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Durante le ultime 24 ore, si è osservato una graduale ma decisa diminuzione dell'attività eruttiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, in eruzione da ormai una settimana. Nella notte, la rete di telecamere di sorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo ha registrato solo sporadiche e piccole esplosioni stromboliane al NSEC; nelle ultime ore non si osservano anomalie relative ad attività stromboliana nelle immagini delle telecamere termiche sulla Montagnola (EMOT) e a Monte Cagliato (EMCT). E' ancora debolmente alimentata la colata lavica, che esce da due bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, però il flusso attivo si è arrestato a metà dell'altezza della parete occidentale della Valle del Bove, come mostra il frame a sinistra, registrato da EMCT alle ore 11:57 GMT (=ore locali -1) del 29 gennaio 2014.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore è ulteriormente diminuita, però resta tuttora leggermente elevata rispetto ai valori normali.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


E' tuttora in corso la modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna incominciata nella notte del 21-22 gennaio, accompagnata dall'emissione di lava da due bocche molto vicine poste alla base orientale del cono del NSEC. Nelle ultime 24 ore, le cattive condizioni meteorologiche hanno fortemente impedito l'osservazione visuale e termica dell'attività stromboliana e della colata lavica. Tuttavia nelle immagini registrate dalla telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT) durante gli intervalli di parziale visibilità, si vede la colata lavica attiva lungo la parete occidentale della Valle del Bove. Si vede inoltre nelle immagini della telecamera visiva sulla Montagnola (EMOV) l'emissione di vapore a "sbuffate" dal NSEC, come nell'immagine a sinistra, ripresa da EMOV alle ore 10:22 GMT (=ore locali -1) del 28 gennaio 2014.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore mostra una lenta diminuzione, pur restando leggermente elevata rispetto ai valori normali.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Sta continuando, ormai da 5 giorni, la modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, accompagnata dall'emissione di lava da due bocche molto vicine poste alla base orientale del cono del NSEC. Nell'ultima notte, l'intensità dell'attività stromboliana si è ridotta e la quantità di cenere nelle emissioni è notevolmente diminuita. La colata di lava in discesa verso la Valle del Bove nella serata del 26 gennaio 2014 aveva raggiunto una lunghezza di circa 4 km, essendosi espansa sul terreno pianeggiante ad est di Monte Centenari. Dalle immagini registrate dalla telecamera termica a Monte Cagliato (versante orientale dell'Etna) nelle ultime ore pare che il flusso attivo fino a stamattina si sia arrestato, mentre un nuovo flusso lavico è in avanzamento sovrapponendosi su quello precedente, che alle ore 13:00 GMT (=ore locali -1) aveva percorso circa metà della discesa sulla parete occidentale della Valle del Bove. Da alcune ore, la presenza di una copertura nuvolosa in area sommitale sta impedendo l'osservazione visuale e termica dell'attività stromboliana al NSEC.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore si sta mantendo su un livello medio basso.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Nel pomeriggio del 26 gennaio 2014, è aumentata la quantità di cenere vulcanica emessa dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, formando un pennacchio che veniva spinto dal vento verso est. Contemporaneamente stavano continuando l'attività stromboliana al medesimo cratere, e l'emissione di lava da una bocca alla base orientale del cono del NSEC. La colata di lava si sta riversando nella Valle del Bove, espandendosi lentamente sul terreno sub-pianeggiante alla base del versante occidentale della valle.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore si sta mantendo su un livello medio basso, mostrando una leggera diminuzione dal pomeriggio del 26 gennaio.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Il nuovo episodio di attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando senza significative variazioni. Non si osserva al momento alcuna significativa emissione di cenere. Continua l'alimentazione di una colata di lava diretta verso la Valle del Bove, che sta avanzando lentamente sul terreno sub-pianeggiante alla base del versante occidentale della valle, nei pressi di M. Centenari. La colata è visibile come una striscia bianca nell'immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera termica su Monte Cagliato, sul fianco orientale dell'Etna, alle ore 07:46 GMT (=ore locali -1); si vede anche un'anomalia termica in corrispondenza del NSEC in alto, causata da un'esplosione stromboliana.

L'ampiezza media del tremore vulcanico nelle ultime 24 ore si sta mantendo su un livello medio basso, simile a quello osservato nell'intervallo fra il mattino del 24 e quello del 25 gennaio.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

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Attività in aumento stamattina sull'Etna. Esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est sono state accompagnate da forti boati, avvertibili anche a molti chilometri di distanza. In base all'andamento del tremore vulcanico si tratta di piccole variazioni nell'andamento dell'eruzione iniziata a bassa energia il 22 gennaio scorso, puntualmente registrate dagli strumenti dell'Ingv di Catania e in particolare dalle telecamere termiche, come si può vedere nelle immagini contenute in questo articolo (l'ora è espressa in Utc Time, quindi bisogna aggiungere un'ora per avere il Local Time). Il maltempo e una spessa coltre di nubi ostacola la visione diretta dei fenomeni, ma grazie alle precipitazioni adesso l'Etna è coperta di neve, e la visione della colata lavica tra nuvole e neve è molto suggestiva.termica ingvcolata neveingv

Dalle ore notturne del 21-22 gennaio 2014 è in corso una debole attività stromboliana all'interno del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna. Alcune delle esplosioni sono accompagnate da piccolissimi sbuffi di cenere, che si disperdono appena superato l'orlo craterico; l'attività è visibile anche sotto forma di anomalie nelle immagini della telecamera termica di Monte Cagliato sul fianco orientale dell'Etna, come in quella in alto e nel dettaglio qui sotto, delle ore 06:56 GMT (=ore locali -1) del 22 gennaio 2014.etna termica

Questa ripresa dell'attività al NSEC è stata preceduta da un intervallo di quiete totale che è durato 20 giorni, dopo la cessazione dell'attività effusiva da una bocca posta sul fianco nord-orientale del cono del NSEC in seguito all'ultimo episodio eruttivo (29-31 dicembre 2013). Tuttavia, fra il 4 e il 13 gennaio, si sono osservate delle emissioni quasi continue di cenere rossastra (materiale roccioso vecchio, fortemente alterato) dal Cratere di Nord-Est. Da questo cratere persiste tuttora un degassamento intenso, spesso in maniera pulsante.

L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su un livello basso.

Fonte: ct.ingv.it

Come sempre dettagliato e con spettacolari immagini di diversi autori. Ecco il rapporto sull'ultima eruzione dell'Etna, dal 29 al 31 dicembre scorsi pubblicato dagli esperti dell'Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania: "Il Un nuovo episodio eruttivo - il 21° dell'anno 2013 e il 46° negli ultimi 3 anni -  è avvenuto al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna fra il 29 e il 31 dicembre 2013, 13 giorni dopo la conclusione dell'episodio precedente. Questo episodio è stato in molti rispetti simile all'episodio del 14-16 diecembre, con forte attività stromboliana, emissione di colate laviche ed emissione di modeste quantità di cenere, però senza mai passare a sostenute fontane di lava. Anche in questa occasione, le esplosioni stromboliane hanno generato frequenti e forti boati udibili nei settori nord-orientale e settentrionale del vulcano. L'emissione di lava è avvenuta maggiormente dal settore nord-orientale del cono, sia per trabocco dal cratere sia da bocche apertesi sul fianco del cono, alimentando una colata lavica che si è espansa verso la Valle del Bove (...)". Il report in versione integrale si può leggere qui:

nsec turi caggegi

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Dopo l'intervista pubblicata ieri, pubblichiamo oggi uno straordinario reportage del vulcanologo Boris Behncke, che ha voluto regalarci questo viaggio nella storia recente dell'Etna attraverso le sue foto e i suoi commenti personali. Grazie Boris, da iEtna e da tutti gli appassionati del vulcano più bello del mondo  (Turi Caggegi)

Testi e foto di Boris Behncke per iEtna.it

boris 1 Ecco alcune foto mie ... questa è della mia prima visita all'Etna nel 1989, fatta dalla parte alta della Schiena dell'Asino (non lontano dalla Montagnola) e quel che si vede è il Sud-Est in attività stromboliana; poco a sinistra del Sud-Est è visibile anche l'edificio di Torre del Filosofo

 

boris 2 La seconda foto mostra la ripresa dell'attività sommitale nel 1995, dopo due anni di quiete che hanno seguito la grande eruzione di fianco del 1991-1993 ... si vedono emissioni di cenere dal Cratere di Nord-Est e (meno intense, più a sinistra) dalla Bocca Nuova, viste da Nicolosi il 12 ottobre 1995

boris 3 segue una foto emblematica, fatta il 12 maggio 1996, quando per i turisti in Sicilia doveva già essere estate ... beh, sull'Etna era ancora pieno inverno e questa povera coppia di tedeschi ne ha fatto un'esperienza traumatica ... in fondo, Torre del Filosofo (mi rendo conto quante foto ormai "storiche" ho nella mia collezione )

boris 4 e qui il piccolo Boris con la sua grande montagna, appena trasferitomi in Sicilia: febbraio 1997 al rifugio Galvarina

boris 5 C'era una volta il conetto all'interno del Cratere di Sud-Est, e per un periodo dall'orlo occidentale del cratere guardavi giù sul conetto, direttamente nella sua bocca, che era in costante ma debole attività stromboliana. Qui siamo al 25 luglio 1997 --- quanto sarebbe carino avere questo tipo di attività adesso!

boris 6 Ancora il Cratere di Sud-Est con il suo conetto interno in attività stromboliana, sullo sfondo Catania e dintorni, la sera del 30 agosto 1997

boris 6 bis questa invece è di settembre 1997, sull'orlo della Bocca Nuova, e laggiù nel cratere c'era un bel laghetto di lava bollente

boris 7 Siamo ancora al Cratere di Sud-Est, ma ora è il 4 giugno 1998, l'attività stromboliana persistente (in corso da novembre 1996) sta continuando ed è accompagnata dall'emissione di piccole colate laviche. Qui vediamo la bocca effusiva sull'orlo orientale del cratere, con la Valle del Bove sullo sfondo. La roba bianca a destra è costituita da depositi fumarolici (zolfato di calcio, conosciuto anche come "gesso", CaSO4)

boris 8 Sempre la sera del 4 giugno 1998, ma qui vediamo la Voragine in forte attività stromboliana, la vista è dall'orlo orientale

boris 9 e per capire meglio come era quella attività alla fine degi anni 90, davvero da "record", ancora una foto dello stesso 4 giugno 1998, ma questa volta della Bocca Nuova, anch'essa con attività stromboliana ed emissione di una piccola colata di lava sul fondo craterico

boris 10 Ecco la Voragine in attività "hawaiiana", il 15 giugno 1998, con belle fontanelle di lava e colate intracrateriche, vista dal Cratere di Nord-Est

boris 11 ed ecco parlando di bolle di magma e boati ... ecco una bolla proprio nel momento dell'esplosione, all'interno della Voragine, il 13 luglio 1998. Le detonazioni si sentivano costantemente fino a Catania e Taormina, per quasi tutto il periodo fra giugno e agosto 1998

boris 12 cassau u Sud-Est ... era il 4 febbraio 1999, quando dopo una serie di 20 episodi parossistici il fianco sud-orientale del cono del Sud-Est si aprì, dando inizio ad un'eruzione effusiva che sarebbe durata fino a metà novembre 1999. Questa è la vista dalla Villa Bellini a Catania

boris 13 questa è piuttosto per far ridere --- era luglio 1999 alla colata di lava che usciva sotto il Sud-Est

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di Turi Caggegi

E' tra i vulcanologi che più conoscono l'Etna e tra quelli più conosciuti anche all'estero. Tedesco, sui cinquanta, una moglie e una figlia con cui divide e condivide l'amore per l'Etna. Boris Behncke lavora all'Ingv di Catania Osservatorio Etneo e da molti anni vive sul vulcano siciliano, tanto che il suo accento teutonico ormai si è mescolato a quello catanese, con effetti divertenti e bizzarri. Lo abbiamo incontrato per parlare di Etna.

Turi Caggegi: Boris, com'è stato l'anno dell'Etna, il 2013 è stato un anno da record per le eruzioni?

Boris Behncke: Sicuramente il 2013 è stato molto ricco di eventi vulcanici all'Etna, da record magari no. Gli anni da record restano il 1998, 1999 e il 2000 (quest'ultimo con 66 episodi parossistici al - vecchio - Cratere di Sud-Est). Abbiamo avuto due periodi molto movimentati, gennaio-aprile e ottobre-dicembre, con situazioni anche a volte quasi drammatiche e pericolose; invece l'Etna ci ha regalato un'estate tranquilla e questo lo apprezzo molto!

T: Come definiresti lo stato attuale del vulcano?

B: Diciamo che da qualche decennio ormai l'Etna gode di un ottimo stato di salute. A partire dagli anni '70 l'attività (in termini di frequenza, intensità e volumi delle eruzioni) è sui più alti livelli degli ultimi secoli

T: Attualmente si dice che sia tra i vulcani più attivi al mondo. E' vero?

B: Probabilmente in termini di "produttività" (cioè il volume di magma eruttato in un determinato intervallo di tempo), l'Etna è secondo dopo il Kilauea, alle Hawaii

T: In questa classifica "vulcaniana" quindi l'Etna sarebbe secondo assoluto. Un bel record. Anche per questo quest'anno è arrivato il riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco?

B: Certamente questo è stato uno dei motivi di tale riconoscimento, oltre alla eccezionale "versatilità" in termini di stili di attività vulcanica, l'enorme varietà di ambienti e paesaggi etnei, nonché il contesto umano-storico-culturale (non considerando elementi come la "munnizza")

T:   Cosa rende l'Etna un vulcano unico al mondo?

B: L'Etna si distingue fra i vulcani di questo pianeta per la vasta gamma di fenomeni e prodotti eruttivi, la frequente attività, che di volta in volta - persino da un parossismo all'altro - è diversa e ha sempre elementi nuovi, mai visti in precedenza; il "record" di eruzioni documentate da testimonianze scritte è il più lungo fra tutti i vulcani sulla Terra; l'Etna è molto accessibile e anche per questo è monitorato con i più sofisticati ed elaborati sistemi di sorveglianza al mondo, inoltre, in termini di pubblicazioni scientifiche, è il vulcano più "pubblicato" al mondo. A tutto ciò c'è da aggiungere che la crescita del nuovo cono del Cratere di Sud-Est è la più rapida crescita di un nuovo edificio vulcanico mai documentato: il cono ha raggiunto un'altezza di circa 300 m sopra la sua base in meno di 3 anni, però in realtà è cresciuto soltanto durante gli episodi parossistici, che tutti insieme rappresentano non più di una settimana!

T: Insomma è davvero un vulcano straordinario. A proposito del monitoraggio scientifico, mi parli del lavoro che fate all'Ingv di Catania?

B: L'INGV di Catania è responsabile dellla sorveglianza, del monitoraggio e della ricerca scientifica sui vulcani siciliani e dei terremoti in Sicilia. Ciò si svolge in tempo reale, in Sala Operativa, dove arrivano i segnali di più di 150 strumenti sul territorio siciliano, fra cui molte stazioni sismiche (circa 50 solo sull'Etna), stazioni GPS e clinometri per misurare le deformazioni del suolo, strumenti per misurare le emissioni di gas, cambiamenti magnetici e gravimetrici e ancora altri strumenti. Tutto ciò permette di ottenere dati di altissima qualità in tempo reale e riconoscere rapidamente i segnali precursori dei fenomeni eruttivi più rilevanti, come ad esempio gli episodi esplosivi parossistici che minacciano di interessare zone popolate con ricadute pesanti di materiale piroclastico (cenere e lapilli), e di influenzare anche il traffico aereo e l'operatività dell'aeroporto di Catania. Questi dati saranno anche preziosi quando l'Etna ritornerà a fare eruzioni di fianco, che si possono svolgere più vicino alle zone popolate e rappresentano, nel lungo termine, una notevole minaccia per centri abitati, infrastrutture e terreni coltivati.

T: Ritorna l'eterna domanda... a cui tu cerchi di rispondere nei tuoi frequenti appuntamenti scientifico-culturali nei vari paesi che sorgono sulle pendici della nostra "Montagna": l'Etna è un Vulcano buono o cattivo?

B: L'Etna non è certo un "vulcano killer" come alcuni altri, tipo Vesuvio, grazie anche al fatto che le zone popolate distano più di 10 km dalle zone più frequentemente interessate dall'attività. Per questo motivo, le uniche vittime causate direttamente dalle eruzioni dell'Etna - 77 in tutto il periodo storico, cioè più di 2700 anni - sono avvenute nei pressi dei centri eruttivi o in un caso, nel luogo dove una colata di lava ha invaso una cisterna piena di acqua, causando una forte esplosione (1843 vicino a Bronte). Tuttavia, le eruzioni di fianco possono arrecare grandi danni materiali e distruggere parzialmente o completamente centri abitati, come è successo più recentemente a Mascali, nel 1928. Certamente va considerato in primis, che l'Etna è un vulcano ATTIVO, fatto che implica che può causare problemi anche seri, e vista la forte urbanizzazione soprattutto dei settori sud e est dell'Etna, di problemi ne causerà sicuramente nel futuro.

T: E' stata davvero strabiliante, come ricordavi, la crescita del Nuovo Cratere di Sud Est. Ci racconti brevemente la sua storia?

B: Il Nuovo Cratere di Sud-Est nasce nella primavera del 2007, poco dopo l'ultimo episodio parossistico del "vecchio" cratere di Sud-Est, quando per collasso si è formato un buco di sprofondamento ("pit crater") sul basso versante orientale del vecchio cono. Da questo "pit crater", ha inizio un'attività stromboliana nella seconda metà di agosto 2007, che culmina in un primo episodio parossistico nella notte del 4-5 settembre 2007, seguito da un altro il 23-24 novembre 2007, e un terzo, violentissimo, il 10 maggio 2008. L'attività di questo nuovo cratere viene interrotta, per quasi tre anni, dalla vicina eruzione di fianco iniziata il 13 maggio 2008 e conclusasi il 6 luglio 2009. Da gennaio 2011, c'è stata una serie di 46 episodi eruttivi, la maggior parte con fontane di lava, colate laviche e alte colonne di materiale piroclastico. Questa serie ha appena avuto il suo ultimo episodio, il 29-31 dicembre 2013

T: Qualcuno pensa che il Nuovo Sud Est adesso sia la cima più alta dell'Etna, o sia prossimo ad esserlo. Come stanno le cose?

B:  Ancora deve crescere "u picciriddu", gli mancano ancora circa 50 metri per diventare la nuova vetta, che resta tuttora il Cratere di Nord-Est, con un'altezza di 3329 m sopra il livello del mare

T: Boris, ci avviamo alla conclusione di questa chiacchierata. Immagino che tu abbia un rapporto speciale con l'Etna, che qui molti considerano donna e quasi umana...

B: E' la tipica "mamma di campagna sicula", un po' brontolona, però generosissima (tante cose buone da mangiare e bere, grazie all'enorme fertilità dei suoli vulcanici), e ogni tanto un po' nervosa che dà schiaffi a raffica, ma questi scoppi di rabbia non durano mai tanto tempo

T: Una curiosità che credo abbiano in molti: qual è la tua storia, come sei finito qui e che progetti hai per il futuro?

B: Ho cominciato ad interessarmi dei vulcani da bambino, sentendo parlare nei telegiornali e nei giornali di un'eruzione molto spettacolare in Islanda (era l'eruzione di Heimaey nel 1973). Negli anni successivi, seguendo gli eventi vulcanici sempre attraverso i mass-media, vedevo che ogni anno spuntava lo stesso vulcano, l'Etna, e ho cominciato a capire che fosse un vulcano straordinario. Dopo la maturità scolastica mi sono iscritto in Scienze Geologiche all'università con l'idea di diventare vulcanologo; conseguito il titolo di Laurea ancora in Germania, ho deciso nel 1997 di trasferirmi sul mio vulcano preferito - che ormai visitavo regolarmente ogni anno dal 1989 in poi - e partecipare al concorso per un dottorato di ricerca presso l'Università di Catania. Dopo la conclusione del dottorato, ho avuto un contratto - un assegno di ricerca - presso l'INGV di Catania, dove lavoro tuttora, ora come ricercatore ma a tempo determinato. Ciò significa che faccio parte del significativo precariato dell'INGV che ha un ruolo fondamentale nel garantire una continua sorveglianza dell'attività sismica e vulcanica sul territorio. I miei progetti per il futuro? Vedere il più possibile delle eruzioni dell'Etna che devono ancora avvenire, meglio se facendolo posso anche guadagnare abbastanza per sostenere la mia famiglia, e vedere crescere mia figlia (il che tutto sommato significa che non ho intenzione di morire presto) 🙂

T: Grazie Boris, buona Etna e buon 2014!

B: Un abbraccio carissimo.

 

Segnali sempre più decisi di incremento dell'attività dell'Etna. Dalle prime ore di oggi deboli bagliori al Nuovo Cratere di Sud Est, forte degassazione al Cratere di Nord Est e anche una esplosione hanno fatto alzare il livello di attenzione degli esperti dell'Ingv di Catania e degli appassionati. A rendere l'eruzione probabile anche il livello del tremore vulcanico, in netta ascesa, anche se non ha ancora raggiunto il punto di non ritorno che rende certa l'eruzione. Ecco la mappa della simulazione della dispersione della cenere vulcanica in caso di eruzione nelle prossime ore. Come si vede il settore più esposto sarebbe quello orientale dell'Etna, verso il mare Ionio, ma a rischio potrebbe essere anche l'operatività dell'aeroporto Fontanarossa di Catania.