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“La Regione siciliana, il Ministero dell'Ambiente e gli altri Enti competenti operino in direzione di un costante supporto alle attività dell'Ente Parco dell'Etna e degli altri organismi preposti alle attività di valorizzazione, difesa e salvaguardia del sito in questione”. Lo chiede un ordine del giorno sul sostegno alle attività istituzionali dell'Ente Parco dell'Etna votato per acclamazione dai partecipanti al convegno “Etna: etica e ambiente”, svoltosi nei giorni scorsi al Monastero dei Benedettini di Catania, promosso dal Dipartimento di scienze umanistiche dell'Università degli studi di Catania in collaborazione dall'Ente Parco dell'Etna ed alla presenza del Comune di Catania.

L’Ordine del giorno, firmato e presentato dai docenti del Dipartimento, basa la richiesta sul  “recente riconoscimento, da parte dell'Unesco, dell'Etna come Patrimonio dell'Umanità”,  e valuta “indispensabile che tale obiettivo venga costantemente onorato da tutti gli enti e le istituzioni che operano nel territorio, ciò per realizzare adeguati livelli di sinergia, considerato che le difficoltà economiche attuali potrebbero rischiare di indebolire le azioni di tutela e di utilizzo compatibile dell'area del Vulcano”

etna explosion

(Comunicato stampa del Parco dell'Etna)

 

Anche quest’anno, con un’articolata serie di iniziative, il Parco dell’Etna parteciperà alla Settimana Europea dei Parchi, in programma nella seconda metà di maggio. Gli eventi della “Settimana” ruotano attorno alla Giornata Europea dei Parchi, promossa ogni anno da Federparchi e Europarc per ricordare l’istituzione del primo Parco nazionale d'Europa, in Svezia, il 24 maggio 1909.

Il tema dell’edizione 2014, di particolare significato, è la pace. Una scelta non casuale, visto che quest’anno è il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale e molti Parchi sono stati attraversati, nel secolo scorso, da eserciti e morte.

Intenso il programma del Parco dell’Etna, dal 17 al 24 maggio prossimi, tra convegni, escursioni, visite guidate a contatto con la natura. “Quest’anno il Parco va in trasferta a Catania. Parte delle iniziative per promuovere i valori naturalistici ed etici della nostra montagna, dal 21 giugno scorso Patrimonio dell’Umanità, sono organizzate in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università e si svolgeranno al Monastero dei Benedettini di Catania”, spiega la presidente Marisa Mazzaglia.

 Il programma prenderà il via sabato 17 maggio, alle ore 10, presso la sede del Parco (ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena, via del Convento 45, Nicolosi), con la presentazione del libro “Etna vulcano del mondo – ‘A muntagna nel Patrimonio Mondiale UNESCO” . La grande emozione della nomina Unesco dalla voce di chi l’ha vissuta in prima persona”, Villaggio Maori Editore. Gli autori del volume sono i componenti dello staff dell’ente che ha portato avanti l’iter di candidatura.Etna vulcano del mondo

Domenica 18 maggio, alle ore 9,30, con raduno al Rifugio Citelli,  si svolgerà una escursione guidata sul sentiero 723 del Parco  Citelli-Serracozzo . L’iniziativa è  in collaborazione con il Club Alpino Italiano, nell’ambito della manifestazione nazionale “In cammino nei Parchi”. Per informazioni, si possono contattare le guide del Parco (095821240).

Lunedì 19 e martedì 20 maggio, organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania con il patrocinio e la collaborazione del Parco dell’Etna, è in programma al Coro di Notte del Monastero dei Benedettini di Catania il convegno “Etna. Etica e ambiente. Omaggio al vulcano patrimonio dell’Umanità”. Previste tre sessioni di lavoro, con la partecipazione di docenti e rappresentanti del Parco, oltre alla seduta inaugurale, con i saluti del rettore Giacomo Pignataro, del sindaco di Catania Enzo Bianco, della presidente del Parco Marisa Mazzaglia e del direttore Pietro Coniglio, del direttore del Dipartimento Giancarlo Magnano di San Lio. Mercoledì 21 maggio, a conclusione del convegno, “Escursione meditata”  sul sentiero dei Monti Sartorius.

Giovedì 22 maggio, alle ore 9, nella sede del Parco, attività di educazione ambientale sul Sentiero del Germoplasma nell’ambito dell’iniziativa “Il Parco incontra la scuola”

L’evento conclusivo si svolgerà sabato 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi 2014. Nella sede del Parco dell’Etna, alle ore 10, si terrà il  convegno “Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalità, pace”, moderato dalla presidente del Parco Mazzaglia. Interverranno Emanuele Feltri, il giovane agricoltore di Paternò minacciato dalla mafia; Vito Pirrone, avvocato esperto di diritti umani, presidente regionale ANF (Associazione Nazionale Forense); Carmela Leo, direttore dell’Istituto Penitenziario Minorile di Acireale. Concluderà l’assessore regionale del Territorio e Ambiente Maria Rita Sgarlata.

(Comunicato stampa del Parco dell'Etna)parco etna giornata parchi

Alcuni dei luoghi più belli e significativi dell’Etna Patrimonio dell’Umanità saranno oggetto della puntata del 26 aprile prossimo del popolare programma di Rai 1 “Easy Driver”, condotto da Veronica Gatto e Roberta Morise e in onda il sabato alle 14.

La puntata, girata interamente in Sicilia (in parte ad Agrigento, nella Valle dei Templi), è stata presentata oggi, al termine delle riprese effettuate nello scorso week-end dalla troupe guidata dal regista Giuseppe Govino, da Rai1 e dal Parco dell’Etna in una conferenza stampa ospitata dalla Provincia Regionale di Catania. “Sono stata rapita dalla straordinaria bellezza dell’Etna, dall’incanto dei suoi luoghi. Ho guidato sulle strade del vulcano in uno scenario naturale davvero unico e anche le nuvole che hanno reso complicate le riprese davano l’idea di un fascinoso paesaggio lunare. Senza contare la splendida accoglienza che ci hanno riservato i siciliani”, ha raccontato Veronica Gatto,  che insieme all’altra conduttrice Roberta Morise ha percorso con le due auto protagoniste della puntata etnea (una Great Wall H6 2.0 e una Toyota Verso 1.6 D 4D) le più belle strade panoramiche su entrambi i versanti del vulcano

Insieme alla conduttrice del programma, hanno presentato la puntata di Easy Driver la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia, il sindaco di Bronte Giuseppe Firrarello con l’assessore al turismo Mario Bonsignore, il sindaco di Nicolosi Nino Borzì e quello di Randazzo Michele Mangione, che hanno insieme sottolineato l’importanza di una così ampia vetrina televisiva delle bellezze dell’Etna, del Parco che lo circonda e dei suoi Comuni, ma anche la necessità di fare sempre più “sistema” per valorizzare il territorio e promuoverne le grandi attrattive naturalistiche, culturali, enogastronomiche. “Siamo molto contenti che un programma popolare e molto seguito come Easy Driver, che attraverso i suoi itinerari racconta i luoghi più affascinanti d’Italia, abbia scelto il nostro magico vulcano patrimonio dell’Unesco. Sarà per tutto il Parco dell’Etna una grande opportunità di promozione e per gli spettatori un bellissimo spettacolo”, ha detto la presidente del Parco Mazzaglia.

Nel primo itinerario, le telecamere di Easy Driver si sono soffermate a Randazzo e Bronte, con una “sosta paesaggistica” sulla Ferrovia Circumetnea nel tratto che collega i due Comuni, a bordo di una locomotiva d’epoca; alla stazione di Bronte  era presente un carretto siciliano con prodotti tipici a base di pistacchio. Altre riprese sono state  effettuate a Piano dei Grilli, con il suo splendido basolato lavico.

Il secondo itinerario ha avuto invece come grande protagonista il versante sud dell’Etna: il comune di Nicolosi, la strada provinciale 92 con i suoi spettacolari panorami, l’antica cava Asero (“un luogo davvero bellissimo”, ha commentato ancora Veronica Gatto), fino al Rifugio Sapienza e alla zona dei Crateri sommitali. L’arrivo della puntata sarà ambientato ai Crateri Silvestri, dove si sono ritrovate le due auto guidate dalle conduttrici alle fine dei percorsi.

(Comunicato stampa del Parco dell'Etna. Nicolosi, 7 aprile 2014)etna ovestetna easy driver

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Pubblichiamo la "lettera aperta agli etnei" della presidente del Parco dell'Etna Marisa Mazzaglia.

La Muntagna pulita è il nostro vero e prezioso patrimonio !!!

Cari amici

l’Etna è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ma per noi che la viviamo, l’Etna è stata sempre la nostra casa, il luogo che abbiamo imparato ad amare e temere allo stesso tempo, la destinazione delle nostre escursioni e delle nostre scampagnate fuori porta, il maestoso soggetto delle nostre fotografie e dei nostri filmati, l’imponente scenografia dei nostri primi amori.

Rispettare l’Etna e il suo territorio, dunque, per noi deve significare rispettare l’ambiente, la natura, ma anche la nostra storia, il nostro passato, i nostri ricordi. Sentimenti e atteggiamenti, in sostanza, che dovrebbero scaturire in via del tutto naturale e spontanea.

Purtroppo, però, questo non sempre accade. Non sempre ci rendiamo conto dell’offesa che una cartaccia, una cicca di sigaretta, una lattina, i resti di un picnic, che distrattamente abbandoniamo qua e là, arrecano al nostro vulcano, al bellissimo Parco che lo circonda, alle potenzialità turistiche ed economiche dell’intero territorio.

Alla luce di queste considerazioni, con la fondamentale, convinta, entusiasta collaborazione dei Comuni che insistono nell’area protetta, di numerose associazioni ambientali e di volontariato, di tantissimi cittadini e soprattutto tantissimi giovani, il Parco dell’Etna ha promosso nello scorso mese di ottobre una riuscita iniziativa dal titolo provocatorio, “Meglio Parco che sporco”, nel corso della quale quasi un migliaio di persone hanno dedicato il loro tempo libero a ripulire il territorio, ma anche a sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè possa amarlo e rispettarlo sempre di più.

Ma la buona volontà e l’impegno personale e istituzionale non bastano. E’ necessario fare di più ed è indispensabile che ciascuno faccia ogni giorno la propria parte non solo ripulendo, ma soprattutto non sporcando, evitando cioè di continuare ad alimentare i troppo numerosi siti di discarica incontrollata che offendono la dignità e l’immagine dell’Etna e di coloro che la rispettano e che l’Ente Parco ha già provveduto a segnalare ai Comuni in cui essi ricadono, per i provvedimenti di bonifica di loro competenza. Il vero e prezioso patrimonio di noi etnei è una Muntagna pulita !

In tale contesto di sensibilizzazione e recupero civico, sono fermamente convinta che il ruolo giocato dalla scuola e dagli studenti possa essere determinante, così come dimostra l’esito positivo delle campagne volte alla raccolta differenziata dei rifiuti, alle quali il mondo scolastico ha sempre contribuito molto fattivamente.

Anche in questo ambito si può fare molto di più e l’Ente Parco si dichiara ben disponibile a fornire supporto a tutte le azioni volte a divulgare una cultura della conoscenza e del rispetto dell’ambiente che le scuole interessate volessero promuovere.

Oggi il Parco dell’Etna, grazie allo straordinario riconoscimento Unesco, è sotto i riflettori del Mondo. Dunque anche ciascuno di noi lo è, motivo per cui l’impegno per la pulizia deve diventare un dovere collettivo, una necessità da parte di tutti, cittadini e istituzioni, impegnati insieme a formare e offrire un’immagine di efficienza, di decoro, di rispetto del territorio senza precedenti. E’ giusto che le aree del Parco vengano pulite da chi ne ha il dovere, ma soprattutto è fondamentale che non vengano sporcate per nessuna ragione.

In quest’ottica, ciascun cittadino può e deve diventare controllore di se stesso e degli altri, controllando i propri gesti, le proprie cattive abitudini, le proprie pigrizie sin dai banchi di scuola, ma anche all’interno delle case e delle famiglie e soprattutto in giro per il territorio. Vi chiediamo gesti di attenzione e collaborazione concreta: se vi trovate ad essere testimoni di azioni e comportamenti scorretti a danno dell’ambiente, fate fotografie e filmati e effettuate le relative segnalazioni ai Distaccamenti di zona del Corpo Forestale o all’Ente Parco.

Con le istituzioni il Parco, rischiando costantemente di essere il terminale incolpevole di tali criticità e cattivi comportamenti assai diffusi, continuerà a svolgere azioni di sensibilizzazione e di supporto.

Sono sicura che sapremo usare l’orgoglio tipico delle genti dell’Etna e siciliane in genere per dimostrare che possiamo farcela, che possiamo farci ricordare per la meravigliosa bellezza dei nostri luoghi e per ciò che di buono sappiamo fare e non per l’inciviltà di qualcuno o l’irresponsabilità di altri.

Grazie a tutti.

Marisa Mazzaglia

Presidente Parco dell’Etna

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Scenari spettacolari sull'Etna: mentre continua l'eruzione iniziata giovedì scorso, il vulcano siciliano oggi si è ammantato di abbondante neve fresca, offrendo la suggestiva visione della colata lavica che scorre nella Valle del Bove con toni rossi e neri nello spazio bianco di neve e nuvole. Foto scattate da Turi Caggegi il 25 gennaio 2014.lava neveetna nevelava nuvole lava etnacolata lavica

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di Turi Caggegi

E' tra i vulcanologi che più conoscono l'Etna e tra quelli più conosciuti anche all'estero. Tedesco, sui cinquanta, una moglie e una figlia con cui divide e condivide l'amore per l'Etna. Boris Behncke lavora all'Ingv di Catania Osservatorio Etneo e da molti anni vive sul vulcano siciliano, tanto che il suo accento teutonico ormai si è mescolato a quello catanese, con effetti divertenti e bizzarri. Lo abbiamo incontrato per parlare di Etna.

Turi Caggegi: Boris, com'è stato l'anno dell'Etna, il 2013 è stato un anno da record per le eruzioni?

Boris Behncke: Sicuramente il 2013 è stato molto ricco di eventi vulcanici all'Etna, da record magari no. Gli anni da record restano il 1998, 1999 e il 2000 (quest'ultimo con 66 episodi parossistici al - vecchio - Cratere di Sud-Est). Abbiamo avuto due periodi molto movimentati, gennaio-aprile e ottobre-dicembre, con situazioni anche a volte quasi drammatiche e pericolose; invece l'Etna ci ha regalato un'estate tranquilla e questo lo apprezzo molto!

T: Come definiresti lo stato attuale del vulcano?

B: Diciamo che da qualche decennio ormai l'Etna gode di un ottimo stato di salute. A partire dagli anni '70 l'attività (in termini di frequenza, intensità e volumi delle eruzioni) è sui più alti livelli degli ultimi secoli

T: Attualmente si dice che sia tra i vulcani più attivi al mondo. E' vero?

B: Probabilmente in termini di "produttività" (cioè il volume di magma eruttato in un determinato intervallo di tempo), l'Etna è secondo dopo il Kilauea, alle Hawaii

T: In questa classifica "vulcaniana" quindi l'Etna sarebbe secondo assoluto. Un bel record. Anche per questo quest'anno è arrivato il riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco?

B: Certamente questo è stato uno dei motivi di tale riconoscimento, oltre alla eccezionale "versatilità" in termini di stili di attività vulcanica, l'enorme varietà di ambienti e paesaggi etnei, nonché il contesto umano-storico-culturale (non considerando elementi come la "munnizza")

T:   Cosa rende l'Etna un vulcano unico al mondo?

B: L'Etna si distingue fra i vulcani di questo pianeta per la vasta gamma di fenomeni e prodotti eruttivi, la frequente attività, che di volta in volta - persino da un parossismo all'altro - è diversa e ha sempre elementi nuovi, mai visti in precedenza; il "record" di eruzioni documentate da testimonianze scritte è il più lungo fra tutti i vulcani sulla Terra; l'Etna è molto accessibile e anche per questo è monitorato con i più sofisticati ed elaborati sistemi di sorveglianza al mondo, inoltre, in termini di pubblicazioni scientifiche, è il vulcano più "pubblicato" al mondo. A tutto ciò c'è da aggiungere che la crescita del nuovo cono del Cratere di Sud-Est è la più rapida crescita di un nuovo edificio vulcanico mai documentato: il cono ha raggiunto un'altezza di circa 300 m sopra la sua base in meno di 3 anni, però in realtà è cresciuto soltanto durante gli episodi parossistici, che tutti insieme rappresentano non più di una settimana!

T: Insomma è davvero un vulcano straordinario. A proposito del monitoraggio scientifico, mi parli del lavoro che fate all'Ingv di Catania?

B: L'INGV di Catania è responsabile dellla sorveglianza, del monitoraggio e della ricerca scientifica sui vulcani siciliani e dei terremoti in Sicilia. Ciò si svolge in tempo reale, in Sala Operativa, dove arrivano i segnali di più di 150 strumenti sul territorio siciliano, fra cui molte stazioni sismiche (circa 50 solo sull'Etna), stazioni GPS e clinometri per misurare le deformazioni del suolo, strumenti per misurare le emissioni di gas, cambiamenti magnetici e gravimetrici e ancora altri strumenti. Tutto ciò permette di ottenere dati di altissima qualità in tempo reale e riconoscere rapidamente i segnali precursori dei fenomeni eruttivi più rilevanti, come ad esempio gli episodi esplosivi parossistici che minacciano di interessare zone popolate con ricadute pesanti di materiale piroclastico (cenere e lapilli), e di influenzare anche il traffico aereo e l'operatività dell'aeroporto di Catania. Questi dati saranno anche preziosi quando l'Etna ritornerà a fare eruzioni di fianco, che si possono svolgere più vicino alle zone popolate e rappresentano, nel lungo termine, una notevole minaccia per centri abitati, infrastrutture e terreni coltivati.

T: Ritorna l'eterna domanda... a cui tu cerchi di rispondere nei tuoi frequenti appuntamenti scientifico-culturali nei vari paesi che sorgono sulle pendici della nostra "Montagna": l'Etna è un Vulcano buono o cattivo?

B: L'Etna non è certo un "vulcano killer" come alcuni altri, tipo Vesuvio, grazie anche al fatto che le zone popolate distano più di 10 km dalle zone più frequentemente interessate dall'attività. Per questo motivo, le uniche vittime causate direttamente dalle eruzioni dell'Etna - 77 in tutto il periodo storico, cioè più di 2700 anni - sono avvenute nei pressi dei centri eruttivi o in un caso, nel luogo dove una colata di lava ha invaso una cisterna piena di acqua, causando una forte esplosione (1843 vicino a Bronte). Tuttavia, le eruzioni di fianco possono arrecare grandi danni materiali e distruggere parzialmente o completamente centri abitati, come è successo più recentemente a Mascali, nel 1928. Certamente va considerato in primis, che l'Etna è un vulcano ATTIVO, fatto che implica che può causare problemi anche seri, e vista la forte urbanizzazione soprattutto dei settori sud e est dell'Etna, di problemi ne causerà sicuramente nel futuro.

T: E' stata davvero strabiliante, come ricordavi, la crescita del Nuovo Cratere di Sud Est. Ci racconti brevemente la sua storia?

B: Il Nuovo Cratere di Sud-Est nasce nella primavera del 2007, poco dopo l'ultimo episodio parossistico del "vecchio" cratere di Sud-Est, quando per collasso si è formato un buco di sprofondamento ("pit crater") sul basso versante orientale del vecchio cono. Da questo "pit crater", ha inizio un'attività stromboliana nella seconda metà di agosto 2007, che culmina in un primo episodio parossistico nella notte del 4-5 settembre 2007, seguito da un altro il 23-24 novembre 2007, e un terzo, violentissimo, il 10 maggio 2008. L'attività di questo nuovo cratere viene interrotta, per quasi tre anni, dalla vicina eruzione di fianco iniziata il 13 maggio 2008 e conclusasi il 6 luglio 2009. Da gennaio 2011, c'è stata una serie di 46 episodi eruttivi, la maggior parte con fontane di lava, colate laviche e alte colonne di materiale piroclastico. Questa serie ha appena avuto il suo ultimo episodio, il 29-31 dicembre 2013

T: Qualcuno pensa che il Nuovo Sud Est adesso sia la cima più alta dell'Etna, o sia prossimo ad esserlo. Come stanno le cose?

B:  Ancora deve crescere "u picciriddu", gli mancano ancora circa 50 metri per diventare la nuova vetta, che resta tuttora il Cratere di Nord-Est, con un'altezza di 3329 m sopra il livello del mare

T: Boris, ci avviamo alla conclusione di questa chiacchierata. Immagino che tu abbia un rapporto speciale con l'Etna, che qui molti considerano donna e quasi umana...

B: E' la tipica "mamma di campagna sicula", un po' brontolona, però generosissima (tante cose buone da mangiare e bere, grazie all'enorme fertilità dei suoli vulcanici), e ogni tanto un po' nervosa che dà schiaffi a raffica, ma questi scoppi di rabbia non durano mai tanto tempo

T: Una curiosità che credo abbiano in molti: qual è la tua storia, come sei finito qui e che progetti hai per il futuro?

B: Ho cominciato ad interessarmi dei vulcani da bambino, sentendo parlare nei telegiornali e nei giornali di un'eruzione molto spettacolare in Islanda (era l'eruzione di Heimaey nel 1973). Negli anni successivi, seguendo gli eventi vulcanici sempre attraverso i mass-media, vedevo che ogni anno spuntava lo stesso vulcano, l'Etna, e ho cominciato a capire che fosse un vulcano straordinario. Dopo la maturità scolastica mi sono iscritto in Scienze Geologiche all'università con l'idea di diventare vulcanologo; conseguito il titolo di Laurea ancora in Germania, ho deciso nel 1997 di trasferirmi sul mio vulcano preferito - che ormai visitavo regolarmente ogni anno dal 1989 in poi - e partecipare al concorso per un dottorato di ricerca presso l'Università di Catania. Dopo la conclusione del dottorato, ho avuto un contratto - un assegno di ricerca - presso l'INGV di Catania, dove lavoro tuttora, ora come ricercatore ma a tempo determinato. Ciò significa che faccio parte del significativo precariato dell'INGV che ha un ruolo fondamentale nel garantire una continua sorveglianza dell'attività sismica e vulcanica sul territorio. I miei progetti per il futuro? Vedere il più possibile delle eruzioni dell'Etna che devono ancora avvenire, meglio se facendolo posso anche guadagnare abbastanza per sostenere la mia famiglia, e vedere crescere mia figlia (il che tutto sommato significa che non ho intenzione di morire presto) 🙂

T: Grazie Boris, buona Etna e buon 2014!

B: Un abbraccio carissimo.

 

di Turi Caggegi

L'Etna ha una vita lunga centinaia di migliaia di anni, e una storia documentata di 2700 anni. iEtna però vuole cominciare dal 21 Giugno 2013, data dell'inserimento ufficiale del più grande vulcano attivo d'Europa e tra più attivi al mondo nella World Heritage List dell'Unesco. Da qui, per noi, parte l'affascinate viaggio alla scoperta del vulcano più bello del mondo.

Per cominciare, ecco le motivazioni ufficiali del riconoscimento dell'Unesco:

“Il sito “Mount Etna” comprende 19,237 ettari del Parco dell’Etna. Con un’altezza di 3,335 m sul livello del mare, l’Etna è la montagna più elevata d’Italia al sud delle Alpi, la più alta dell’area centro-mediterranea e di qualsiasi isola mediterranea. Il sito candidato copre la zona più elevata dell’Etna che non è abitata. L’Etna è il vulcano più attivo al mondo in termini di frequenza eruttiva. È il vulcano più alto d’Europa e il più grande vulcano basaltico composito e copre un’area di 1,178 km2 sul livello del mare, raggiungendo un’altezza di oltre 3,300 m. Il vulcano è caratterizzato da un’attività vulcanica quasi incessante nei crateri sommitali e da frequenti colate laviche da crateri e fessure laterali. Quest’attività vulcanica è documentata da almeno 2700 anni. La documentazione scientifica relativa all’Etna risale al XVII secolo. Nel XIX secolo, famosi scienziati europei, quali Charles Lyell e Sartorius von Waltershausen, hanno condotto studi sistematici e la mappa di Waltershausen, della prima metà del XIX secolo rappresenta la prima mappa geologica di un vulcano di grandi dimensioni. Da quel momento l’Etna è diventato il vulcano più studiato e monitorato al mondo. È considerato un laboratorio naturale per vulcanologi, geofisici e altre discipline delle scienze della terra.

L’Etna allo stato attuale è il risultato di una complessa storia eruttiva che può farsi risalire a oltre 500.000 anni fa. L’attività vulcanica centrale nella regione etnea ha avuto inizio oltre 100.000 anni fa. Circa 57.000 anni fa un’intensa attività vulcanica ha dato origine al vulcano Ellittico alto oltre 3.600 m, mentre circa 15.000 anni fa, l’attività principalmente effusiva ha formato il più recente Mongibello, le cui 357 colate coprono l’88% dell’intera superficie dell’Etna. La più grande eruzione esplosiva del Mongibello si è verificata nel 122 AC, causando enormi danni alla città di Catania, città costiera che ha subito anche un’eruzione laterale a bassa quota nel 1669. La più recente mappa geologica dell’Etna indica 122 colate laviche nel periodo storico che va dal 122 AC ad oggi. Attualmente l’Etna conta quattro crateri sommitali e una dozzina di coni di cenere vulcanica. Tuttavia la caratteristica morfologica predominante dell’Etna è la Valle del Bove, una grande depressione sul versante orientale del vulcano creata da un fianco collassato migliaia di anni fa e che adesso rappresenta una finestra sulla storia del vulcano”.