluida) e che alimentava una colata lavica che aveva percorso circa 100 m. La frattura era ubicata fra 3010 e 3025 m di quota, nella sella morfologica fra i coni dei crateri di Nord-Est e Sud-Est.

Nei giorni consecutivi, è continuata l'attività alla nuova fessura, con due bocche in attività esplosiva intorno alle quali si stavano formando piccoli coni (hornitos), come mostra la foto a sinistra, ripresa il 7 luglio da Marco Neri (INGV-OE); la colata di lava era debolmente alimentata, avanzando poco ma formando ripetute sovrapposizioni. L'attività esplosiva mostrava una lenta tendenza ad intensificarsi, in corrispondenza con un graduale e modesto aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico. Sono inoltre state osservate deboli e sporadiche esplosioni stromboliane e piccole emissioni di cenere al Nuovo Cratere di Sud-Est nei giorni 6-7 luglio; tale attività è successivamente cessata.

Al momento, l'attività alla nuova fessura sta continuando, con frequenti esplosioni stromboliane dalle bocche esplosive che lanciano materiale piroclastico fino ad alcune decine di metri in altezza e producono boati udibili nei vicini centri abitati. La colata di lava ha formato due rami, il più lungo dei quali è arrivato sul fondo della Valle del Leone (la parte alta nord-occidentale della Valle del Bove), a poco meno di 1.5 km di distanza dalla fessura eruttiva.

L'ampiezza del tremore vulcanico si mantiene su un livello modesto, mostrando tuttavia un generale ma molto lento aumento.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Dopo gli episodi effusivi del 17 giugno e del 22-24 giugno 2014, lo Stromboli ha prodotto ulteriori episodi con intensa attività di spattering ed emissione di colate di lava sulla parte alta della Sciara del Fuoco.

Un nuovo trabocco di lava dalla stessa bocca eruttiva già fonte della colata lavica del 22-24 giugno, N2 nella parte settentrionale della terrazza craterica, ha avuto inizio nel mattino del 29 giugno. Inizialmente la lava si è riversata verso l'interno della terrazza craterica, però alcune ore dopo, un secondo trabocco si è sviluppato sulla Sciara del Fuoco. Una vivace attività di spattering con lanci di brandelli di lava fluida alti diverse decine di metri era in corso alla bocca stessa, interrotta occasionalmente da esplosioni molto più forti. Nei giorni 30 giugno e 1 luglio, si sono ripetutamente formate delle modeste frane sulla Sciara del Fuoco, come quella nella foto a sinistra, ripresa il 30 giugno da Filippo Murè (INGV-OE). Nella serata dell'1 luglio, la colata era solo scarsamente alimentata, mentre alla bocca eruttiva (N2) continuava una vivace attività di spattering.

Nelle ore mattutine del 7 luglio, è cominciato un nuovo trabocco dalla medesima bocca, che si è riversato sull'alta parte della Sciara del Fuoco seguendo il percorso del trabocco precedente. Il trabocco ha cominciato alle ore 05:33 GMT (=ore locali -2), quando il crollo di una parte del conetto piroclastico formatosi intorno alla bocca N2 ha generato una valanga ardente, che è scesa fino alla costa, seguita dalla messa in posto del flusso lavico. L'immagine qui a sinistra, ripresa dalla telecamera visiva a quota 400 (SQV), mostra l'inizio di questa fase, con una densa nube di cenere marrone sollevata dalla valanga ardente. Nella serata del 7 luglio, l'attività effusiva era molto ridotta e si è esaurita durante la notte.

Un ulteriore trabocco lavico sulla Sciara del Fuoco ha avuto inizio nel pomeriggio del 9 luglio, sempre originando dalla bocca N2, anch'esso accompagnato da piccole frane. L'effusione lavica è diminuita notevolmente in serata, ma poco prima delle ore 02:00 GMT del 10 luglio, è nuovamente aumentata, generando un nuovo flusso lavico su quello precedente, ormai in raffreddamento. Questo nuovo flusso lavico è stato accompagnato da una intensa attività di spattering e piccole frane sulla Sciara del Fuoco. Durante la giornata, l'attività effusiva è gradualmente diminuita, e in serata la colata lavica era scarsamente alimentata.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Ha meno di ventiquattro ore di vita ma è molto vivace la nuova bocca nata sull'Etna nella parte bassa del versante orientale del Cratere di Nord Est. La neonata frattura, formatasi la notte scorsa a circa tremila metri di quota, produce continue, piccole esplosioni e ha dato origine a una colata poco alimentata che riesce a percorrere qualche centinaio di metri nella zona sommitale del vulcano. Debolissime esplosioni, con qualche eccezione (come si può notare nella foto sotto), si stanno verificando anche all'interno del Nuovo Sud Est, il cratere protagonista della grande attività e delle oltre quaranta eruzioni che si sono verificate sull'Etna a partire dal gennaio 2011. L'osservazione della piccola bocca è parzialmente ostacolata dal vento che spinge i gas emessi dal vulcano proprio nell'area interessata dalla nuova attività. Sotto osservazione il livello del tremore vulcanico che continua a oscillare mantenendo una lieve tendenza al rialzo. Potete vedere l'andamento del tremore vulcanico in tempo reale cliccando qui.

Le foto, scattate da Turi Caggegi, documentano l'attività dell'Etna nella serata del 6 luglio 2014.etna nuova boccaDSC_5924 etna nuova bocca

L'Etna è un vulcano che spesso riserva delle sorprese: l'ultima è l'apertura, la notte scorsa, di una frattura, una nuova piccola bocca, alla base orientale del Cratere di Nord Est, a circa 3 mila metri di quota. La bocca ha prodotto deboli esplosioni e una modesta colata lavica proprio sotto la zona dei crateri sommitali. La sorpresa consiste nell'apertura della frattura in una zona distante dal Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec), protagonista di quasi tutte le eruzioni (oltre quaranta) avvenute sull'Etna dal Gennaio 2011. Tuttavia anche il Nsec mantiene una debolissima attività, a giudicare dalle immagini termiche registrate stamattina. Immagini che dimostrano come l'attività della nuova bocca sia ancora in corso e la colata ancora alimentata. Anche il livello del tremore vulcanico mostra un andamento oscillante e in leggera risalita.etna nuova boccaTremore   iEtna

Durante gli ultimi giorni, sono avvenuti due episodi di attività effusiva allo Stromboli. Il primo, nella mattinata del 17 giugno 2014, è avvenuto nella parte centrale della terrazza craterica, alla bocca S2, in concomitanza con una vivace attività di spattering. Questo episodio è durato poche ore ed ha prodotto una piccola colata lavica intracraterica diretta in direzione del Pizzo sopra la Fossa.

Il secondo episodio, più significativo, ha avuto inizio nella giornata del 22 giugno 2014, ed è stato preceduto da un forte aumento dell'attività stromboliana a tutti i crateri con abbondante ricaduta di materiale incandescente lungo la Sciara del Fuoco. Dalla bocca N2, nella parte settentrionale della terrazza craterica, è avvenuto un trabocco lavico diretto verso la Sciara del Fuoco, alimentando un flusso lungo qualche centinaio di metri. Nella serata, l'effusione lavica era in diminuzione, però la colata era ancora debolmente alimentata nella mattinata del 23 giugno. Nella giornata l'intensità dell'attività stromboliana è diminuita e la colata lavica era scarsamente alimentata.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Dopo quattro giorni di vivace attività stromboliana, intermittenti e pulsanti fontane di lava e l'emissione di una colata di lava, l'episodio eruttivo incominciato la sera del 14 giugno 2014 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) è sostanzialmente cessato nella giornata del 18 giugno. Questo episodio è stato simile a quelli del 14-16 e del 19-31 dicembre 2013 in termini di intensità e durata. L'attività esplosiva è avvenuta principalmente da due bocche all'interno del cratere, mentre una terza bocca posta sull'orlo sud-orientale del cratere più raramente prodotto piccole esplosioni. Tutta l'attività effusiva è stata caratterizzata dal trabocco di lava dall'orlo sud-orientale del cratere, formando una colata lavica sulla parete occidentale della Valle del Bove.

Nel mattino del 17 giugno, l'ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a mostrare una graduale diminuzione per rientrare su un livello normale nella serata del 18.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Prosegue con esplosioni, boati e una lunga colata lavica l'eruzione dell'Etna iniziata due giorni fa. L'attività stromboliana è vivace e la colata originata dal Nuovo Cratere di Sud Est si allunga nella notte nella desertica Valle del Bove senza creare problemi, ma dando l'impressione di essersi spinta molto in basso. Lo spettacolo, dopo alcuni mesi di quasi totale assenza di attività evidente, attira migliaia di persone che cercano posizioni privilegiate per godersi le manifestazioni del vulcano. Aspettative talvolta frustrate dalle nubi di maltempo che ancora gironzolano attorno ai fianchi della grande montagna. Le zone più favorevoli per godere dello spettacolo sono quelle che ruotano attorno al versante est e sud est.

"Un po' ce lo aspettavamo - dice a iEtna il direttore dell'Ingv di Catania Eugenio Privitera - i nostri strumenti di monitoraggio avevano segnalato nell'ultimo periodo un certo rigonfiamento dell'edificio vulcanico, ma non potevamo sapere con certezza quando l'eruzione avrebbe avuto inizio. Si tratta di un'attività - prosegue Privitera - che rientra nella norma e ripercorre la scia delle precedenti eruzioni degli ultimi tre anni".

Intanto, dopo i problemi di ieri, oggi l'aeroporto di Catania è stato operativo, anche se la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo. La blanda emissione di cenere vulcanica infatti continua a causa delle esplosioni.

Foto di Turi Caggegi scattate la sera del 16 giugno 2014.etna eruzioneetna eruptionetna eruzione

 

 

 

Nella serata del 14 giugno 2014, è cominciato un nuovo episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), che è tuttora in corso. L'attività è caratterizzata da quasi continue esplosioni stromboliane e piccole fontane di lava pulsanti, l'emissione di cenere fine e diluita, e un trabocco lavico dall'orlo sud-orientale del cratere, che forma una colata di lava in discesa sulla parete occidentale della Valle del Bove. Il trabocco di lava è iniziato nel mattino del 15 giugno, percorrendo la fenditura apertasi sul fianco del cono del NSEC durante il parossismo del 28 novembre. L'attività esplosiva sta avvenendo da tre bocche all'interno del cratere. L'accumulo di materiale piroclastico di ricaduta intorno al cratere hanno portato alla crescita del cono soprattutto nel suo settore orientale, riempendo parzialmente le fenditure formatesi sull'alto fianco nord-orientale del cono durante gli episodi eruttivi di fine dicembre 2013 e gennaio-marzo 2014.

L'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un forte incremento durante la notte del 14-15 giugno 2014, ed è successivamente rimasta stazionaria su un livello medio alto.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania