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Linea nera

Nel pomeriggio del 15 maggio si è spento dopo una lunga malattia il nostro collega

ricercatore dell?Istituto Internazionale di Vulcanologia-C.N.R. 

I suoi studi sulla vulcanologia dell?Etna hanno rappresentato per decenni la base della conoscenza scientifica non solo per la comunità vulcanologica internazionale ma anche per tutta la popolazione che vive alla pendici dell?Etna.

Romolo Romano è stato editore della carta geologica del Monte Etna, alla scala 1:50.000, pubblicata nel 1979. Essa ha rappresentato la base delle ricerche degli ultimi decenni e rimarrà una delle pietre miliari della vulcanologia dell'Etna.

Linea nera

Fonte: Ingv Catania

Linea nera

Nel pomeriggio del 15 maggio si è spento dopo una lunga malattia il nostro collega

ricercatore dell?Istituto Internazionale di Vulcanologia-C.N.R. 

I suoi studi sulla vulcanologia dell?Etna hanno rappresentato per decenni la base della conoscenza scientifica non solo per la comunità vulcanologica internazionale ma anche per tutta la popolazione che vive alla pendici dell?Etna.

Romolo Romano è stato editore della carta geologica del Monte Etna, alla scala 1:50.000, pubblicata nel 1979. Essa ha rappresentato la base delle ricerche degli ultimi decenni e rimarrà una delle pietre miliari della vulcanologia dell'Etna.

Linea nera

Fonte: Ingv Catania

Linea nera

Nel pomeriggio del 15 maggio si è spento dopo una lunga malattia il nostro collega

ricercatore dell?Istituto Internazionale di Vulcanologia-C.N.R. 

I suoi studi sulla vulcanologia dell?Etna hanno rappresentato per decenni la base della conoscenza scientifica non solo per la comunità vulcanologica internazionale ma anche per tutta la popolazione che vive alla pendici dell?Etna.

Romolo Romano è stato editore della carta geologica del Monte Etna, alla scala 1:50.000, pubblicata nel 1979. Essa ha rappresentato la base delle ricerche degli ultimi decenni e rimarrà una delle pietre miliari della vulcanologia dell'Etna.

Linea nera

Fonte: Ingv Catania

Sta continuando, in maniera persistente, la debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 4 maggio 2014 - vedi l'immagine registrata dalla telecamera visiva ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH) alle ore 03:00 GMT (=ore locali -2). Alcune delle esplosioni lanciano materiale piroclastico incandescente fino a qualche decina di metri sopra l'orlo craterico; raramente una parte di questo materiale ricade sui fianchi esterni del cono del NSEC.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Sta continuando, in maniera persistente, la debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 4 maggio 2014 - vedi l'immagine registrata dalla telecamera visiva ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH) alle ore 03:00 GMT (=ore locali -2) del 9 maggio 2014. Alcune delle esplosioni lanciano materiale piroclastico incandescente fino a qualche decina di metri sopra l'orlo craterico; raramente una parte di questo materiale ricade sui fianchi esterni del cono del NSEC.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Negli ultimi giorni è continuata, in maniera intermittente, la debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 1 maggio 2014; fra la mattinata del 1 maggio e la sera del 2 maggio non è stata osservata alcuna attività però nella notte del 2-3 maggio la telecamera visiva ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH) ha registrato deboli bagliori riconducibili ad emissioni di gas ad alta temperatura e/o deboli esplosioni stromboliane. Nelle prime ore del 4 maggio, tale attività si è intensificata (vedi immagini di EMOH a sinistra), e alcune esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi sud e sud-est del cono del NSEC.

Durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-OE durante la mattinata del 4 maggio, si sono uditi frequenti boati provenienti dal NSEC indicativi di attività stromboliana.

Si nota inoltre che alle ore 21:00 GMT (=ore locali -2) del 2 maggio le stazioni della rete sismica dell'Etna hanno registrato un evento sommitale particolarmente energetico, non accompagnato da attività vulcanica visibile alle telecamere di sorveglianza.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Dopo la cessazione dell'attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, intorno al 7 aprile 2014, non si è osservata nessuna attività eruttiva sull'Etna fino alle prime ore del 22 aprile, quando ha ripreso una sporadica e debolissima attività stromboliana al medesimo NSEC. Nei giorni successivi, tale attività si è protratta in maniera intermittente, e rimanendo sempre su un livello estremamente modesto. Alcune esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente oltre l'orlo craterico sugli alti versanti sud-orientale e meridionale del cono. Non si è osservata nessuna emissione di lava; tuttavia sono avvenuti alcuni piccoli crolli dall'instabile versante orientale del cono del NSEC, in particolare alle ore 09:33 GMT (=ore locali -2) del 29 aprile. Nella tarda serata del 30 aprile, la frequenza ed intensità delle esplosioni stromboliane al NSEC hanno mostrato un leggero aumento (vedi immagine ripresa dalla telecamera visiva ad alta sensitività sulla Montagnola, EMOH, alle ore 23:23 GMT del 30 aprile).

Si è osservato inoltre un aumento del degassamento dal Cratere di Nord-Est, a volte ad una temperatura leggermente elevata, evidente come anomalia termica nelle immagini della telecamera termica su Monte Cagliato (EMCT).

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative, ma continuano le oscillazioni del tipo "tremore a bande" ("banded tremor") riconducibile alll'attività idrotermale all'interno dell'edificio vulcanico, che sono cominciate dopo la fine dell'attività eruttiva di inizio aprile.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Dopo le osservazioni di una debole attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna nei primi giorni di aprile 2014, le pessime condizioni meteorologiche durante il week-end scorso hanno precluso qualsiasi osservazione tramite le telecamere visive e termiche dell'INGV-Osservatorio Etneo. Nel mattino del 7 aprile, era evidente che l'emissione di colate laviche era cessata, e l'attività stromboliana al NSEC era in forte diminuzione. Oggi, non si osserva alcun segno di attività eruttiva al NSEC.

L'ampiezza del tremore vulcanico resta leggermente elevato rispetto al livello normale, e mostra leggere oscillazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Nella mattinata del 2 aprile 2014, ha ripreso una modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che si è lentamente intensificata in serata (vedi foto a sinistra, ripresa all'imbrunire del 2 aprile da Fiumefreddo, sul basso versante nord-orientale dell'Etna) per diminuire nuovamente nelle ore mattutine del 3 aprile. L'attività stromboliana al NSEC era cessata nella notte fra il 26 e il 27 marzo, mentre era continuata in maniera intermittente l'emissione di piccole colate di lava dalla base nord-orientale del cono del NSEC, che non hanno superato un centinaio di metri di lunghezza, rimanendo a monte della parete occidentale della Valle del Bove. L'ultima di queste piccole colate è stata emessa nella notte del 1-2 aprile, però in concomintanza con la ripresa dell'attività stromboliana del NSEC, l'attività effusiva è fortemente diminuita.

Durante la mattinata del 3 aprile sono inoltre stati osservati alcuni modesti crolli dal fianco orientale del cono del NSEC.

La ripresa dell'attività stromboliana del 2 aprile è stata accompagnata da un leggero aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico. Nel mattino del 3 aprile, l'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato una tendenza alla diminuzione, senza però rientrare nei livelli normali.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Nella notte fra il 26 e il 27 marzo 2014, è cessata l'attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, 64 giorni dopo l'inizio dell'episodio di attività persistente. Nello stesso intervallo, l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC ha mostrato una notevole diminuzione, anche se nella serata del 28 marzo era ancora attivo un piccolo flusso lavico alimentato da una bocca effimera posta alcune centinaia di metri a valle della nicchia di distacco formatasi nel basso fianco est-nordest del cono del NSEC il 11 febbraio 2014. Dal 29 marzo, non è più stata osservata alcuna colata di lava in movimento e il campo lavico sull'alta parete occidentale della Valle del Bove è in raffreddamento (vedi immagine a sinistra ripresa il 30 marzo 2014 dalla telecamera termica di Monte Cagliato).

Nel pomeriggio e nella serata del 26 marzo 2014, l'ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un progressivo calo, mantenendosi successivamente su valori bassi simili a quelli che hanno preceduto l'episodio di attività persistente iniziatosi nella serata del 21 gennaio 2014.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania