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L'episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che era in corso dalla notte fra l'11 e il 12 maggio 2015, si è concluso nella giornata del 16 maggio 2015. L'attività esplosiva alle bocche in cima al NSEC aveva cominciato a mostrare una marcata riduzione nel tardo pomeriggio del giorno precedente, e l'attività effusiva si è gradualmente esaurita durante il 16 maggio. La cessazione dell'attività esplosiva è stata accompagnata da una consistente riduzione dell'ampiezza del tremore vulcanico; dopo la fine dell'attività effusiva la sorgente del tremore vulcanico si è approfondita, stabilizzandosi in una posizione sotto il centro dell'area sommitale.

L'attività esplosiva di questo episodio è stata caratterizzata da frequenti esplosioni stromboliane, che periodicamente venivano accompagnate da emissioni di cenere vulcanica. La nube di cenere si è alzata poche centinaia di metri sopra la cima dell'Etna prima di essere dispersa dal vento. Nei settori meridionale, sud-orientale, orientale e nord-orientale, si sono osservate leggere ricadute di cenere.

Dopo l'apertura della fessura eruttiva sul fianco nord-orientale del cono del NSEC, nel pomeriggio del 13 maggio, tutta l'attività effusiva è avvenuta dalle bocche allineate lungo questa fessura, alimentando una singola colata lavica, che si è riversata verso nord-est in direzione di Monte Rittmann, e poi verso est in direzione di Monte Simone. Dopo aver circondato Monte Simone, la colata si è espansa verso sud-est in due rami principali. Uno di essi si è accostato alla base della parete settentrionale della Valle del Bove, arrestandosi a nord di Rocca Musarra, mentre l'altro, più largo, si è espanso ad ovest di Rocca Musarra, fino ad una distanza di poco più di 5 km dal NSEC, ed una quota di circa 1700 m.

Nella tarda mattinata del 15 maggio, si sono inoltre osservate alcune emissioni di cenere dalla Bocca Nuova. Dalle registrazioni delle telecamere termiche dell'INGV-Osservatorio Etneo è evidente che questo materiale era freddo, e la cenere ricaduta sul versante nord-orientale dopo questi eventi consisteva in materiale vecchio ed alterato.

Fonte: Ingv Catania - Foto: Turi Caggegi

eruzione etna

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Una enorme quantità di cenere vulcanica espulsa dal Nuovo Cratere di Sud Est: così l'Etna torna a "farsi notare" in questo inizio 2015. Dalle 6,20 di oggi, a soli cinque giorni dall'ultima eruzione, il vulcano attivo più grande d'Europa emette enormi quantità di scura cenere vulcanica, insieme a gas e vapore acqueo. La cenere, probabilmente materiale vecchio assieme a particelle calde, viene spinta verso sud ovest dal forte vento di tramontana in quota (circa 3300m slm) impedendo il sollevamento della colonna.

Qui il Video in full Hd time lapse

 

L'aeroporto di Catania, che si trova nel settore sud del vulcano, è stato operativo per tutto il giorno, ma alle 18,30 è stato chiuso fino alle 8 di domani, 3 gennaio 2015.

L'attività dell'Etna è costantemente monitorata dai ricercatori e dagli strumenti dell'Ingv osservatorio etneo di Catania: il livello del tremore vulcanico si mantiene su valori più alti di quelli precedenti l'eruzione del 28 dicembre scorso.etna cenereetna cenereetna cenere

 

Ecco il comunicato ufficiale dell'Ingv di Catania Osservatorio Etneo emesso oggi a proposito dell'eruzione dell'Etna avvenuta ieri sera:

"L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, comunica che "il personale INGV-Osservatorio Etneo, attraverso alcune osservazioni odierne, ha evidenziato che durante il parossismo si è aperta una frattura eruttiva sul fianco meridionale del vecchio cono del cratere di Sud Est, dalla quale è fuoriuscita una colata lavica che ha coperto il terreno pianeggiante sotto il versante sud della Bocca Nuova, riversandosi sul ripido pendio ad ovest di Monte Frumento. Attualmente lungo tale fessura non si osservano fenomeni esplosivi, nè effusivi. Le lave che si sono riversate nella Valle del Bove sono uscite da una zona non lontana dalle bocche effusive di gennaio-aprile 2014, formando almeno tre bracci maggiori, che hanno seguito percorsi simili a quelli delle lave di metà agosto 2014 (ultimo episodio ewruttivo del NSEC), i più settentrionali verso Monte Simone. Due o tre di questi bracci si sono espansi verso il fondo della Valle, ben oltre il pendio della parete occidentale. Nella mattina di oggi sono stati osservati piccoli eventi esplosivi a carico del NSEC, con emissione di cenere che si disperdeva immediatamente".eruzione etna eruzione etnacenere vulcanica etna

I segni di risveglio dell'Etna si intensificano. A quasi due mesi dalla fine dell'ultima eruzione al Nuovo Cratere di Sud Est si rivedono deboli esplosioni e bagliori alla sommità, mentre nei centri abitati sui fianchi del vulcano si cominciano a sentire i boati. Si tratta di una attività ancora debole e intermittente, in un contesto di tremore vulcanico sostanzialmente stabile. Anche i bagliori non sono visibili a distanza a occhio nudo, ma possono essere catturati solo con gli obiettivi più sensibili di telecamere e macchine fotografiche. Con la luce diurna si possono invece apprezzare piccoli sbuffi di cenere che fuoriescono dal Cratere si dissolvono rapidamente. Le foto che accompagnano questo articolo sono state scattate da Turi Caggegi nei giorni 8 e 9 ottobre 2014.

La precedente eruzione, che ha avuto nella fase finale proprio il Nuovo Cratere di Sud Est come protagonista, era finita il 15 agosto scorso.etna esplosioni nsecetna esplosioni nsecetna esplosionietna

 

Un pomeriggio e una notte pieni di sorprese sull'Etna: la montagna imbiancata dalla grandine e poi il ritorno di tenui bagliori rossi al Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi un mese dalla fine dell'ultima eruzione.

Poco dopo ora di pranzo, ieri sull'Etna si è abbattuto un violento temporale che ha poi interessato anche le zone costiere del versante orientale, con forti e abbondanti piogge, tuoni e fulmini. Le precipitazioni sono state molto intense soprattutto nella zona compresa tra Zafferana, Santa Venerina, Giarre e Riposto, ma anche verso il versante nord est e nord del vulcano fino a Randazzo, dove la stazione meteo Sias ha registrato 30 mm di pioggia. A Piano Provenzana (Monte Conca, 1825 m slm), la stazione meteo di Meteosicilia ha registrato oltre 25 mm di pioggia, con una temperatura scesa fino a 8 gradi. I temporali estivi non sono rari sull'Etna, ma la sorpresa si è manifestata quando le nubi si sono diradate e hanno mostrato la coltre bianca della grandine che interessava una grandissima superficie della montagna, dalla cima fino a circa 1600 m di quota.

Straordinario spettacolo anche nella notte, quando anche la parte sommitale era libera da nubi. Oltre alla copertura della grandine ( e forse anche neve sopra i tremila metri), nel cielo parzialmente illuminato dalla luna, le foto di Turi Caggegi mostrano anche dei deboli bagliori sulla cima del Nuovo Cratere di Sud Est, dovuti probabilmente a gas molto caldi o al riaffacciarsi del magma nelle zone alte del condotto craterico. Una novità, visto che l'Etna è in stato di relativa quiete dal 15 agosto scorso, giorno della fine dell'ultima eruzione.

Segni di vita insomma sul vulcano più alto d'Europa e tra i più attivi al mondo.etna grandine estateEtna grandine neve bagliorietna grandine neve

 

Parco dell'Etna: fissate altre nove date per l'iniziativa escursionistica "Tra... Monti e Fuoco nel Parco".

A seguito del “tutto esaurito” di prenotazioni (molte delle quali ad opera di turisti italiani e stranieri attualmente in Sicilia) fatto registrare già stamattina per le cinque nuove date dell’iniziativa di trekking  “Tra … Monti e Fuoco nel Parco”, il Parco dell’Etna ha subito programmato una ulteriore offerta di appuntamenti per gli appassionati. Le nuove date fissate sono lunedì 25, mercoledì 27 e sabato 30 agosto; lunedì 1, mercoledì 3, sabato 6, lunedì 8, mercoledì 10, sabato 13 settembre.

L’iniziativa prevede una escursione guidata dal personale del Parco in prossimità dell'attuale eruzione, attraverso il sentiero che conduce in contrada Serracozzo; una notevole opportunità, in luoghi di grande fascino e interesse, per gli amanti della natura dell’Etna e della fotografia. Anche per le nuove date, la partenza avverrà dal Rifugio Citelli, con inizio alle ore 17.30 e conclusione presunta alle ore 22.00. La quota di partecipazione è fissata in 10 euro; le prenotazioni potranno essere effettuate telefonando ai numeri 095 821240/245/111. Per i ragazzi fino a 14 anni accompagnati da un adulto l'escursione è gratuita. Ai partecipanti si suggerisce di indossare un abbigliamento da trekking, di portare una bottiglietta d'acqua, una colazione a sacco, una torcia ed una macchina fotografica.Etna eruzione nsec CS Parco dell'Etna, 11 agosto 2014

di Turi Caggegi -

Notte di passione e spettacolo sull'Etna: va in scena l'agonia di una eruzione che tanto interesse ha suscitato nel popolo etneo, nei media, sui social network, tra visitatori e turisti. Le migliaia di appassionati e curiosi che ieri sera hanno preso d'assalto i fianchi della grande montagna hanno assistito a uno spettacolo unico e un po' struggente, l'ennesimo cambiamento nell'attività dell'Etna, con la presumibile fine dell'eruzione iniziata il 5 luglio sotto il cratere di Nord Est e i segnali di risveglio del gigante bambino Nuovo Cratere di Sud Est. Sembrava un pellegrinaggio al capezzale dell'eruzione morente. Un pellegrinaggio segnato dalle centinaia di lucine delle torce degli escursionisti che si arrampicavano nella notte illuminata dalla luna piena sui sentieri che si inerpicano sul vulcano, alla ricerca di un punto vista panoramico e privilegiato di osservazione. Chi aveva programmato la scalata nel sabato sera precedente Ferragosto di certo non si aspettava questo epilogo, ma ormai tutti sanno che l'Etna non concede routine, e tutti lo accettano.

Dunque i segni premonitori della mattina che avevano fatto intuire ai più esperti  cosa stesse accadendo nel ventre della Grande Madre, si sono avverati. La notevole emissione di cenere dalle bocche di Nord Est e il contemporaneo repentino calo del tremore vulcanico registrato dai freddi strumenti dell'Ingv erano effettivamente segno che qualcosa era cambiato, che l'attività si stava modificando, che l'energia primordiale racchiusa nel più grande vulcano d'Europa cercava nuovi equilibri.

Manca ancora il certificato ufficiale di morte, certo. E magari l'Etna farà un'altra strambata delle sue e smentirà questa interpretazione non appena questo articolo sarà pubblicato. Di sicuro però ieri sera tutti i devoti in processione hanno capito questo: l'eruzione sta morendo, il Nuovo Cratere di Sud Est si sta risvegliando. Ennesima prova che l'Etna segue i suoi ancora imperscrutabili disegni, e lascia tutti con lo stupore dei bambini stampato sul viso.

Foto di Turi Caggegi scattate da varie località dell'Etna la sera del 9 agosto 2014. La foto con luce diurna è stata scattata la mattina del 9 agosto e testimonia l'emissione di cenere.Etna eruzione etna eruzione turi caggegietna eruzione turi caggegietna cenere turi caggegi

 

 

L'Etna è un vulcano che spesso riserva delle sorprese: l'ultima è l'apertura, la notte scorsa, di una frattura, una nuova piccola bocca, alla base orientale del Cratere di Nord Est, a circa 3 mila metri di quota. La bocca ha prodotto deboli esplosioni e una modesta colata lavica proprio sotto la zona dei crateri sommitali. La sorpresa consiste nell'apertura della frattura in una zona distante dal Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec), protagonista di quasi tutte le eruzioni (oltre quaranta) avvenute sull'Etna dal Gennaio 2011. Tuttavia anche il Nsec mantiene una debolissima attività, a giudicare dalle immagini termiche registrate stamattina. Immagini che dimostrano come l'attività della nuova bocca sia ancora in corso e la colata ancora alimentata. Anche il livello del tremore vulcanico mostra un andamento oscillante e in leggera risalita.etna nuova boccaTremore   iEtna

L'Etna ha ripreso da qualche giorno a dare spettacolo con deboli esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista tra il 2011 e il 2013 di una crescita record dovuta a oltre 40 eruzioni, molte delle quali caratterizzate da altissime fontane di lava. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, "durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC". Il livello del tremore vulcanico si mantiene comunque piuttosto basso facendo registrare solo lievi oscillazioni.

Nelle foto di Turi Caggegi la documentazione del fenomeno nella notte del 12 giugno.

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Certe notti succede che sull'Etna si creino situazioni che danno vita a scenari suggestivi, quasi magici. Come la notte scorsa, con la ripresa di esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, deboli e intermittenti, ma abbastanza energetiche e frequenti da permettere la visione di un grande spettacolo della natura: la lava che zampilla dal cratere mentre la luna, crescente al primo quarto, si avvia al tramonto dietro la montagna. Uno scenario documentato dalle foto (di Turi Caggegi) che pubblichiamo qui ma che potrebbe ripetersi presto, se, come sembra, il grande e attivissimo vulcano siciliano si sta ricaricando di magma e di energia.Etna esplosioni nsecetna luna luci