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Bio Distretto Etneo, un appuntamento da non perdere: Il primo evento è fissato per domenica 27 luglio, alle 17,30, presso la bellissima e fresca sede dell'Ente Parco dell'Etna, in via del Convento 45, a Nicolosi.Bio al Parco

Su iniziativa dell'Ente Parco dell'Etna e dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica (AIAB), prende forma il "Bio-distretto etneo", con il duplice obiettivo di sostenere e valorizzare le produzioni biologiche presenti nel territorio, ma anche di fare rete, oltre che tra e con gli produttori del settore, anche con associazioni, operatori turistici, aziende di trasformazione e consumatori che condividono il modello biologico di produzione e di consumo.

"Spingere verso il consumo di cibi genuini e promuovere l'agricoltura biologica-ha dichiarato il merito la Presidente dell'Ente Parco dell'Etna, Marisa Mazzaglia- rappresenta un modo diretto per sostenerne le produzioni, ma anche per formare una cultura di tutela e di rispetto dell'ambiente, certamente utile all'economia dell'area in questione la quale, in attuazione a delle precise prescrizioni di legge, è sottoposta ad una serie di disposizioni che ne garantiscono il regolare sviluppo".

Secondo le intenzioni dell'AIAB, il "Bio-distretto etneo", una volta messo a regime, dovrà essere in grado di svolgere un'azione divulgativa da realizzare in collaborazione con i comuni interessati, dovrà promuovere azioni informative e formative, rivolte ai produttori ai consumatori ed agli studenti, oltre che a tutti gli operatori economici del settore della trasformazione agricola e del turismo ed agli amministratori locali della zona.

Il primo appuntamento per gli interessati è fissato per domenica 27 luglio, alle ore 17,30, presso la sede dell'Ente Parco dell'Etna, in via del Convento 45, a Nicolosi. A parlare dell'iniziativa e ad illustrarne gli obiettivi saranno la Presidente dell'Ente, Marisa Mazzaglia, il Presidente della Federazione AIAB, Vincenzo Vizioli, Gianni Cavinato, dell'Agrisalus, Giuseppe Orefice, della Rete Internazionale Biodistretti, Rosa Spampinato, Dirigente agronomo dell'Ente Parco dell'Etna, Alfio Furnari, Presidente dell'AIAB Sicilia, al quale è stato anche affidato il coordinamento dell'incontro.

Nella stessa giornata, negli spazi esterni all'ex Monastero Benedettino, attuale sede dell'Ente,  a cura dell'Associazione "a fera bio", si terrà un mercatino di prodotti biologici, il quale resterà aperto dalle ore 18,30 alle 22,30 e sarà replicato domenica 31 agosto ed il 28 settembre, sempre dalle 18,30 alle 22,30. Nell'ambito di questi appuntamenti, oltre alle produzioni biologiche locali i visitatori potranno assistere a momenti di intrattenimento, partecipare a degustazioni, a dimostrazioni di yoga, acquistare prodotti dell'artigianato creativo, mentre per i più piccini sono previsti "giochi e racconti sotto l'albero".pere facci bedda etna

BIO DISTRETTO AIAB ETNEO

  1. OBIETTIVI

 Obiettivo  del  Biodistretto Aiab Etneo è la valorizzazione condivisa delle risorse naturali paesaggistiche e produttive del Territorio del Parco dell’Etna.

Il Biodistretto nasce con un accordo tra agricoltori, cittadini, operatori turistici ed associazioni che condividono il modello biologico di produzione e di consumo.

La spinta propulsiva viene dagli agricoltori etnei che cercano mercati nazionali, esteri e locali che sappiano apprezzare le loro produzioni, dai cittadini interessati a consumare cibo sano genuino locale che protegga l’ambiente  e, infine, dagli operatori  che intendono qualificare l’offerta turistica con il turismo ecologico, rurale ed enogastronomico.

Queste istanze vengono sponsorizzate da un Partenariato tra Pubblico e Privato per un programma di interventi che prevede le seguenti fasi:

  1. FASI E SETTORI DEL PROGETTO

  1. Analisi economico-energetica dell’agricoltura del Parco

Il progetto prevede il censimento delle aziende agricole ubicate nel perimetro del Parco ed una indagine campionaria aziendale e settoriale economico-energetica al fine della individuazione delle aziende biologiche vitali nei principali comparti produttivi.

  1. Centri di formazione professionale ed assistenza tecnica degli agricoltori

L’azione prevede la formazione professionale partecipativa degli agricoltori alle tecniche delle diversificate forme di agricoltura naturale e l’assistenza tecnica da Enti, come Aiab che abbiano esperienze e know-how in aziende e settori bio.

  1. Aziende pilota

La formazione professionale partecipativa si esprime in una nuova concezione della ricerca, sperimentazione ed innovazione che vede gli agricoltori delle aziende rappresentative dei diversi settori produttivi e delle diverse specifiche condizioni pedoclimatiche e morfologiche – assistiti da tecnici e ricercatori - partecipare da protagonisti, con le loro esperienze ed i loro saperi, alle attività di ricerca del miglioramento genetico che si svolgeranno nelle loro aziende e non nelle stazioni sperimentali o nei laboratori scientifici, ed i cui risultati verranno da loro stessi monitorati discussi e valutati . Anche la fase finale dell’innovazione risponde a due nuovi criteri: il primo è che la validità della ricerca non deve tener conto solo della estensibilità nel territorio del Parco dei risultati  ma  essa deve anche prevedere la loro durabilità nel tempo; il secondo è che il miglioramento genetico partecipativo delle varietà esistenti o l’introduzione di nuove varietà devono essere rispondenti alle caratteristiche dell’ambiente etneo e non devono modificarlo. Il territorio etneo deve divenire quindi un bazar della ricerca gestito dagli agricoltori e non un santuario dove officiano gli unti del Signore

  1. Marchio collettivo di garanzia biologica del Parco e istituzione dell’Albo dei produttori

Promuovere e curare il marchio collettivo di garanzia biologica e concederlo all’istituendo albo degli agricoltori, dei trasformatori, dei ristoratori, dei negozi del Parco, risulta oggi molto semplificato per la presenza nell’area di enti terzi di controllo e certificazione che possono assumersene il compito relativo.

Il biodistretto etneo può altresì superare la certificazione aziendale terza della singola azienda, introducendo la certificazione unica dell’intero gruppo territoriale  che offre, oltre alla riduzione dei costi di certificazione, una maggiore garanzia per la presenza costante di tecnici esperti in agricoltura biologica, che non si limitano a controllare gli agricoltori per il rispetto delle norme comunitarie e nazionali, ma li assistono in modo costante nell’annata agraria rispondendo ai loro bisogni ed alle loro esigenze.

Altro scenario di sperimentazione potrà riguardare la certificazione seconda fornita dall’associazione di agricoltori, trasformatori, distributori, tecnici e consumatori che in uno seguono i processi produttivi e garantiscono la rispondenza alle norme biologiche di quei prodotti destinati soprattutto al mercato locale.

L’istituzione del marchio da concedere agli operatori dell’intera filiera agroalimentare iscritti all’albo,  innesca dei meccanismi migliorativi dei diversi settori e delle diverse fasi ancorandoli alla valorizzazione territoriale condivisa fondata sulla tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti e dei turisti

 5. Promozione dell’associazione degli agricoltori biologici del Parco

La promozione di associazioni, di cooperative, di organizzazioni di produttori, di associazioni temporanee di scopo, di associazioni temporanee d’imprese, è un elemento strategicamente essenziale per dare agli agricoltori forza contrattuale nel mercato giacché solo attraverso l’associazionismo si possono fronteggiare i mercati nazionali ed esteri, le richieste dell’industria, delle mense pubbliche prescolastiche, scolastiche, sanitarie e rifornire i mercatini bio che sempre più vanno diffondendosi nelle nostre aree, a testimonianza della maggiore sensibilità dei consumatori e dell’accresciuta importanza data all’alimentazione sana.

  1. Promozione dei mercatini biologici locali in tutti i Comuni del Parco

Azione prioritaria per lanciare il biodistretto etneo,  è la promozione graduale dei  mercatini biologici in tutti i Comuni del Parco, partendo dal fatto positivo che esistono  già associazioni di produttori biologici che operano nelle aree interne al Parco e nelle zone limitrofe che hanno dichiarato la loro disponibilità ad organizzare i mercatini biologici all’interno del Parco, come volano per lo sviluppo dell’agricoltura biologica stimolati dal crescente interesse dei consumatori di prodotti a corto raggio, sani e genuini.

Altro elemento incoraggiante è la presenza di produttori che da  soli o in piccoli gruppi, vendono i loro prodotti in mercatini di fortuna, in condizioni igienico-sanitarie inadeguate e con la concorrenza di ambulanti che comprano la loro merce ai mercati ortofrutticoli, spacciandola per prodotti locali.

Questi elementi positivi e l’enorme crescita del consumo critico, responsabile, etico, solidale, che lega i propri consumi all’ambiente, all’agricoltura familiare, alla salute ed alla riscoperta di sapori e saperi tradizionali, lasciano ben sperare per l’espansione di questi mercatini biologici locali che costituiscono il principale mercato per la piccola e media azienda.

  1. CONSIDERAZIONI FINALI

Questo progetto si rifà nelle sue linee essenziali al progetto “Bio regione Etnea” presentato da Aiab Sicilia e Agrisalus Sicilia al Parco dell’Etna agli inizi degli anni novanta in un contesto economico diverso dall’attuale con i settori secondario e terziario in espansione, ma con un’agricoltura siciliana già emarginata dalla concorrenza delle produzioni di massa continentali che invadevano il mercato già globalizzato pilotato dal nascente W.T.O. dell’Uruguay round , dagli accordi N.A.F.T.A. e A.P.E.C.,  ed in crisi per il taglio dei finanziamenti nazionali e regionali che ne avevano sostenuto uno sviluppo inefficiente e clientelare, e di fronte ad una politica agricola comunitaria protesa alla liberalizzazione del mercato ed ancora refrattaria nei confronti dell’agricoltura biologica.

  In questo ventennio abbiamo toccato il fondo della crisi in tutti i settori con nessuna chance di creare occupazione e reddito in agricoltura. L’unica possibilità è data dallo sviluppo dell’agricoltura biologica che valorizza al massimo l’agricoltura, dove la Sicilia vanta posizioni di prestigio in Italia e nel mondo e dove stanno creandosi opportunità di sviluppo produttivo, occupazionale e reddituale. E’ necessario dunque proseguire per i nuovi orizzonti di senso con un’agricoltura che si sviluppi nell’ambito delle due coordinate della tutela dell’ambiente e della salute dei consumatori, segnatamente in quelle aree a ciò vocate come il territorio del Parco dell’Etna, Patrimonio UNESCO dell’Umanità.uva etnasorbe etnaceste mele etna

(da CS Parco Etna e Contributo Alfio Furnari, AIAB)