Tag Archives: lava

A proposito di divieti e limitazioni imposti nella fruizione e nella visita di alcune zone dell'Etna, ecco la lettera aperta che Giuseppe Riggio, dell'associazione Etnaviva, ha scritto alle Autorità. 

Dinanzi a tanti e duraturi provvedimenti di divieto permettetemi di scrivere ancora una volta che l’Etna non si può vietare: appartiene al mondo, è di proprietà di chi la ama, di chi ne osserva i fenomeni strabilianti, ma naturali da secoli.

La nostra “muntagna” è nostra perché i nostri antenati l’hanno lavorata, sudata e modificata pezzo dopo pezzo, dissodando il terreno e costruendo terrazzamenti, spaccando le pietre e costruendo il selciato delle mulattiere.

Per mesi ci hanno proibito di andare nella Valle del Bove  perché dicono che l’Etna è cattiva, minaccia gli escursionisti e incombe sulle popolazioni. Ma in quella Valle sino a non molti anni fa c’era un attrezzato rifugio, su quei pendii i montanari andavano a contendersi il titolo di sciatore più bravo di Sicilia, i pastori vivevano per mesi in anguste capanne. Il rifugio costruito negli anni ’30 in quel posto incantevole non venne distrutto dalle bombe laviche, ma dall’esplosivo piazzato dagli uomini che vollero tentare di deviare il fiume di fuoco nel 1992.

L’Etna è sempre stato il Mongibello, il Mons Gebel, la montagna-montagna, ma mai la “montagna proibita”. Nel Medioevo la consideravano la “porta dell’Inferno”, ma già nel 1493 – mentre Colombo scopriva l’America- Pietro Bembo abbandonava per qualche giorno i suoi studi di greco antico a Messina per scalare l’Etna, per andare a soddisfare – così scriveva- “la “sete di conoscenza”.

Oggi non si può più osservare il vulcano, occorre stare lontani – abitanti e turisti- da quei fuochi che evidentemente sono tornati ad essere le fonti del Male, la minaccia per l’Umanità. Ma allora c’è qualcosa che non capisco: solo un anno fa ci avevano detto che l’Etna, la nostra “Muntagna”, era stata inserita nella lista dei beni appartenenti al Patrimonio mondiale. Tutti a far festa, tutti pronti ad invitare gli abitanti del Mondo a visitare il loro pezzo di patrimonio comune che si trova proprio qui da noi, in terra sicula. E invece no, invece di allestire comitati di benvenuto le Autorità hanno pensato bene di firmare ordinanze. Sempre più severe. “Extra homnes” hanno scritto, via dal conclave etneo, via abitanti e visitatori! Sino a rischiare il ridicolo: ma come? E’ un bene che appartiene al Mondo ed il Mondo non può osservarlo se non via internet?

Dicono che la montagna deve essere proibita per il nostro bene, come se fossimo tutti bambini bisognosi di cure e di attenzioni, incapaci di confrontarci con la dura realtà.  Sino alla scorsa settimana non potevano accompagnare i clienti oltre  quota 2900  neanche i montanari con il patentino. Neanche le guide abilitate potevano mostrare lo spettacolo più bello del vulcano. Eppure – viene da pensare – se è attesa una tempesta meteo nessuno mi vieta di uscire da casa; se il mare è agitato sventola la bandiera rossa ma nessun vigile mi denuncia se faccio un tuffo. E allora perché la montagna deve essere proibita? Dicono perché c’è stata una frana, un grande crollo. Ma è successo l'11 febbraio 2014, sono trascorsi  - più o meno- 170 giorni ed il vulcano ha continuato la sua normale attività da vulcano, fra boati e colate, ma grandi frane nemmeno una. E poi a pensarci bene sulle Dolomiti i crolli dei vetusti e bellissimi pinnacoli sono all’ordine del giorno, e nessuno si allarma, anzi se possibile si mette tutto presto a tacere. Del resto i compatrioti trentini o veneti sanno bene che alla natura spetta fare il suo corso. L’uomo è solo un intruso, che entra nel mondo delle montagne (ma vale anche per il mare o per le distese desertiche) cosciente di essere penetrato in un territorio che appartiene al selvaggio, alle forze primordiali all’interno delle quali noi possiamo solo destreggiarci nella consapevolezza dei nostri limiti e dei rischi che corriamo.

Non esiste Autorità capace di fermare il fulmine o la tempesta marina, ma neanche la colata del vulcano. Nessun governo può impedire del tutto gli incidenti che continueranno ad accadere all’uomo all’interno dell’ambiente naturale che lo ospita o che si trova a visitare.

Ci sono volute le associazioni per  fare revocare l'ordinanza che vietava in maniera ormai ingiustificata la valle del Bove, c'è voluta la caparbietà di alcune guide per ricordare che sono proprio loro i primi custodi della sicurezza in montagna. Il dialogo è iniziato. Speriamo che continui sul piano della ragionevolezza, tenendo presente che la questione fruizione dell'Etna ha numerosi e delicati risvolti.

In fondo, signori delle Autorità, la soluzione non è poi così difficile:   raccomandate prudenza, affiggete avvisi ed informate i cittadini dei rischi che corrono nel percorrere i fianchi del vulcano, consigliate loro di rivolgersi a chi la montagna la conosce, segnalate i sentieri, aggiornate frequentemente i bollettini di pericolosità della nostra Muntagna, ma per favore lasciate che il Mondo apprezzi e goda liberamente dell’Etna e delle sue attività.

Giuseppe Riggio

Foto di Turi Caggegi Agosto 2014

Turisti EtnaEtna esplosioneTuristi Etna

Prosegue l'eruzione sull'Etna, si modifica il teatro eruttivo ma resta il grande spettacolo della natura. Dalla frattura che si è aperta il 5 luglio scorso a quota 3 mila, proprio alla base orientale del cratere di Nord est, il più alto del vulcano siciliano, continua a fuoriuscire un flusso di lava che riesce a percorrere qualche centinaio di metri verso valle, pur restando confinata in alta quota senza creare alcun problema. Due piccoli coni piroclastici sono nati a ridosso della bocca effusiva, e sono cresciuti in queste due settimane di attività a causa del magma espulso con esplosioni continue che si è man mano accumulato fino a creare i due "conetti". Uno dei due però non ha retto la violenza della colata lavica che gli scorreva proprio sotto ed è collassato, creando una sorta di piccola depressione dalla quale continua a fuoriuscire il flusso lavico. Il crollo del conetto non ha modificato l'andamento dell'attività, che va avanti a ritmo sostenuto. Nelle foto di Giò Giusa i due conetti esplosivi fotografati all'alba del 17 luglio, poche ore prima del collasso di uno dei due (quello a sinistra nelle foto). Nella foto in basso, scattata da Salvatore Costanzo la mattina dello stesso giorno, lo scenario eruttivo dopo il crollo del conetto.conetti gio giusa 2cono collassato

Ha meno di ventiquattro ore di vita ma è molto vivace la nuova bocca nata sull'Etna nella parte bassa del versante orientale del Cratere di Nord Est. La neonata frattura, formatasi la notte scorsa a circa tremila metri di quota, produce continue, piccole esplosioni e ha dato origine a una colata poco alimentata che riesce a percorrere qualche centinaio di metri nella zona sommitale del vulcano. Debolissime esplosioni, con qualche eccezione (come si può notare nella foto sotto), si stanno verificando anche all'interno del Nuovo Sud Est, il cratere protagonista della grande attività e delle oltre quaranta eruzioni che si sono verificate sull'Etna a partire dal gennaio 2011. L'osservazione della piccola bocca è parzialmente ostacolata dal vento che spinge i gas emessi dal vulcano proprio nell'area interessata dalla nuova attività. Sotto osservazione il livello del tremore vulcanico che continua a oscillare mantenendo una lieve tendenza al rialzo. Potete vedere l'andamento del tremore vulcanico in tempo reale cliccando qui.

Le foto, scattate da Turi Caggegi, documentano l'attività dell'Etna nella serata del 6 luglio 2014.etna nuova boccaDSC_5924 etna nuova bocca

L'Etna è un vulcano che spesso riserva delle sorprese: l'ultima è l'apertura, la notte scorsa, di una frattura, una nuova piccola bocca, alla base orientale del Cratere di Nord Est, a circa 3 mila metri di quota. La bocca ha prodotto deboli esplosioni e una modesta colata lavica proprio sotto la zona dei crateri sommitali. La sorpresa consiste nell'apertura della frattura in una zona distante dal Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec), protagonista di quasi tutte le eruzioni (oltre quaranta) avvenute sull'Etna dal Gennaio 2011. Tuttavia anche il Nsec mantiene una debolissima attività, a giudicare dalle immagini termiche registrate stamattina. Immagini che dimostrano come l'attività della nuova bocca sia ancora in corso e la colata ancora alimentata. Anche il livello del tremore vulcanico mostra un andamento oscillante e in leggera risalita.etna nuova boccaTremore   iEtna

Prosegue con esplosioni, boati e una lunga colata lavica l'eruzione dell'Etna iniziata due giorni fa. L'attività stromboliana è vivace e la colata originata dal Nuovo Cratere di Sud Est si allunga nella notte nella desertica Valle del Bove senza creare problemi, ma dando l'impressione di essersi spinta molto in basso. Lo spettacolo, dopo alcuni mesi di quasi totale assenza di attività evidente, attira migliaia di persone che cercano posizioni privilegiate per godersi le manifestazioni del vulcano. Aspettative talvolta frustrate dalle nubi di maltempo che ancora gironzolano attorno ai fianchi della grande montagna. Le zone più favorevoli per godere dello spettacolo sono quelle che ruotano attorno al versante est e sud est.

"Un po' ce lo aspettavamo - dice a iEtna il direttore dell'Ingv di Catania Eugenio Privitera - i nostri strumenti di monitoraggio avevano segnalato nell'ultimo periodo un certo rigonfiamento dell'edificio vulcanico, ma non potevamo sapere con certezza quando l'eruzione avrebbe avuto inizio. Si tratta di un'attività - prosegue Privitera - che rientra nella norma e ripercorre la scia delle precedenti eruzioni degli ultimi tre anni".

Intanto, dopo i problemi di ieri, oggi l'aeroporto di Catania è stato operativo, anche se la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo. La blanda emissione di cenere vulcanica infatti continua a causa delle esplosioni.

Foto di Turi Caggegi scattate la sera del 16 giugno 2014.etna eruzioneetna eruptionetna eruzione

 

 

 

Dopo mesi di blanda attività stromboliana, con deboli e intermittenti esplosioni, l'Etna stasera sembra accelerare, anche se al momento in cui scriviamo è presto per capire come evolverà il fenomeno. Nelle ultime ore le esplosioni si sono intensificate, e mentre nei giorni scorsi il bagliore del magma si intravvedeva a stento, adesso la bocca del Nuovo Cratere di Sud Est è illuminata di continuo dai getti di lava. L'energia sembra comunque ancora piuttosto bassa, e solo di tanto in tanto i brandelli di lava riescono a fuoriuscire dal cratere, ricadendo sui fianchi alti della bocca esplosiva. Nelle prossime ore si capirà probabilmente che sviluppi potrà avere questa attività, ma intanto lo spettacolo delle esplosioni e il bagliore persistente è visibile dai centri abitati intorno al vulcano. Le foto, di Turi Caggegi, sono state scattate la sera del 14 giugno.etna esplosionietna esplosioni

L'Etna ha ripreso da qualche giorno a dare spettacolo con deboli esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista tra il 2011 e il 2013 di una crescita record dovuta a oltre 40 eruzioni, molte delle quali caratterizzate da altissime fontane di lava. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, "durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC". Il livello del tremore vulcanico si mantiene comunque piuttosto basso facendo registrare solo lievi oscillazioni.

Nelle foto di Turi Caggegi la documentazione del fenomeno nella notte del 12 giugno.

etna paesi esplosionietna esplosioni nsecetna esplosioni nsecetna esplosioni nsec

Certe notti succede che sull'Etna si creino situazioni che danno vita a scenari suggestivi, quasi magici. Come la notte scorsa, con la ripresa di esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, deboli e intermittenti, ma abbastanza energetiche e frequenti da permettere la visione di un grande spettacolo della natura: la lava che zampilla dal cratere mentre la luna, crescente al primo quarto, si avvia al tramonto dietro la montagna. Uno scenario documentato dalle foto (di Turi Caggegi) che pubblichiamo qui ma che potrebbe ripetersi presto, se, come sembra, il grande e attivissimo vulcano siciliano si sta ricaricando di magma e di energia.Etna esplosioni nsecetna luna luci

di Turi Caggegi -

L'Etna torna a dare spettacolo con esplosioni intermittenti al Nuovo Cratere di Sud Est. La serata tersa ha consentito l'osservazione dell'intensificazione dei segnali di risveglio del vulcano e le foto che pubblichiamo, scattate oggi al crespuscolo e subito dopo, testimoniano l'aumento dell'energia e la potenza delle esplosioni, che si affacciano con decisione oltre l'orlo del cratere. Protagonista ancora una volta la bocca sommitale che ha prodotto quasi cinquanta eruzioni dall'inizio del 2011, e che era quasi "muto" da oltre un mese. Nelle ultime settimane dopo la fine dell'eruzione iniziata alla fine di gennaio, l'attività era stata registrata solo molto sporadicamente ed aveva avuto una debolissima intensità. Adesso sembra che l'Etna stia dimostrando più energicamente la straordinaria fase di attività che vive negli ultimi anni, e oggi le esplosioni sono state accompagnate anche da un lieve aumento del livello del tremore. Foto di Turi Caggegi.etna esplosionietna esplosionietna esplosioni

 

La notte scorsa il livello del tremore vulcanico dell'Etna ha avuto un sobbalzo, pur rimanendo in un trend stabile a livelli medio-bassi. Un livello che da oltre 50 giorni garantisce l'alimentazione della colata lavica che fuoriesce da alcune bocche effusive alla base del Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec). Dopo qualche oscillazione il tremore si è di nuovo stabilizzato, ma nella notte, grazie a una breve schiarita, è stato possibile osservare il teatro eruttivo ad alta quota e anche qualche sporadica e debole esplosione al Nsec. Il gioco di luci riflesse della lava tra la neve e delle nuvole che si alternavano davanti al vulcano ha comunque permesso di godere dello spettacolo offerto dall'Etna. Anche stamattina una particolare situazione di emissioni di gas e vapore dal Nsec, spinti dal vento da sud, ha creato una scena suggestiva, creando un arco sopra i crateri sommitali.DSC_3826 etna eruzioneetna night eruptionetna arco