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Ecco il video, davvero impressionante, della "colata piroclastica" di stamattina sull'Etna. Un monito a tutti per il rispetto delle norme di sicurezza sul vulcano. Un grande, immenso grazie all'Ingv di Catania per averlo pubblicato. A seguire il rapporto dettagliato sullo straordinario, pericolosissimo e raro fenomeno accaduto oggi sull'Etna.

L'EVENTO FRANOSO DELL'ETNA DEL 11 FEBBRAIO 2014

Fig. 1. Queste immagini riprese dalla telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT), sul fianco orientale dell'Etna, mostrano l'avanzamento di un flusso di materiale roccioso frammentato caldo alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1) del 11 febbraio 2014. Il flusso ha origine sul basso fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), visibile in alto. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Nel mattino del 11 febbraio 2014, alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1), dal basso versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, si è staccato un volume di roccia instabile e parzialmente calda, formando una sorta di frana o valanga dall'aspetto molto simile ad un flusso piroclastico, che in circa un minuto è scesa sulla ripida parete occidentale della Valle del Bove, arrestandosi sul terreno più pianeggiante sul fondo della Valle (Fig. 1). Il fenomeno è avvenuto in una zona dove da alcune settimane (dal 22 gennaio) sono attive diverse bocche effusive; inizialmente le bocche erano due, però dal mattino del 10 febbraio si era osservata l'attivazione di altre bocche effusive a monte di quelle già attive, nonché l'emissione di piccoli sbuffi di vapore e cenere da una di queste bocche il mattino del 10 febbraio. Infine, era visibile, da quando è iniziata l'attività persistente in corso al NSEC, un punto incandescente poco sotto l'orlo orientale del cratere in corrispondenza di una bocca fumarolica molto calda. La presenza di queste bocche, assieme al passaggio di magma e di gas caldi attraverso il fianco del cono, hanno probabilmente contribuito alla destabilizzazione di questa zona.

Il franamento è stato preceduto da sporadiche emissioni di vapore e cenere dalla zona delle bocche effusive. Alle ore 06:06:50 GMT si è alzato uno sbuffo di cenere marrone-rossastra dalla medesima zona (primo frame nella Fig. 2), che si è rapidamente espanso in una nube che piuttosto che alzarsi nell'aria ha cominciato a fluire giù sul versante occidentale della Valle del Bove, formando un flusso a temperatura chiaramente elevata, come documentato nelle immagini (Fig. 1) della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT) posta sul fianco orientale del vulcano.

Fig. 2. Lo sbuffo iniziale e la nube di cenere generato dal flusso di roccia frammentata calda sono visibili in questa serie di immagini riprese dalla telecamera visiva al CUAD di Catania (ECV), alla base meridionale dell'Etna. Si nota la rapida discesa del flusso, seguita dall'innalzamento della nube di cenere fino a circa 1 km sopra la cima del vulcano. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Il flusso si è rapidamente allargato mentre avanzava sul campo lavico del 2008-2009, ricoprendolo quasi per intero, e raggiungendo il fondo della Valle del Bove con un fronte largo circa 1 km. Poco dopo aver raggiunto il terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle del Bove, il flusso si è arrestato, a circa 3.5-4 km di distanza dall'origine, e una densa nube di cenere si è sollevata dal flusso, che è stata spinta dal vento verso nord-est (ultimo frame nella Fig. 2).

Un sopralluogo effettuato in tarda mattinata da personale INGV-Osservatorio Etneo in zona Monte Fontane, sul fianco orientale dell'Etna, ha rivelato che sul basso versante orientale del cono del NSEC si era formata una nicchia di distacco, le cui pareti mostravano continui piccoli crolli che hanno generato un pennacchio di cenere marrone rossastra. Durante il sopralluogo si è osservato che il campo lavico del 2008-2009 era quasi interamente coperto di un deposito di materiale marrone, che era stato depositato dal flusso delle ore 06:07 GMT. Dall'interno della nicchia di distacco veniva alimentato un nuovo flusso lavico, che nelle ore successive ha percorso poche centinaia di metri, sovrapponendosi alle lave eruttate durante le ultime settimane; in serata questo flusso stava per raggiungere la base della parete occidentale della Valle del Bove.

Fig. 3. La parete occidentale della Valle del Bove (al centro) e il NSEC (in alto a sinistra), visti da Monte Fontane nella tarda mattinata del 11 febbraio 2014. Si nota il deposito di color marrone rossastro della parte centrale della parete, in corrispondenza del campo lavico del 2008-2009, che è stato lasciato dal flusso di roccia frammentata calda delle ore 06:07 GMT del 11 febbraio. Dalla nicchia di distacco creata dalla frana, sotto la cima del NSEC, sta uscendo una densa nube di cenere rossastra, mentre una nube di gas bluastro più a valle marca la nuova colata lavica emessa dalla nicchia di distacco. Foto di Lucia Miraglia, INGV-Osservatorio Etneo.

Durante e dopo l'evento franoso, il NSEC ha continuato a mostrare la sua persistente attività stromboliana, periodicamente accompagnata da piccole emissioni di cenere. Questa attività alle ore 17:00 GMT del 11 febbraio è tuttora in corso, senza mostrare variazioni rispetto all'attività degli ultimi giorni. Anche l'ampiezza del tremore vulcanico sta mostrando le stesse variazioni osservate negli ultimi giorni, mantenendosi su un livello modestamente elevato rispetto a quello normale.

L'evento franoso con il conseguente flusso di materiale roccioso frammentato caldo fa parte di una vasta gamma di fenomeni osservati negli ultimi anni sull'Etna e spesso descritti come "flussi piroclastici", che però spesso non sono generati dai classici meccanismi che formano flussi piroclastici. Mentre in alcuni casi si tratta di tipici flussi piroclastici generati dal collasso di una colonna eruttiva (p.es. durante il parossismo del 24 settembre 1986 al Cratere di Nord-Est), altri flussi sono stati ripetutamente generati da violente interazioni esplosive fra colate di lava e neve in scioglimento, in particolare durante la serie di episodi parossistici del 2011-2013. Inoltre, durante alcuni degli episodi parossistici del 2013 in particolare, l'apertura di nuove bocche effusive sui fianchi del cono del NSEC è stata accompagnata dal franamento delle pareti a monte delle nuove bocche effusive, che hanno generato flussi molto simili a quello del 11 febbraio 2014, però finora su una scala molto inferiore. Ciò si è osservato in particolare dettaglio durante gli episodi parossistici del 3 aprile 2013 (vedi rapporto) e del 12 aprile 2013 (vedi rapporto).

Fonte: Ingv Catania

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Ecco l'immagine della telecamera termica dell'Ingv di Catania che documenta chiaramente l'imponente flusso caldo (parzialmente assimilabile a un flusso piroclastico) prodotto stamattina dall'Etna. Si vede bene l'enorme "nuvola" di cenere che si adagia nella Valle del Bove e viene spinta dal vento verso nord. Il fenomeno sarebbe stato provocato dal collasso di una enorme "zolla" di materiale vulcanico, in parte caldo, nell'area delle bocche effusive alla base del cono del Nuovo Cratere di Sud Est, a circa 3 mila metri di quota. Il Cratere è in eruzione dal 21 gennaio scorso con esplosioni intermittenti, mentre una colata lavica è attiva dal giorno successivo. L'immagine è delle 7,09 locali, due minuti dopo l'accaduto. Per ulteriori foto e notizie si può vedere il nostro precedente post.

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di Turi Caggegi -
Un enorme flusso di cenere vulcanica e materiale caldo, una sorta di valanga, si è riversata stamattina nella Valle del Bove, sull'Etna.  Il fenomeno, assimilabile alla pericolosissima categoria dei flussi piroclastici, si è verificato alle 7,07 locali con origine alle bocche effusive che si sono aperte il 22 gennaio scorso alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi tremila metri di quota. A fasi alterne, con intensità ed energia variabili, da quelle bocche fuoriesce una colata lavica che scorre e si mantiene all'interno della Valle del Bove, grande depressione ormai ridotta a un deserto lavico che fa da serbatoio delle colate laviche che si espandono verso est. L'eruzione dell'Etna è in corso dal 21 gennaio scorso e coinvolge anche il cono del Nuovo Cratere di Sud Est, interessato in queste settimane, anche qui con fasi alterne, da attività stromboliana, con esplosioni più o meno frequenti. Secondo gli esperti il vulcano siciliano sta vivendo una fase di accentuata instabilità, e questa situazione potrebbe essere all'origine del fenomeno di stamattina. Secondo le prime ipotesi si sarebbe trattato di un collasso di una parte rilevante del fianco orientale del cratere, in particolare nella zona dove sono attive le bocche effusive. A provocarlo, probabilmente la pressione del magma che spinge per uscire dalle bocche e il peso del materiale eruttato e accumulato negli ultimi anni. Dal 2011 a oggi sull'Etna si sono verificate 46 eruzioni, molte delle quali particolarmente violente, con altissime fontane di lava. In questi tre anni il Nuovo Cratere di Sud Est è cresciuto di circa 300 metri, un record a livello mondiale.  Dalle foto si vede chiaramente l'imponente nube di cenere vulcanica calda e pesante espandersi verso la Valle del Bove e poi verso nord. Una nube che sarebbe letale se investisse esseri umani, ma per fortuna si è mantenuta in zone di alta quota, dove non esistono insediamenti o strutture. Il fenomeno è raro, ma non rarissimo sull'Etna, dove negli ultimi anni si è verificato altre volte. Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Casa di Paglia Felcerossa. Permacultura sull'Etnaflusso felcerossa 2flusso felcerossa 3 e pubblicate con il permesso dell'autore.

A fasi alterne ma sempre spettacolari continua l'eruzione dell'Etna. Dopo le esplosioni più vivaci iniziate ieri pomeriggio al Nuovo Cratere di Sud Est, e andate avanti fino a sera inoltrata, il vulcano ha rallentato durante la notte per poi riprendere ancora energia, con una attività a intensità variabile, testimoniata anche dall'andamento da montagne russe del livello del tremore. Sempre più o meno alimentata la colata lavica che dalle due bocche alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est si riversa tra la neve della Valle del Bove. Nel pomeriggio di oggi le esplosioni hanno leggermente ripreso vigore affacciandosi di nuovo fuori dall'orlo del cratere. L'Etna continua a dare spettacolo senza creare disagi.nsecetnansec

Ha ripreso vigore nel pomeriggio di oggi l'eruzione dell'Etna con esplosioni e boati. L'attività del vulcano va avanti dal 21 gennaio scorso con fasi alterne e la sola costante della colata lavica nella Valle del Bove, sempre alimentata dalla due bocche che si sono aperte alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est. Una debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud est era stata osservata nei giorni scorsi, ma nel primo pomeriggio di oggi una netta impennata del livello del tremore vulcanico ha dato il segno dell'aumento dell'energia dell'eruzione. Col passare delle ore le esplosioni, sempre al Nuovo Cratere di Sud Est, si sono fatte sempre più frequenti e violente, con ricaduta di lava incandescente sui fianchi del cono, mentre a valle la colata continuava a riversarsi sulla parete occidentale della Valle del Bove. In serata poi l'Etna ha di nuovo rallentato e le esplosioni si sono diradate e indebolite.etnaetnaetna

Anche oggi sull'Etna continua l'eruzione, con una modesta attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (Nsec) e una colata lavica ancora alimentata. Le esplosioni avvengono ad intervalli di pochi secondi, e in certe occasioni alcune lanciano materiale piroclastico incandescente anche sui fianchi del cratere.  La colata di lava, emessa da due bocche effusive aperte alla base orientale del cono del Nsec, continua a riversarsi all'interno della Valle del Bove. In netto aumento il tremore vulcanico, ma ancora a livello medio-basso.  Potete seguire l'andamento del tremore in tempo reale accedendo alla sezione Live di iEtna, sia sul sito che sull'App.etna

 

Quinto giorno di eruzione sull'Etna. Il vulcano continua con la sua attività a intensità medio bassa iniziata giovedì scorso, con piccole esplosioni nel Nuovo Cratere di Sud Est e una lunga colata originata dalle bocche effusive alla base orientale dello stesso cratere che continua a riversare lava nella Valle del Bove. Di tanto in tanto si verificano anche piccoli eventi che pur non modificando il quadro generale, attirano l'attenzione degli studiosi e degli appassionati dell'Etna. Ieri notevoli quantità di cenere sono state emesse dal vulcano e spinte dal vento verso est, mentre stamattina, come testimoniano le foto che corredano questo articolo, alcuni sbuffi di cenere marrone, quindi probabilmente formata da materiale lavico "vecchio", si sono alzati dal Nuovo Cratere di Sud Est. Il forte vento in quota ha spinto la cenere verso i quadranti meridionali.etna cenereetna cenereetna cenereetna large

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Scenari spettacolari sull'Etna: mentre continua l'eruzione iniziata giovedì scorso, il vulcano siciliano oggi si è ammantato di abbondante neve fresca, offrendo la suggestiva visione della colata lavica che scorre nella Valle del Bove con toni rossi e neri nello spazio bianco di neve e nuvole. Foto scattate da Turi Caggegi il 25 gennaio 2014.lava neveetna nevelava nuvole lava etnacolata lavica

E' cominciata una nuova eruzione dell'Etna. E' la prima del 2014. Esplosioni e boati si susseguono dal Nuovo Cratere di Sud Est, lo stesso che dal gennaio 2011 ha prodotto 46 parossismi spesso con altissime fontane di lava, mentre è in rialzo il livello del tremore vulcanico che segnala la risalita del magma nei condotti craterici. Potete seguire in tempo reale l'attività dell'Etna grazie alla nostra app gratuita iEtna per iPhone e iPad, scaricabile dall AppStore Apple. Le foto, scattate stasera da Turi Caggegi, documentano l'attività in corso.etna

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Alla luce dell'alba del 1 gennaio 2014 l'Etna mostra finalmente i segni dell'ultima eruzione, iniziata il 29 dicembre e appena conclusa. Il ventunesimo parossismo del 2013 ha provocato una frattura sulla parte nord-est del Nuovo Cratere di Sud Est da cui è uscita una colata lavica ben alimentata che ha percorso la parte settentrionale della Valle del Bove, costeggiando le Serre e Monte Simone. Scenario reso ancora più suggestivo dalla abbondante neve fresca caduta sul vulcano tra il 30 e il 31 dicembre. A seguire una serie di foto che mettono in evidenza le tracce delle colate con la suggestione della luce e della neve. Le foto sono state scattate poco dopo le 7 locali da Turi Caggegi.

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