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Una Conferenza per tutti i vulcanologi italiani

 A Nicolosi la conferenza nazionale “Alfred Rittmann”, interamente dedicata ai recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio della vulcanologia italiana, metterà a confronto i rappresentanti del mondo scientifico e istituzionale. Un’occasione per conoscere gli ultimi sviluppi nel settore a livello mondiale. L’Iniziativa, organizzata dall’Ingv, si terrà dal 29 al 31 ottobre

Sono oltre 200 i vulcanologi che si sono dati appuntamento a Nicolosi (Catania) - Centro Congressi, Via Monti Rossi -  dal 29 al 31 ottobre prossimi, per confrontarsi sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio e su tematiche riguardanti prevenzione e pericolosità  vulcanica in Italia, uno dei primi paesi al mondo per numero di abitanti esposti al rischio vulcanico insieme all’Islanda. L’occasione è la Conferenza “Alfred Rittmann”, organizzata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e dall’Associazione italiana di vulcanologia, con il supporto del Comune di Nicolosi e della Funivia dell’Etna. L’iniziativa, che rappresenta l’incontro biennale della comunità vulcanologica italiana, rilancia, nello spirito e negli intenti, la vecchia tradizione dei meeting promossi annualmente dal Gruppo Nazionale per la Vulcanologia fino al 2004.

“Giunta oramai alla sua terza edizione”, spiega il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera, “la Conferenza è l’occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio, nell’ambito della vulcanologia italiana e su tematiche di  pericolosità, queste ultime di grande interesse per la Protezione Civile”.

Il convegno, dedicato ad Alfred Rittmann, uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna nonché direttore del già Istituto internazionale di vulcanologia, fondato a Catania dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall'UNESCO, poi Sezione di Catania dell'Ingv, è dedicato a dottorandi e giovani ricercatori che con il loro studi contribuiscono allo sviluppo della vulcanologia (geologia delle aree vulcaniche, magmatologia, geochimica, geofisica, modellistica fisica dei processi vulcanici, vulcanologia e petrologia sperimentale).

“La Conferenza Rittmann si conferma, ancora una volta, uno degli appuntamenti di spicco della comunità vulcanologica italiana”, afferma il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “I sempre maggiori sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio vulcanico hanno consentito in questi anni un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership a livello mondiale dei nostri ricercatori e hanno permesso di contribuire efficientemente al Sistema Nazionale di Protezione Civile di cui l’Ingv fa parte. Compito primario dell’Istituto, soprattutto in una fase storica come l’attuale, è fare ricerca scientifica come produzione e avanzamento della conoscenza in questo settore, senza prescindere dall’impegno nella valorizzazione dei risultati ottenuti da giovani ricercatori, molti dei quali, purtroppo, a tempo determinato”.

La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Parco dell’Etna, sarà articolata in una parte introduttiva e 4 sessioni tematiche, all’interno delle quali saranno presentati anche dei poster. E’ prevista inoltre, la visione di alcuni film-documentario di G. Tomarchio e F. Villa e di un video prodotto dal laboratorio di Aerogeofisica dell’Ingv – Roma 2 con riprese aeree dell’Etna.

“Ampio spazio sarà dato ai giovani i quali parteciperanno gratuitamente e rappresentano più del 50% dei partecipanti”, aggiunge Privitera. “Un cospicuo numero di lavori presentati alla Conferenza sono frutto dei risultati ottenuti da giovani ricercatori”.

Nell’ambito della Conferenza saranno assegnati due riconoscimenti: la “Medaglia Fratelli Gemmellaro” a Renato Cristofolini, già ordinario di Vulcanologia dell'Università di Catania, vulcanologo di fama internazionale che ha dedicato la vita allo studio dell’Etna; la “Medaglia A. Rittmann” a un giovane ricercatore che si è particolarmente distinto nel campo delle scienze vulcanologiche; e, infine, un premio del valore di 3000 euro, offerto dal Comune di Nicolosi, per partecipare ad attività congressuali e/o stage di perfezionamento. Ampio risalto sarà dato all’Etna, sorvegliato speciale, che dal 2013 è Patrimonio dell’Unesco.

Link al sito webhttp://www.ct.ingv.it/rittmann2014/

c.s. Ingv

Una grande festa dell’Etna, del Parco e della sua comunità, delle straordinarie tipicità dell’area protetta, ma anche un importante momento di confronto e di riflessione sul futuro del territorio etneo. Un folto pubblico ha partecipato stamattina, nella sede del Parco a Nicolosi, all’incontro “Etna, la montagna dell’umanità” -  promosso dal Parco e dal Comune di Catania nell’ambito della manifestazione Etna una montagna di civiltà (coordinata da Turi Caggegi) - per festeggiare il primo compleanno dell'inserimento del vulcano siciliano tra i siti naturali della World Heritage List dell'Unesco: esattamente il 21 giugno del 2013 l’Etna fu dichiarato Patrimonio dell’umanità, con la decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco riunito a Pnhom Penh, capitale della Cambogia.

Lo ha detto con chiarezza la presidente del Parco Marisa Mazzaglia, aprendo l’incontro: "Festeggiamo questo anniversario per ricordare quanto sia stato importante ottenere il riconoscimento Unesco per il nostro vulcano e per il Parco, ma le tante iniziative che, insieme al direttore Pietro Coniglio, abbiamo portato avanti dal 21 giugno dell’anno scorso, per il decoro del territorio e per una più ampia e libera fruizione, dimostrano che per noi l’iscrizione dell’Etna nella World Heritage List è da considerare un punto di partenza per costruire un futuro migliore e ricco di opportunità per il territorio e le sue comunità, in collaborazione con le altre istituzioni”.

   Lo ha ribadito nelle conclusioni Mariarita Sgarlata, assessore regionale del territorio e ambiente (accompagnata dal capo di gabinetto Carmelo Frittitta): “Porto i saluti del presidente Rosario Crocetta, che oggi avrebbe voluto essere con noi. Nella manovra finanziaria che a breve sarà discussa all’Ars abbiamo predisposto maggiori risorse per i Parchi siciliani, che vogliamo sostenere con forza. Il grande traguardo ottenuto dal Parco dell’Etna con l’inserimento nel patrimonio Unesco, che riconosce l’unicità e l’eccellenza di questo territorio, deve concretamente diventare una grande opportunità. Riteniamo prioritaria la reale valorizzazione dei beni culturali e ambientali Unesco, per i quali la Sicilia primeggia”.

    Il presidente delle Federazione Italiana dei Parchi e delle riserve Giampiero Sammuri ha spiegato come l’inserimento nel Patrimonio Unesco di altri territori del sistema delle aree protette italiane abbia portato benefici economici e occupazionali alle comunità locali. “Tutto ciò è possibile anche sull’Etna, uno dei luoghi più belli e amati in tutto il mondo”, ha aggiunto.

Il Magnifico Rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro, molto colpito dal fascino dell’antico ex Monastero Benedettino sede del Parco, ha sottolineato l’importanza dell’”officina Etna” come grande laboratorio per la scienza e luogo ricco di stimoli per il mondo accademico e della ricerca e ha ribadito l’attenzione e il pieno sostegno dell’ateneo catanese alle iniziative e attività del Parco per valorizzare il riconoscimento Unesco.

Eugenio Privitera, direttore dell’INGV-Osservatorio Etneo, dopo aver portato i saluti del presidente Stefano Gresta, ha sottolineato l’impegno dei ricercatori dell’istituto, molti dei quali precari, per il costante monitoraggio del vulcano. “Siamo ben felici dell’iscrizione dell’Etna nel Patrimonio Unesco perché ciò contribuisce alla divulgazione nel mondo dei valori e delle peculiarità del vulcano, che costituiscono la base del nostro lavoro”, ha aggiunto Privitera.

Aurelio Angelini, direttore della Fondazione Unesco Sicilia, sottolineando il fondamentale lavoro del Parco per il raggiungimento del grande traguardo, ha portato i saluti e il sostegno del presidente del comitato italiano Unesco Gianni Puglisi, assente per motivi di salute e  ha  ricordato quanto sia complessa la fase della corretta gestione dei siti dopo l’inserimento nel Patrimonio dell’Umanità e come sia importante attrezzarsi nel modo giusto per affrontare la fase delle verifiche dopo la proclamazione. Concetti parzialmente ribaditi dal direttore regionale di Legambiente Gianfranco Zanna, che ha ripercorso alcune delle tappe più significative del percorso che ha portato l’Etna all’iscrizione nella Wordl Heritage List – a partire dall’incontro nella sede del Parco del novembre 2010 - e ha ricordato quanto gli aspetti della tutela e della difesa della legalità sul territorio siano prioritari.

Massiccia la presenza di sindaci e amministratori del Parco: il sindaco di Bronte Pino Firrarello; di Maletto Savatore Barbagiovanni; di Nicolosi Nino Borzì; di Piedimonte Etneo Ignazio Puglisi; di Ragalna Salvo Chisari; di Randazzo Michele Mangione; di Trecastagni Giovanni Barbagallo. E ancora il vicesindaco di Castiglione di Sicilia Concetto Stagnitti, componente del Comitato Esecutivo del Parco; il vicesindaco di Maletto Ausilia Calì; l’assessore di Adrano Chiara Longo; l’assessore di Linguaglossa Maria Francesca Cacciolla con il consigliere Salvatore Rinaldi; il consigliere del comune di Belpasso Antonino Di Mauro. E ancora, a testimoniare la vicinanza al Parco in questa giornata di festa, esponenti di Confambiente, associazioni ambientalistiche e di volontariato del Forum del Parco, del mondo della cultura e dell’imprenditoria;  delle forze dell’ordine, i Carabinieri (c’erano il comandante del nucleo operativo della compagnia di Paternò Martino Della Corte e il comandante della stazione di Nicolosi Giuseppe Esposito) e Guardia di Finanza (il comandante del Soccorso Alpino di Nicolosi Domenico Granata); rappresentanti dei club services, Rotary, Lions e Kiwanis (quello etneo ha recentemente intitolato il proprio nome all’Etna patrimonio Unesco); il coordinatore regionale di Federparchi Giuseppe Antoci  il presidente del teatro Stabile di Catania Nino Milazzo; il presidente della Federazione Mondiale degli agenti di viaggio Mario Bevacqua.

Hanno fatto da deliziosa cornice le migliori produzioni tipiche del Parco: le fragole di Maletto e i pistacchi di Bronte; il vino e la provola sfogliata di Randazzo; il vino di Linguaglossa; il miele e l’olio di Zafferana.

Ha chiuso la mattinata la premiazione del concorso fotografico “Etna patrimonio Unesco”, ideato da Antonio Parrinello. Premio sezione foto in bianco e nero a Elisabetta Ferrera, sezione colore a Alfina Zappalà, sezione video a Antonio Zimbone.

In contemporanea all’incontro di Nicolosi e nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Parco, si è svolta una iniziativa pilota di conoscenza del territorio; Cantastorie Circum, in collaborazione con la Ferrovia Circumetnea e ETNAre.

C.S. Parco dell'Etna 21 giugno 2014fragole malettoparco etna 21 giugno 2014parco etna 21 giugno 2014