Prosegue l'eruzione sull'Etna, si modifica il teatro eruttivo ma resta il grande spettacolo della natura. Dalla frattura che si è aperta il 5 luglio scorso a quota 3 mila, proprio alla base orientale del cratere di Nord est, il più alto del vulcano siciliano, continua a fuoriuscire un flusso di lava che riesce a percorrere qualche centinaio di metri verso valle, pur restando confinata in alta quota senza creare alcun problema. Due piccoli coni piroclastici sono nati a ridosso della bocca effusiva, e sono cresciuti in queste due settimane di attività a causa del magma espulso con esplosioni continue che si è man mano accumulato fino a creare i due "conetti". Uno dei due però non ha retto la violenza della colata lavica che gli scorreva proprio sotto ed è collassato, creando una sorta di piccola depressione dalla quale continua a fuoriuscire il flusso lavico. Il crollo del conetto non ha modificato l'andamento dell'attività, che va avanti a ritmo sostenuto. Nelle foto di Giò Giusa i due conetti esplosivi fotografati all'alba del 17 luglio, poche ore prima del collasso di uno dei due (quello a sinistra nelle foto). Nella foto in basso, scattata da Salvatore Costanzo la mattina dello stesso giorno, lo scenario eruttivo dopo il crollo del conetto.
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Etna, ancora esplosioni e colata. Le foto notturne
Prosegue sull'Etna l'attività della frattura che si è aperta il 5 luglio scorso sul fianco orientale del cratere di Nord Est, il più alto del vulcano siciliano. Dopo vari giorni di condizioni meteo difficili, che hanno impedito una chiara visuale dell'attività, la notte scorsa la situazione è notevolmente migliorata. L'assenza di nubi e la direzione del vento hanno consentito una nitida visione di quanto sta accadendo sul più grande e attivo vulcano d'Europa. Le esplosioni prodotte dalla frattura hanno creato due piccoli coni piroclastici che continuano a crescere per via dell'accumulazione progressiva del magma espulso, mentre la colata lavica si è allungata e ha percorso qualche centinaio di metri. I fenomeni si mantengono comunque ad alta quota, intorno ai tremila metri sul livello del mare e non creano problemi di alcun tipo. Per il momento è solo spettacolo. Foto di Turi Caggegi scattate la notte tra il 15 e il 16 luglio 2014.
Etna, l’eruzione prosegue. Esplosioni e una lunga colata lavica.
Prosegue con esplosioni, boati e una lunga colata lavica l'eruzione dell'Etna iniziata due giorni fa. L'attività stromboliana è vivace e la colata originata dal Nuovo Cratere di Sud Est si allunga nella notte nella desertica Valle del Bove senza creare problemi, ma dando l'impressione di essersi spinta molto in basso. Lo spettacolo, dopo alcuni mesi di quasi totale assenza di attività evidente, attira migliaia di persone che cercano posizioni privilegiate per godersi le manifestazioni del vulcano. Aspettative talvolta frustrate dalle nubi di maltempo che ancora gironzolano attorno ai fianchi della grande montagna. Le zone più favorevoli per godere dello spettacolo sono quelle che ruotano attorno al versante est e sud est.
"Un po' ce lo aspettavamo - dice a iEtna il direttore dell'Ingv di Catania Eugenio Privitera - i nostri strumenti di monitoraggio avevano segnalato nell'ultimo periodo un certo rigonfiamento dell'edificio vulcanico, ma non potevamo sapere con certezza quando l'eruzione avrebbe avuto inizio. Si tratta di un'attività - prosegue Privitera - che rientra nella norma e ripercorre la scia delle precedenti eruzioni degli ultimi tre anni".
Intanto, dopo i problemi di ieri, oggi l'aeroporto di Catania è stato operativo, anche se la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo. La blanda emissione di cenere vulcanica infatti continua a causa delle esplosioni.
Foto di Turi Caggegi scattate la sera del 16 giugno 2014.
Etna, aumentano le esplosioni. Tremore in aumento.
Dopo mesi di blanda attività stromboliana, con deboli e intermittenti esplosioni, l'Etna stasera sembra accelerare, anche se al momento in cui scriviamo è presto per capire come evolverà il fenomeno. Nelle ultime ore le esplosioni si sono intensificate, e mentre nei giorni scorsi il bagliore del magma si intravvedeva a stento, adesso la bocca del Nuovo Cratere di Sud Est è illuminata di continuo dai getti di lava. L'energia sembra comunque ancora piuttosto bassa, e solo di tanto in tanto i brandelli di lava riescono a fuoriuscire dal cratere, ricadendo sui fianchi alti della bocca esplosiva. Nelle prossime ore si capirà probabilmente che sviluppi potrà avere questa attività, ma intanto lo spettacolo delle esplosioni e il bagliore persistente è visibile dai centri abitati intorno al vulcano. Le foto, di Turi Caggegi, sono state scattate la sera del 14 giugno.
Etna, esplosioni nel cielo d’estate. Le foto
L'Etna ha ripreso da qualche giorno a dare spettacolo con deboli esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista tra il 2011 e il 2013 di una crescita record dovuta a oltre 40 eruzioni, molte delle quali caratterizzate da altissime fontane di lava. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, "durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC". Il livello del tremore vulcanico si mantiene comunque piuttosto basso facendo registrare solo lievi oscillazioni.
Nelle foto di Turi Caggegi la documentazione del fenomeno nella notte del 12 giugno.
Etna, riprende l’eruzione. Spettacolo sotto la Luna.
E' durata una settimana la pausa che l'Etna si è presa dopo un'eruzione durata 64 giorni. Stasera il vulcano siciliano patrimonio dell'Umanità Unesco ha voluto stupire ancora una volta, e le esplosioni si sono riaffacciate dalla bocca del Nuovo Cratere di Sud Est, lo stesso che negli ultimi tre anni è stato protagonista di 46 eruzioni, la maggior parte delle quali costituite da fontane di lava, ed è cresciuto di centinaia di metri, ad un ritmo record nel mondo. Ma stasera l'eruzione ha avuto uno scenario d'eccezione, con la Luna che ha fatto da testimone allo straordinario spettacolo naturale offerto dall'Etna. Foto di Turi Caggegi, scattate la sera del 2 aprile 2014.
Etna, ultimi bagliori dell’eruzione finita. Sotto una pioggia di stelle
C'è ancora lava incandescente, ma l'eruzione sembra praticamente finita sull'Etna. Dopo oltre due mesi, l'alimentazione della colata lavica che si è riversata nella Valle del Bove è quasi cessata del tutto. Restano solo due piccole zone ancora non raffreddate, tra cui la bocca che si è aperta nelle settimane scorse proprio alla base del Nuovo Cratere di Sud Est, nell'area interessata dalla gigantesca frana e dal flusso piroclastico dell'11 febbraio scorso. Dopo diversi giorni di maltempo, finalmente è stato possibile avere vedere e fotografare la situazione alle alte quote. Le foto testimoniano l'esaurimento dell'eruzione e sono state scattate da Turi Caggegi la sera del 28 marzo 2014.
L'eruzione, la prima e l'unica finora del 2014, era cominciata il 21 gennaio scorso con attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud Est, seguita poco dopo dall'apertura di fratture effusive a ridosso della base dello stesso cratere e da una colata lavica che, con alti e bassi, ha tinto con i suoi bagliori il cielo di rosso. Adesso in cielo sono tornate protagoniste le stelle.
Etna, notte di fuoco sotto la luna
Nella notte delle scosse di terremoto che hanno fatto tremare il versante est e sud est dell'Etna (ne parliamo in questo articolo), il vulcano siciliano ha continuato a dare spettacolo, complice anche la luna al tramonto. L'eruzione è ormai giunta al cinquantesimo giorno, e le colate laviche, con alti e bassi, continuano a fuoriuscire dalle bocche aperte alla base del Nuovo Cratere di Sud Est e si riversano nella Valle del Bove. Si tratta di bracci lavici poco alimentati che si mantengono a quote molto alte, ma lo spettacolo è assicurato dal contrasto con la neve fresca caduta sull'Etna in questi giorni. E la notte scorsa, ad aggiungere fascino allo scenario dell'eruzione, per l'osservatore dal versante orientale, si è aggiunta la luna che tramontava dietro il massiccio vulcanico, creando giochi di luce tra riflessi lunari, gas e vapori, e il fuoco della lava. Una vera e propria magia vulcanica. Foto scattate la notte del 12 marzo 2014 da Turi Caggegi.
Etna, bella e pericolosa. “Flusso piroclastico” stamattina sul vulcano
di Turi Caggegi -
Un enorme flusso di cenere vulcanica e materiale caldo, una sorta di valanga, si è riversata stamattina nella Valle del Bove, sull'Etna. Il fenomeno, assimilabile alla pericolosissima categoria dei flussi piroclastici, si è verificato alle 7,07 locali con origine alle bocche effusive che si sono aperte il 22 gennaio scorso alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi tremila metri di quota. A fasi alterne, con intensità ed energia variabili, da quelle bocche fuoriesce una colata lavica che scorre e si mantiene all'interno della Valle del Bove, grande depressione ormai ridotta a un deserto lavico che fa da serbatoio delle colate laviche che si espandono verso est. L'eruzione dell'Etna è in corso dal 21 gennaio scorso e coinvolge anche il cono del Nuovo Cratere di Sud Est, interessato in queste settimane, anche qui con fasi alterne, da attività stromboliana, con esplosioni più o meno frequenti. Secondo gli esperti il vulcano siciliano sta vivendo una fase di accentuata instabilità, e questa situazione potrebbe essere all'origine del fenomeno di stamattina. Secondo le prime ipotesi si sarebbe trattato di un collasso di una parte rilevante del fianco orientale del cratere, in particolare nella zona dove sono attive le bocche effusive. A provocarlo, probabilmente la pressione del magma che spinge per uscire dalle bocche e il peso del materiale eruttato e accumulato negli ultimi anni. Dal 2011 a oggi sull'Etna si sono verificate 46 eruzioni, molte delle quali particolarmente violente, con altissime fontane di lava. In questi tre anni il Nuovo Cratere di Sud Est è cresciuto di circa 300 metri, un record a livello mondiale. Dalle foto si vede chiaramente l'imponente nube di cenere vulcanica calda e pesante espandersi verso la Valle del Bove e poi verso nord. Una nube che sarebbe letale se investisse esseri umani, ma per fortuna si è mantenuta in zone di alta quota, dove non esistono insediamenti o strutture. Il fenomeno è raro, ma non rarissimo sull'Etna, dove negli ultimi anni si è verificato altre volte. Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Casa di Paglia Felcerossa. Permacultura sull'Etna e pubblicate con il permesso dell'autore.
Etna, prosegue l’eruzione. Tremore vulcanico in aumento
Anche oggi sull'Etna continua l'eruzione, con una modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (Nsec) e una colata lavica ancora alimentata. Le esplosioni avvengono ad intervalli di pochi secondi, e in certe occasioni alcune lanciano materiale piroclastico incandescente anche sui fianchi del cratere. La colata di lava, emessa da due bocche effusive aperte alla base orientale del cono del Nsec, continua a riversarsi all'interno della Valle del Bove. In netto aumento il tremore vulcanico, ma ancora a livello medio-basso. Potete seguire l'andamento del tremore in tempo reale accedendo alla sezione Live di iEtna, sia sul sito che sull'App.