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Dopo alcune ore di ridotta attività esplosiva, nel pomeriggio del 8 febbraio 2014 ha ripreso una vivace sebbene modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che ha anche prodotto piccoli sbuffi di cenere (vedi foto a sinistra scattata dopo il tramonto del 8 febbraio, dalla Strada Provinciale 92 a monte di Nicolosi, sul versante sud del vulcano). Continua l'emissione di lava da due bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, alimentando una colata lavicha che si sta riversando sulla parete occidentale della Valle del Bove. L'emissione di lava è pulsante, producendo ripetute ondate di lava i cui flussi si sovrappongono a quelli precedenti.

Nelle ultime 36 ore, l'ampiezza media del tremore vulcanico in generale sta mostrando un graduale aumento, interrotto da ripetute fluttuazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

A fasi alterne ma sempre spettacolari continua l'eruzione dell'Etna. Dopo le esplosioni più vivaci iniziate ieri pomeriggio al Nuovo Cratere di Sud Est, e andate avanti fino a sera inoltrata, il vulcano ha rallentato durante la notte per poi riprendere ancora energia, con una attività a intensità variabile, testimoniata anche dall'andamento da montagne russe del livello del tremore. Sempre più o meno alimentata la colata lavica che dalle due bocche alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est si riversa tra la neve della Valle del Bove. Nel pomeriggio di oggi le esplosioni hanno leggermente ripreso vigore affacciandosi di nuovo fuori dall'orlo del cratere. L'Etna continua a dare spettacolo senza creare disagi.nsecetnansec

Ha ripreso vigore nel pomeriggio di oggi l'eruzione dell'Etna con esplosioni e boati. L'attività del vulcano va avanti dal 21 gennaio scorso con fasi alterne e la sola costante della colata lavica nella Valle del Bove, sempre alimentata dalla due bocche che si sono aperte alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. Una debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud est era stata osservata nei giorni scorsi, ma nel primo pomeriggio di oggi una netta impennata del livello del tremore vulcanico ha dato il segno dell'aumento dell'energia dell'eruzione. Col passare delle ore le esplosioni, sempre al Nuovo Cratere di Sud Est, si sono fatte sempre più frequenti e violente, con ricaduta di lava incandescente sui fianchi del cono, mentre a valle la colata continuava a riversarsi sulla parete occidentale della Valle del Bove. In serata poi l'Etna ha di nuovo rallentato e le esplosioni si sono diradate e indebolite.etnaetnaetna

Anche oggi sull'Etna continua l'eruzione, con una modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (Nsec) e una colata lavica ancora alimentata. Le esplosioni avvengono ad intervalli di pochi secondi, e in certe occasioni alcune lanciano materiale piroclastico incandescente anche sui fianchi del cratere.  La colata di lava, emessa da due bocche effusive aperte alla base orientale del cono del Nsec, continua a riversarsi all'interno della Valle del Bove. In netto aumento il tremore vulcanico, ma ancora a livello medio-basso.  Potete seguire l'andamento del tremore in tempo reale accedendo alla sezione Live di iEtna, sia sul sito che sull'App.etna

 


Anche stamattina sta continuando la modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna (vedi foto a sinistra). Le esplosioni avvengono ad intervalli di pochi secondi, ed alcune lanciano materiale piroclastico incandescente anche sui fianchi del cono del NSEC. Dal mattino del 6 febbraio 2014 invece non sono più avvenute significative emissioni di cenere. La colata di lava, emessa da due bocche effusive alla base orientale del cono del NSEC, contina a riversarsi sulla parete occidentale della Valle del Bove.

A partire dalle ore 00:00 GMT (=ore locali -1) del 7 febbraio 2014, l'ampiezza media del tremore vulcanico sta mostrando un lento aumento .

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania


Al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando la persistente attività eruttiva, caratterizzata da piccole esplosioni stromboliane ed emissione di lava da due bocche poste alla base orientale del cono del NSEC. L'emissione di cenere, che per quasi due giorni aveva caratterizzato l'attività del NSEC, è cessata nelle prime ore del 6 febbraio 2014; tuttavia nella serata dello stesso giorno, piccole esplosioni stromboliane stavano avvenendo ad intervalli di qualche secondo, lanciando materiale piroclastico incandescente 50-100 m sopra l'orlo craterico. Quasi tutto questo materiale è ricaduto all'interno della depressione craterica. La colata di lava sta avanzando lentamente sul terreno sub-pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle del Bove, a nord di Monte Centenari.

L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, senza mostrare variazioni di rilievo.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

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di Fabio Albanese - Foto di Antonio Parrinello

Catania, l’Etna, Sant’Agata, Bellini. Su quale sia il rapporto stretto che c’è tra una città, il suo vulcano e le sue glorie, sacre e laiche, non c’è nemmeno bisogno di scomodare i Grandi della letteratura, dal viaggiatore Goethe ai “nostri” Pitrè, Verga, Rapisardi, De Roberto. No, perché basta guardare ai luoghi della festa e alle prime immagini che, ogni anno, di questa festa grandiosa - e incredibile per chi non è catanese – scorrono sotto gli occhi, per rendersi conto che ognuno è parte, essenza stessa, dell’altro.
Quando all’alba del 4 febbraio il busto e le reliquie di Sant’Agata lasciano “a cammaredda”, il piccolo rifugio in cui sono custodite tutto l’anno, attraversando la Cattedrale sfiorano sulla sinistra la tomba di Vincenzo Bellini che, sebbene non fosse uno stinco di santo a leggere le cronache dell’epoca, a Sant’Agata consacrava la sua catanesità e la sua fortuna di musicista. E sul busto della Santa c’è uno dei simboli più alti del Genio musicale della città: quella Croce della Legion d’Onore che a Bellini fu assegnata dopo il trionfo de “I puritani”, in una Parigi che l’aveva adottato e che di lì a qualche mese, era il 1835, ne avrebbe celebrato mestamente il funerale. E poco importa se ad Agata quella croce fu donata successivamente dai familiari di Bellini. Lui non ne aveva avuto il tempo, tanto improvvisa e rapida fu la morte.
Poi Sant’Agata si affaccia sul sagrato della Cattedrale, in una piazza Duomo che alle 7 del mattino assomiglia molto a quella di poche ore prima, della “Sira tri”, la sera precedente dei grandiosi fuochi d’artificio: affollata e festante. E, sulla destra, in fondo ad una spettacolare via Etnea, appare Lei, “a muntagna”, l’Etna che quasi sempre di questi giorni è innevata e, di tanto in tanto e come adesso, pure impennacchiata e in eruzione. Pochi gradini, e nel passaggio tra le braccia sollevate dei portatori della “varetta” e quelle rivolte verso il basso del “mastro della vara” e dei suoi collaboratori che prendono in consegna il busto e lo scrigno con le reliquie e li issano sul fercolo, si consuma l’ultimo momento di questo quadrinomio inscindibile: l’abbraccio con Catania, la sua gente, le urla di devozione che a volte diventano di commozione altre di esaltazione altre ancora quasi spaventano.
E’ la festa di Sant’Agata, la festa dei catanesi. Anche di quelli lontani che tornano apposta per questi tre giorni. E di quelli che tornare non possono. O non vogliono. Perché a volte è meglio guardare da lontano questo grande affresco di catanesità. Da qui non si vedono le tante magagne che nessun miracolo, religioso o laico, sembra riuscirà mai  a cancellare.


Nelle ultime 24 ore, l'attività al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna è stata caratterizzata da intermittenti emissioni di cenere accompagnate da getti di materiale piroclastico incandescente e una costante emissione di lava da una o due bocche poste alla base orientale del cono del NSEC. La colata di lava alimentata da queste bocche ha raggiunto la base del ripido versante occidentale della Valle del Bove, seguendo lo stesso percorso della colata di lava emessa fra il 22 e il 30 gennaio 2014.

L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, senza mostrare variazioni di rilievo.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

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Oggi nuove sorprese dall'Etna. L'eruzione che continua dal 21 gennaio scorso ha cambiato per alcune ore il proprio andamento, per poi rientrare nei canoni degli ultimi giorni, con una colata lavica, modesta ma attiva, che fuoriesce dalla bocca effusiva alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec) e si riversa nella Valle del Bove dopo avere percorso circa un chilometro tra la neve delle alte quote. A partire dal primo pomeriggio e fino alle 19, 45 circa si sono verificate esplosioni con emissione di lava e sbuffi di cenere dal Nsec. Poi l'attività stromboliana è cessata, e in serata l'attività è proseguita con la colata lavica ancora alimentata. Un fiume di fuoco che forma curiosi arabeschi sulla neve debolmente illuminata dal primo quarto di luna, velata di nuvole, che tramonta dietro la montagna. Le foto sono state scattate la sera del 4 febbraio 2014 da Turi Caggegi. Le foto sotto l'aggiornamento Ingv sono di Boris Behncke e pubblicate con il gentile permesso dell'autore.

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Ingv CT: Aggiornamento Etna, 4 febbraio 2014 ore 21 Gmt

"Al calar della sera del 4 febbraio 2014, stavano continuando le emissioni di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna segnalate nel precedente aggiornamento. Le emissioni avvenivano in sequenze di 5-10 sbuffi separate da diversi minuti di emissione passiva di vapore. Dopo il tramonto si sono osservati anche getti di materiale incandescente durante le emissioni di cenere, come nella foto a sinistra ripresa in serata da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano. I getti hanno raggiunto fino a 100 m sopra l'orlo del cratere; il materiale incandescente è ricaduto nel cratere. Dopo le ore 19:00 GMT (=ore locali -1) sono terminiate le emissioni di cenere e materiale incandescente, mentre stava continuando l'emissione, a basso tasso, di una colata di lava da una bocca posta alla base orientale del cono del NSEC, formando un flusso lungo circa 1 km sulla parete occidentale della Valle del Bove. L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, senza mostrare variazioni di rilievo".etna boris etna boris

 

 


Al calar della sera del 4 febbraio 2014, stavano continuando le emissioni di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna segnalate nel precedente aggiornamento. Le emissioni avvenivano in sequenze di 5-10 sbuffi separate da diversi minuti di emissione passiva di vapore. Dopo il tramonto si sono osservati anche getti di materiale incandescente durante le emissioni di cenere, come nella foto a sinistra ripresa in serata da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano. I getti hanno raggiunto fino a 100 m sopra l'orlo del cratere; il materiale incandescente è ricaduto nel cratere. Dopo le ore 19:00 GMT (=ore locali -1) sono terminiate le emissioni di cenere e materiale incandescente, mentre stava continuando l'emissione, a basso tasso, di una colata di lava da una bocca posta alla base orientale del cono del NSEC, formando un flusso lungo circa 1 km sulla parete occidentale della Valle del Bove.

L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, senza mostrare variazioni di rilievo.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Intorno alle ore 12:00 GMT (=ore locali -1) del 4 febbraio 2014, è iniziata una modesta, sebbene quasi continua emissione di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna. La cenere, che viene emessa a sbuffate, viene spinta dal vento verso est (vedi immagine a sinistra, ripresa dalla telecamera visiva sulla Montagnola, EMOV, alle ore 12:39 GMT). Tale attività sta generando piccole anomalie nelle immagine registrate dalla telecamera termica sulla Montagnola (EMOT).

Sta continuando l'emissione, a basso tasso, di una colata di lava da una bocca posta alla base orientale del cono del NSEC, formando un flusso lungo circa 1 km sulla parete occidentale della Valle del Bove.

L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, sostanzialmente invariati nelle ultime 24 ore.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania