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Dopo mesi di blanda attività stromboliana, con deboli e intermittenti esplosioni, l'Etna stasera sembra accelerare, anche se al momento in cui scriviamo è presto per capire come evolverà il fenomeno. Nelle ultime ore le esplosioni si sono intensificate, e mentre nei giorni scorsi il bagliore del magma si intravvedeva a stento, adesso la bocca del Nuovo Cratere di Sud Est è illuminata di continuo dai getti di lava. L'energia sembra comunque ancora piuttosto bassa, e solo di tanto in tanto i brandelli di lava riescono a fuoriuscire dal cratere, ricadendo sui fianchi alti della bocca esplosiva. Nelle prossime ore si capirà probabilmente che sviluppi potrà avere questa attività, ma intanto lo spettacolo delle esplosioni e il bagliore persistente è visibile dai centri abitati intorno al vulcano. Le foto, di Turi Caggegi, sono state scattate la sera del 14 giugno.etna esplosionietna esplosioni

L'Etna ha ripreso da qualche giorno a dare spettacolo con deboli esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista tra il 2011 e il 2013 di una crescita record dovuta a oltre 40 eruzioni, molte delle quali caratterizzate da altissime fontane di lava. Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, "durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC". Il livello del tremore vulcanico si mantiene comunque piuttosto basso facendo registrare solo lievi oscillazioni.

Nelle foto di Turi Caggegi la documentazione del fenomeno nella notte del 12 giugno.

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Due multe pesanti in pochi giorni a chi abbandona rifiuti nel Parco dell'Etna. 

Il proprietario di un supermercato di Trecastagni dovrà versare al Parco dell’Etna una multa di 1.200 euro per “abbandono sul suolo di rifiuti, compromettendo l’integrità ambientale” di un sito ricadente all’interno dell’area protetta, in zona C del Parco.

L’accertamento che ha portato alla sanzione è stato effettuato dagli ispettori del Corpo Forestale  Giuseppe Di Prima e Francesco Bellia, entrambi in servizio al Distaccamento di Zafferana Etnea. Su segnalazione dei colleghi del Distaccamento di Nicolosi, hanno verificato l’abbandono di circa un metro cubo di rifiuti vari (due cumuli di scatole di cartone) ai bordi della strada comunale Tarderia-Cavagrande, in zona C del Parco in territorio di Trecastagni. Il trasgressore è stato identificato e sanzionato.

La presidente del Parco Marisa Mazzaglia ha espresso apprezzamento per l’intervento degli ispettori forestali: “Diciamo da tempo che la lotta contro chi deturpa il territorio e l’inciviltà dilagante deve essere una priorità nell’azione di controllo e viglianza nell’area protetta. Ci auguriamo che questi interventi sanzionatori possano servire da esempio e deterrente per chi non rispetta la natura del Parco”.

L'altro intervento è avvenuto nel territorio di Nicolosi. Scatole di campioni gratuiti di medicinali a uso cosmetico, talco in boccette per bambini, libri scolastici, documenti contabili: c’era di tutto nei due cumuli di rifiuti vari (circa due metri cubi) ritrovati da una pattuglia del Corpo Forestale del Distaccamento di Nicolosi in perlustrazione – composta dall’ispettore superiore Paolo Longo e dall’assistente capo Salvatore Campanella - ai bordi di una strada sterrata all’interno di un’area boscata in località Serruggeri, in zona B del Parco dell’Etna e in territorio di Nicolosi. Il responsabile, idenficato in un informatore medico-scientifico,  dovrà versare al Parco dell’Etna una multa di 1.200 euro per “abbandono sul suolo di rifiuti, compromettendo l’integrità ambientale” di un sito ricadente all’interno dell’area protetta, più altri 600 euro alla Provincia Regionale per la stessa motivazione.

Nel giro di pochi giorni, dunque, si registra un nuovo intervento di vigilanza sul territorio operato dal Corpo Forestale, con conseguenze sanzionatorie pecuniarie. Nel caso specifico, come sottolineano gli autori dell’intervento, l’abbandono di questo tipo di rifiuti avrebbe potuto anche essere causa di innesco di incendi da parte di piromani. “Tolleranza zero contro chi deturpa l’area protetta – commenta la presidente del Parco Marisa Mazzaglia – Apprezziamo gli interventi del Corpo Forestale e ne auspichiamo tanti altri, che possano servire da deterrente”

Durante il mese di maggio e nei primi giorni di giugno 2014, è continuata in maniera discontinua la debolissima attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna riportata nell'aggiornamento del 9 maggio 2014. Dall'8 giugno, tale attività mostra una leggera intensificazione, con esplosioni stromboliane separate da intervalli di pochi minuti, che a volte producono piccoli sbuffi di cenere che vengono rapidamente dispersi dal vento. Nella notte del 9-10 giugno, molte esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente sugli alti fianchi del cono del NSEC, come mostra l'immagine a sinistra, ripresa alle ore 02:38 del 10 giugno dalla telecamera ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH). Durante un sopralluogo effettuato da personale INGV-OE in area sommitale nella mattinata del 10 giugno, l'attività stava continuando con esplosioni ad intervalli di 2-5 minuti, spesso seguite dalla ricaduta di materiale piroclastico sui fianchi del cono del NSEC, prevalentemente sul fianco sud-orientale.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Da oggi non lasceremo più solo il Parco dell’Etna ad affrontare la problematica dei rifiuti nell’area protetta, lo sosterremo con molta attenzione. Non ci si può non occupare, da un punto di vista storico, sociale e politico di un territorio straordinario come quello dell’Etna. Sono venuto ad ascoltare voci diverse e a raccogliere le informazioni che sono emerse da una mattinata di lavori interessante, all’insegna del dialogo civile e a sostenere l’importanza del Parco dell’Etna e il suo impegno nell’organizzare questo confronto sulla questione rifiuti. Il passaggio successivo sarà quello di agire nella maniera più adeguata per dare soluzione al problema”. Lo ha detto Salvatore Calleri, assessore regionale all’energia, rifiuti e servizi di pubblica utilità, al termine dell’incontro organizzato dal Parco nella sede di Nicolosi sul problema rifiuti nella Giornata mondiale dell’ambiente. “Bisogna rafforzare il controllo attraverso le multe, dobbiamo fare provare vergogna agli autori di comportamenti incivili”, ha sottolineato Calleri.

Ha aperto i lavori la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia: “La presenza di rifiuti e di siti di discarica incontrollata sembra diventata una malattia cronica per l’Etna e per il Parco, che non può assistere inerte a questa situazione, che danneggia gravemente il nostro territorio e altrettanto gravemente nuoce alla sua immagine nel mondo. Il tema è diventato più urgente con l’inserimento dell’Etna nel Patrimonio Unesco. Serve dunque una strategia di bonifica immediata con nuove e più forti energie e occorrono più forti azioni di vigilanza e di controllo, con una collaborazione interforze”. Presente il direttore dell’Ente Parco Pietro Coniglio.

Nel successivo dibattito, sono emerse varie proposte per affrontare e risolvere il problema dei rifiuti nell’area protetta. Tra le più significative, a breve e media scadenza, l’attivazione immediata di un numero verde unico sul territorio per le segnalazioni relative a siti di discarica; l’istituzione con legge regionale del corpo di guardie volontarie ecologiche, da affiancare al Corpo Forestale per la vigilanza e il controllo del Parco (ne ha parlato Sergio Mangiameli, presidente dell’associazione Piuma Bianca); l’installazione di telecamere per la videosorveglianza. Il presidente di Confambiente Gaetano Monastra ha suggerito la rapida individuazione di alcune aree particolarmente degradate per l’intervento di bonifica da parte delle aziende associate (circa un centinaio), che si occupano di smaltimento dei rifiuti.

In rappresentanza della Provincia Regionale, è intervenuto il funzionario Francesco Lo Vetere, che ha fatto il punto sulla situazione delle discariche nel Catanese e ha sottolineato la necessità di una forte azione globale di tutte le istituzioni del territorio, di una riorganizzazione della gestione dei rifiuti, di una maggiore informazione per i cittadini e di un più incisivo controllo del territorio.

Presenti numerosi comuni del Parco. Plaudendo all’iniziativa e alle proposte avanzate e chiedendo all’assessore Calleri, in un momento di grande difficoltà economica, più strumenti e risorse da parte della Regione per fronteggiare il prioritario problema dei rifiuti, sono intervenuti Concetto Stagnitti,  vicesindaco di Castiglione di Sicilia e componente del comitato esecutivo del Parco (“le immagini di rifiuti nel Parco che girano sul web fanno solo male a tutti noi”, ha sottolineato); Giuseppe Messina, sindaco di Milo; Roberto Di Bella, neo vicesindaco di Ragalna; Santi Borzì, assessore di Belpasso. Presenti anche il sindaco di Santa Maria di Licodia e vicepresidente del Parco Salvatore Mastroianni; il sindaco di Nicolosi Nino Borzì, il vicesindaco di Trecastagni Salvo Torrisi, esponenti del comune di Sant’Alfio e del Corpo Forestale; il commissario capo della Polizia provinciale Achille Tersicore.

Sull’efficacia del numero verde sono intervenuti il presidente dell’agenzia “A Tratti” Antonio Zingale e il commissario liquidatore della Ionia Ambiente Antonello Caruso. La dottoressa Mannino, in rappresentanza dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali di Catania, ha assicurato la massima disponibilità dell’Azienda per tutte le iniziative di lotta ai rifiuti nel Parco.

Hanno offerto la piena disponibilità a tutte le iniziative per liberare il Parco dai rifiuti, facendo rete con le istituzioni con impegno ancora maggiore, i rappresentanti delle altre associazioni presenti: Giambattista Condorelli, consigliere nazionale del Club Alpino Italiano (era presente anche il presidente regionale Oliveri); Marco Prestipino, segretario di “Etna e dintorni”; Enrico Cavalli, di “Extreme Bike Nicolosi”. Di come una corretta gestione dei rifiuti possa trasformarsi in una risorsa per le amministrazioni locali ha infine parlato Manuela Leone, dell’associazione “Rifiuti Zero”.etna

Comunicato stampa Parco dell'Etna 5 giugno 2014

Sessanta  ricercatori provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento sull’Etna per studiare i processi di risalita del magna di uno dei vulcani più attivi del pianeta. A dare il via al progetto “Tomo-Etna”, l’Ingv di Catania con una conferenza stampa il 28 maggio alle 11.30

Nei prossimi mesi di giugno e luglio avrà luogo in Sicilia, sul Monte Etna e nella porzione di mare antistante, un esperimento scientifico coordinato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) - sezione di Catania, denominato “Tomo-Etna”, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico. La ricerca, realizzata  nell’ambito dei due progetti europei “Mediterranean supersite Volcanoes (Medsuv)” ed “Eurofleets 2” del Settimo programma quadro, sarà presentata mercoledì 28 maggio alle 11,30 a Catania in Piazza Roma  2,  nel corso di una conferenza stampa.
“L’obiettivo dell’esperimento Tomo-Etna”, spiega Domenico Patanè, dirigente di ricerca dell’Ingv-sezione di Catania, “è analizzare le strutture tettoniche e subvulcaniche della crosta su cui poggia il Monte Etna, comprese le aree adiacenti sia a terra che a mare, attraverso tecniche di sismica attiva (che sfruttano le onde generate in acqua con aria compressa) e passiva (mediante la registrazione degli eventi sismici naturali)”.
La nave oceanografica spagnola “Sarmiento de Gamboa” e la nave greca “Aegea” contribuiranno, insieme alle unità navali della Marina Militare Italiana, alla sperimentazione programmata.
“L’Etna sorge in una regione complessa dal punto di vista geodinamico, dove la distribuzione delle principali strutture tettoniche (faglie) gioca un ruolo fondamentale nella dinamica eruttiva”, continua il dirigente di ricerca dell’Ingv. “Le sue radici si collocano in una zona di convergenza, dove si hanno sia moti compressivi, dovuti alla subduzione della placca ionica al di sotto della Calabria, sia distensivi, dovuti al moto rotatorio di una porzione della placca africana in collisione con quella euroasiatica”.
Ancora oggi i maggiori limiti nella comprensione della dinamica di questo vulcano risiedono in parte nella mancata conoscenza delle caratteristiche strutturali del suo basamento e della crosta intermedia e profonda.
“I segnali sismici saranno acquisiti a terra tramite la rete sismica permanente dell’Ingv, integrata da una rete temporanea di 100 stazioni che verranno collocate sia sull’Etna sia nei territori circostanti, nelle provincie di Catania, Messina e Siracusa”, commenta Patanè. “Sul fondo marino sarà invece disposta una rete di stazioni sismiche (OBS/H, Ocean Bottom Seismometers), per la registrazione della sismicità artificiale e naturale”.
La rete di stazioni OBS coprirà una zona che si estende dall’area etnea fino all’arcipelago delle Isole Eolie allo scopo di indagare le strutture tettoniche regionali che si estendono dal Tirreno meridionale allo Ionio e che interagiscono con il sistema vulcanico etneo. Durante le crociere verranno, inoltre, utilizzati magnetometri e gravimetri al fine di realizzare mappe di anomalia magnetica e gravimetrica.
“L’insieme dei dati acquisiti durante l’esperimento permetterà di realizzare un’accurata tomografia dell’area investigata, capace di gettare nuova luce nella comprensione dei processi di risalita del magna dell’Etna”, conclude Patanè.
Parteciperanno alla Conferenza, tra gli altri, il Presidente dell’Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Contrammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell’Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, e l’Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco. tomo etna locandina

C.S. Ingv

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Locandina Conferenza Stampa (pdf 1661 KB)

Comunicato Stampa del 22/05/2014

Mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, Piazza Roma 2, si terrà la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, finanziato da 2 progetti europei MED-SUV e EUROFLEETS 2, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Parteciperanno alla conferenza, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco e il Console Onorario
dell'Ambasciata di Spagna in Italia, Luca Renato Mirone.

L'esperimento, coordinato dall'INGV Osservatorio Etneo e dall'Università di Granada, sarà presentato da Domenico Patanè e da Jesus Ibanez.

Fonte: Ingv Catania

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Comunicato Stampa del 22/05/2014

Mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, Piazza Roma 2, si terrà la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, finanziato da 2 progetti europei MED-SUV e EUROFLEETS 2, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Parteciperanno alla conferenza, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco e il Console Onorario
dell'Ambasciata di Spagna in Italia, Luca Renato Mirone.

L'esperimento, coordinato dall'INGV Osservatorio Etneo e dall'Università di Granada, sarà presentato da Domenico Patanè e da Jesus Ibanez. _

Fonte: Ingv Catania

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Comunicato Stampa del 22/05/2014

Catania, 28 maggio 2014

Si è tenuta oggi presso l?Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione di Catania, la conferenza stampa sull?avvio dell?esperimento scientifico ?Tomo-Etna?, che vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germania, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messico.

Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dell?Ingv Stefano Gresta, il Comandante militare marittimo autonomo in Sicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, il Rettore dell?Università di Catania, Giacomo Pignataro, il Direttore dell?Ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della protezione civile (Dpc), Mauro Rosi, il Direttore del Dipartimento della protezione civile regionale (Dpcr), Calogero Foti, e l?Assessore alla Protezione civile del Comune di Catania, Luigi Bosco.

Approfondimenti

Fonte: Ingv Catania

E’ dedicato al Parco dell’Etna uno dei tre nuovi francobolli ordinari di tematica ambientale, appartenente alla serie annuale dei “Parchi e giardini d’Italia”, che sarà emesso domani 23 maggio dalle Poste Italiane . Avrà  un valore di 70 centesimi e una tiratura di 2 milioni e 716 mila esemplari.

Il francobollo a sei colori riporta una veduta dell’Etna solcato da un’ampia colata lavica. Nella cornice sinistra, in sintonia con l’impostazione grafica della serie di riferimento, sono riportate dall’alto in basso le immagini della rosa canina, della saponaria e della camomilla, tra le piante simbolo del territorio del Parco.

Gli altri due francobolli che saranno emessi domani raffigurano uno scorcio dei “Giardini della Minerva” di Salerno e una veduta della Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo, attraversata dal fiume Candigliano che si insinua tra le imponenti pareti rocciose.

  Il bollettino illustrativo dell’emissione conterrà un articolo di Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna. “Ringraziamo il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Poste Italiane per questo bellissimo francobollo, che rappresenta una grande opportunità di promozione per il nostro Parco, per l’Etna patrimonio dell’umanità e per il territorio dell’area protetta”, sottolinea la presidente Mazzaglia.

Una postazione di Poste Italiane, con il francobollo e l’annullo del giorno di emissione, sarà allestita sabato 24 maggio nella sede del Parco dell’Etna a Nicolosi (ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena, via del Convento 45), a partire dalle 9,30, in occasione del convegno organizzato dall’Ente per la Giornata Europea dei Parchi 2014etna

(C. S. Parco dell'Etna)