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DALL'INGV CATANIA, COMUNICATO AGGIORNAMENTO
ETNA, ORE 17,42: ATTIVITA' STROMBOLIANA

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che "prosegue l'attività esplosiva stromboliana intracraterica alla Voragine. Durante un sopralluogo effettuato dal personale INGV sono state osservate frequenti e forti esplosioni con emissione di materiale a decine di metri di altezza sopra l'orlo craterico della Voragine. La ricaduta dei prodotti grossolani è stata osservata anche in corrispondenza del bordo occidentale della Voragine. Il conetto di scorie formatosi sul fondo della Voragine rispetto alle ultime osservazioni risulta più alto. A partire dalle ore 15:00 UTC sono state osservate, mediante i filmati registrati dalla telecamera visibile posta alla Montagnola, emissioni di cenere a carico del Nuovo Cratere di Sud-Est".

etna eruzione

In June and July an important seismic experiment in Sicily (Italy), focused at Etna volcano and its surrounding areas named TOMO-ETNA, will take place. The seismic experiment is part of the activities of the European project “MEDiterranean SUpersite Volcanoes (MED-SUV)”, which is coordinated by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. TOMO-ETNA, integrates MED-SUV efforts with the resources of another EC research project (EUROFLEETS 2), and of others funding agencies from Italy (INGV), Spain (CSIC), and Germany (GFZ). Furthermore, TOMO-ETNA is also supported by the active participation of the Marina Militare Italiana.

The focus of this experiment concerns the investigation of Etna volcano roots by means of passive and active refraction (WAS) and reflection (MCS) seismic methods. The experiment will be performed both on-land and offshore by a new high-resolution tomography (seismic tomography experiment - TOMO-ETNA) that will improve the 3D image of crustal structures beneath the volcano and the surrounding areas. The final goal is to gain a structural model of the crust in northern Sicily, including a better mapping of tectonic structures (faults), and to define the physical processes controlling magma ascent beneath Mt. Etna.

In the experiment simultaneous artificial seismic signals generated by air-guns from a oceanographic research vessel (Sarmiento de Gamboa, Spain) and natural seismicity of the region will be used. Additionally, the Galatea vessel from the Istituto Idrografico della Marina Militare will be used to carry out further geophysical surveys (such as gravity and magnetic measurements) and to support activities at sea.

The scheduled activities are divided into two actions, land and sea, and will last from June 25th to July 20th. Seismic signals will be generated at sea and recorded by about 170 seismic stations deployed on-land and 25 OBS (ocean bottom seismometer) at the seafloor. It is expected the participation of more than 60 researchers from different countries, mainly from Italy and Spain but also from Germany, Russia, US, Ireland and Mexico.

The TOMO-ETNA experiment will be coordinated from Prof Jesus Ibanez of the University of Granada (Spain) and by Prof Domenico Patanè and Dr Mauro Coltelli from the  INGV, Sezione di Catania - Osservatorio Etneo.

The expected results will impact not only the local and European volcanological communities but also the population leaving on the volcano in terms of volcano risk mitigation. Indeed, the current vulnerability of society to volcanic eruptions is increased significantly in recent decades, as demonstrated by the consequences of the recent eruptions of Mount Etna in spite of their small magnitude. In this perspective, therefore, the better the volcanic processes are known the more we can be prepared to mitigate the impact on the territory.

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L'Etna mostra i punti caldi ancora incandescenti a una settimana dalla fine dell'ultima eruzione. La sera del 6 gennaio 2014, come evidenziano le foto che pubblichiamo in questo articolo, presenti due zone calde sul Nuovo Cratere di Sud Est, il protagonista delle recenti eruzioni. Visibile un punto caldo sul vertice nordorientale del cono, e un altro sul fianco sud. Visibile anche se meno esteso un terzo punto sul vertice orientale del Cratere.
Foto scattate la sera del 6 gennaio 2014 da Turi Caggegi.
Crateri etna

Etna stelle

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Alla luce dell'alba del 1 gennaio 2014 l'Etna mostra finalmente i segni dell'ultima eruzione, iniziata il 29 dicembre e appena conclusa. Il ventunesimo parossismo del 2013 ha provocato una frattura sulla parte nord-est del Nuovo Cratere di Sud Est da cui è uscita una colata lavica ben alimentata che ha percorso la parte settentrionale della Valle del Bove, costeggiando le Serre e Monte Simone. Scenario reso ancora più suggestivo dalla abbondante neve fresca caduta sul vulcano tra il 30 e il 31 dicembre. A seguire una serie di foto che mettono in evidenza le tracce delle colate con la suggestione della luce e della neve. Le foto sono state scattate poco dopo le 7 locali da Turi Caggegi.

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etna dettaglio

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L'eruzione iniziata il 29 dicembre sembra avviarsi verso la fine. Il livello del tremore vulcanico è tornato a livelli quasi "fisiologici" e anche le le esplosioni sono diminuite di potenza e frequenza. Il maltempo ha impedito ieri e oggi l'osservazione diretta dell'attività vulcanica, ma l'Etna trova sempre il modo di farsi notare. Oggi pomeriggio, durante una blanda e brevissima schiarita, la colata lavica ancora incandescente si è affacciata tra l'abbondante neve fresca caduta nella Valle del Bove creando uno scenario suggestivo e di grande bellezza. Ecco le foto scattate dal versante est da Turi Caggegi

bagliori nsec La colata lavica nella Valle del Bove e i bagliori provenienti dal Nuovo Cratere di Sud Est (in alto). 31 dicembre 2013 Ph Turi Caggegi

colata lavica La Colata lavica ancora alimentata nella parte nord della Valle del Bove slle 18,22 Ph Turi Caggegi

colata neve La colata lavica nella neve alle 17,30 Ph Turi Caggegi

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Una nuova bocca effusiva si è aperta stamattina sul fianco nordorientale del Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista della eruzione iniziata ieri e tutt'ora in corso con esplosioni e colate laviche. L'episodio, testimoniato dalle foto che pubblichiamo qui, è avvenuto intorno alle 9 ora locale, quando il magma si è aperto una nuova via di uscita provocando una grande nube di cenere rossastra dovuta al crollo di vecchio materiale lavico, frantumato dalla pressione del nuovo magma. Abbiamo puntualmente registrato e pubblicato la foto del fenomeno in questo articolo.

cenere nsec crollo La colonna di cenere espulsa dal Nuovo Cratere di sud est. 30 dicembre 2013. Foto Turi Caggegi

Pochi minuti dopo, come si vede in foto, si è alzata dalla nuova bocca una colonna di cenere nera, prodotta da magma incandescente in rapido raffreddamento nell'atmosfera fredda presente a oltre 3 mila metri di quota.
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Poi le nuvole hanno coperto le zone sommitali dell'Etna impedendo la visuale diretta,

DSC_9345ma le webcam di sorveglianza dell'Ingv di Catania, che potete consultare a questo link, testimoniano il fenomeno e la persistenza dell'eruzione. Testo e foto di Turi Caggegi

 

Una nuova bocca effusiva si è aperta stamattina sul fianco nordorientale del Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista della eruzione iniziata ieri e tutt'ora in corso con esplosioni e colate laviche. L'episodio, testimoniato dalla foto che pubblichiamo qui, è avvenuto intorno alle 9 ora locale, quando il magma si è aperto una nuova via di uscita provocando una grande nube di cenere rossastra dovuta al crollo di vecchio materiale lavico, frantumato dalla pressione del nuovo magma. Abbiamo puntualmente registrato e pubblicato la foto del fenomeno in questo articolo. Pochi minuti dopo, come si vede in foto, si è alzata dalla nuova bocca una colonna di cenere nera, prodotta da magma incandescente in rapido raffreddamento nell'atmosfera fredda presente a oltre 3 mila metri di quota. Poi le nuvole hanno coperto le zone sommitali dell'Etna impedendo la visuale diretta, ma le webcam di sorveglianza dell'Ingv di Catania, che potete consultare a questo link, testimoniano il fenomeno e la persistenza dell'eruzione.

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L'Etna non intende smettere di eruttare. Quando sembrava che l'attività stromboliana andata avanti tutta la notte stesse diminuendo, c'è stata una nuova risalita del tremore vulcanico e una grande colonna di cenere, a giudicare dal colore probabilmente frutto di crolli di materiale non recente, è stata espulsa dal Nuovo Cratere di Sud Est. Il vento trasporta la cenere verso nord est, ma nell'aeroporto di Catania, che si trova a sud dell'Etna, sono stati chiusi due spazi aerei. Lo scalo tuttavia resta pienamente operativo.

Prosegue sull'Etna l'eruzione iniziata ieri. Per tutta la notte le esplosioni si sono susseguite al Nuovo Cratere di Sud Est e una colata lavica ramificata e ben alimentata si è fatta strada tra la neve nella desertica Valle del Bove. Scarsa l'emissione di cenere vulcanica e nessun problema per l'aeroporto di Catania. Nelle ultime ore il tremore è leggermente calato, ma boati ed esplosioni continuano. Quella in corso è la ventunesima eruzione dell'Etna nel corso del 2013.