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DALL'INGV CATANIA, COMUNICATO AGGIORNAMENTO
ETNA, ORE 17,42: ATTIVITA' STROMBOLIANA

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che "prosegue l'attività esplosiva stromboliana intracraterica alla Voragine. Durante un sopralluogo effettuato dal personale INGV sono state osservate frequenti e forti esplosioni con emissione di materiale a decine di metri di altezza sopra l'orlo craterico della Voragine. La ricaduta dei prodotti grossolani è stata osservata anche in corrispondenza del bordo occidentale della Voragine. Il conetto di scorie formatosi sul fondo della Voragine rispetto alle ultime osservazioni risulta più alto. A partire dalle ore 15:00 UTC sono state osservate, mediante i filmati registrati dalla telecamera visibile posta alla Montagnola, emissioni di cenere a carico del Nuovo Cratere di Sud-Est".

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L'Etna è tornata in eruzione e una pioggia di cenere e lapilli sta cadendo sui paesi del versante est del vulcano. A causa del maltempo non è stato possibile fare osservazioni dirette, ma sia gli strumenti dell'Ingv che alcuni fotogrammi di webcam puntate sul vulcano hanno confermato il fenomeno in corso. Inoltre cenere e lapilli stanno cadendo copiosamente sul fianco orientale. L'eruzione è la prima dal 15 agosto scorso, quando era cessata quella che per quaranta giorni aveva interessato sia il cratere di Nord est, alla cui basa si erano apertte delle bocche, sia il Nuovo Cratere di Sud Est.

Già nella tarda mattinata di oggi il livello del tremore vulcanico aveva iniziato una lenta risalita, ma in serata si è verificata una scossa di terremoto e il magma ha cominciato a uscire. Articolo in aggiornamento.

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Il Vulcano delle sorprese: oltre a essere quello più grande e attivo d'Europa e il secondo più attivo al mondo dopo il Kilauea (Hawaii), l'Etna potrebbe forse essere definito il più vario e sorprendente per la grande gamma di attività vulcanica che lo contraddistingue. Ne è prova la novità del giorno: una ulteriore piccola bocca sembra essersi aperta questa mattina pochi metri a monte della bocca esplosiva nata il 25 luglio scorso, a sua volta spuntata a nord est delle bocche esplosive ed effusive che si sono aperte il 5 luglio alla base orientale del cratere di Nord Est, il più alto dell'Etna, e che hanno originato l'eruzione e la colata lavica ancora in corso. I centri eruttivi dell'attuale fase sembrano dunque spostarsi verso monte. Per fortuna sono tutti al di sopra dei tremila metri di quota e non creano problemi di alcun tipo, anche perché si tratta - come spiegano gli esperti - di una eruzione a bassa energia. Anzi, complice l'estate, l'eruzione ha costituito una grande fonte di attrazione turistica grazie anche alle continue e spettacolari esplosioni che si susseguono al ritmo di circa 20 al minuto, spesso accompagnate da forti boati, udibili anche a decine di chilometri di distanza soprattutto sul versante est e nord est del vulcano siciliano.

La "nuova piccola bocca" di oggi sarebbe nata poco prima delle 10, come testimoniano le foto scattate da Francesco Mangiaglia che pubblichiamo a corredo di questo articolo, ma continuiamo a usare il condizionale poiché a causa della copertura nuvolosa compatta alle alte quote dell'Etna, non è stato possibile fare ulteriori verifiche neanche da parte degli esperti dell'Ingv di Catania. In sostanza non è stato possibile capire se le esplosioni evidenti nelle foto proprio a ridosso della parte occidentale della bocca esplosiva del 25 luglio, siano proseguite e che tipo di evoluzione abbia subìto lo scenario eruttivo.

L'ultima foto in basso (scattata da Turi Caggegi) rappresenta proprio lo scenario eruttivo alle 8,22 dell'1 agosto, quando ancora non c'erano tracce della nuova presunta bocca.

Intanto il livello del tremore vulcanico si mantiene più alto del normale, ma di certo ormai l'Etna sembra davvero essere diventato il vulcano più vario, eclettico e sorprendente del mondo.

Aggiornamento: Ecco il comunicato Ingv
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Sessantaquattro chilometri di corsa tra sciare e lapilli, dai 1800 ai tremila metri di quota per un dislivello complessivo di oltre tremila metri. E’ la Etnatrail, gara di ultratrail che vanta numerosi record: è l’unica in Europa che si svolge su un vulcano attivo (e attualmente in eruzione), la prima nel Sud Italia, la ultratrail alle quote più alte del Mediterraneo. Si tratta di una delle più spettacolari, ma anche più difficili gare di ultratrail del panorama agonistico dell’anno, eppure alla prima edizione, che prende il via sabato 2 agosto a Etna Nord, si sono iscritti quasi quattrocento atleti provenienti da nove Paesi, tra cui Usa, Canada e Iran.

La gara fa parte del circuito ufficiale ecotrail Sicilia e ha ottenuto il riconoscimento di competizione valida per l’acquisizione di due dei sette punti necessari per l’iscrizione alla prestigiosa Ultratrail del Monte Bianco.

Sveglia prima dell’alba per i corridori: la partenza è infatti fissata alle 5,30 da Piano Provenzana, e si prevede una durata di circa 10 ore. Il percorso si snoda tra il deserto vulcanico della zona sommitale dell’Etna, i dicchi e il belvedere di Serracozzo sulla maestosa Valle del Bove, i boschi di betulle del Rifugio Citelli, la pineta Ragabo con il suo secolare “Zappinazzo”, la faggeta di Timparossa, la grotta dei Lamponi, Monte Nero con gli hornitos dell’eruzione 2002, e con un passaggio a breve distanza dalle attuali bocche eruttive aperte sotto il cratere di Nord Est.

Un grande spettacolo a cui potranno assistere anche i più pantofolai amanti del vulcano, ma assieme alla massacrante 64km, gli organizzatori di Etnatrail Asd di Linguaglossa, hanno previsto altri percorsi meno impegnativi ma altrettanto fascinosi: una gara di “appena” 24 km (sempre valevole per il circuito ecotrail Sicilia) e una non competitiva da 16 km per chi preferisce fare una passeggiata salutare ad alta quota senza l’ansia del risultato.

“Il nostro obiettivo – dice Carmelo Santoro, presidente dell’associazione Etnatrail – è far diventare questa manifestazione un evento di riferimento in ambito europeo, per promuovere l’Etna anche come territorio turistico sportivo d’eccellenza a livello internazionale. I numeri di questa prima edizione dimostrano che il potenziale è enorme”.

Per ulteriori info: www.etnatrail.itetna trail dislivelloetna etna etna in eruzione etna eruzione

 

Prosegue l'eruzione sull'Etna, si modifica il teatro eruttivo ma resta il grande spettacolo della natura. Dalla frattura che si è aperta il 5 luglio scorso a quota 3 mila, proprio alla base orientale del cratere di Nord est, il più alto del vulcano siciliano, continua a fuoriuscire un flusso di lava che riesce a percorrere qualche centinaio di metri verso valle, pur restando confinata in alta quota senza creare alcun problema. Due piccoli coni piroclastici sono nati a ridosso della bocca effusiva, e sono cresciuti in queste due settimane di attività a causa del magma espulso con esplosioni continue che si è man mano accumulato fino a creare i due "conetti". Uno dei due però non ha retto la violenza della colata lavica che gli scorreva proprio sotto ed è collassato, creando una sorta di piccola depressione dalla quale continua a fuoriuscire il flusso lavico. Il crollo del conetto non ha modificato l'andamento dell'attività, che va avanti a ritmo sostenuto. Nelle foto di Giò Giusa i due conetti esplosivi fotografati all'alba del 17 luglio, poche ore prima del collasso di uno dei due (quello a sinistra nelle foto). Nella foto in basso, scattata da Salvatore Costanzo la mattina dello stesso giorno, lo scenario eruttivo dopo il crollo del conetto.conetti gio giusa 2cono collassato

Prosegue sull'Etna l'attività della frattura che si è aperta il 5 luglio scorso sul fianco orientale del cratere di Nord Est, il più alto del vulcano siciliano. Dopo vari giorni di condizioni meteo difficili, che hanno impedito una chiara visuale dell'attività, la notte scorsa la situazione è notevolmente migliorata. L'assenza di nubi e la direzione del vento hanno consentito una nitida visione di quanto sta accadendo sul più grande e attivo vulcano d'Europa. Le esplosioni prodotte dalla frattura hanno creato due piccoli coni piroclastici che continuano a crescere per via dell'accumulazione progressiva del magma espulso, mentre la colata lavica si è allungata e ha percorso qualche centinaio di metri. I fenomeni si mantengono comunque ad alta quota, intorno ai tremila metri sul livello del mare e non creano problemi di alcun tipo. Per il momento è solo spettacolo. Foto di Turi Caggegi scattate la notte tra il 15 e il 16 luglio 2014.etna nuova boccaetna nuova boccaetna nuova boccaetna nuova bocca

 

L'Etna è un vulcano che spesso riserva delle sorprese: l'ultima è l'apertura, la notte scorsa, di una frattura, una nuova piccola bocca, alla base orientale del Cratere di Nord Est, a circa 3 mila metri di quota. La bocca ha prodotto deboli esplosioni e una modesta colata lavica proprio sotto la zona dei crateri sommitali. La sorpresa consiste nell'apertura della frattura in una zona distante dal Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec), protagonista di quasi tutte le eruzioni (oltre quaranta) avvenute sull'Etna dal Gennaio 2011. Tuttavia anche il Nsec mantiene una debolissima attività, a giudicare dalle immagini termiche registrate stamattina. Immagini che dimostrano come l'attività della nuova bocca sia ancora in corso e la colata ancora alimentata. Anche il livello del tremore vulcanico mostra un andamento oscillante e in leggera risalita.etna nuova boccaTremore   iEtna

Prosegue con esplosioni, boati e una lunga colata lavica l'eruzione dell'Etna iniziata due giorni fa. L'attività stromboliana è vivace e la colata originata dal Nuovo Cratere di Sud Est si allunga nella notte nella desertica Valle del Bove senza creare problemi, ma dando l'impressione di essersi spinta molto in basso. Lo spettacolo, dopo alcuni mesi di quasi totale assenza di attività evidente, attira migliaia di persone che cercano posizioni privilegiate per godersi le manifestazioni del vulcano. Aspettative talvolta frustrate dalle nubi di maltempo che ancora gironzolano attorno ai fianchi della grande montagna. Le zone più favorevoli per godere dello spettacolo sono quelle che ruotano attorno al versante est e sud est.

"Un po' ce lo aspettavamo - dice a iEtna il direttore dell'Ingv di Catania Eugenio Privitera - i nostri strumenti di monitoraggio avevano segnalato nell'ultimo periodo un certo rigonfiamento dell'edificio vulcanico, ma non potevamo sapere con certezza quando l'eruzione avrebbe avuto inizio. Si tratta di un'attività - prosegue Privitera - che rientra nella norma e ripercorre la scia delle precedenti eruzioni degli ultimi tre anni".

Intanto, dopo i problemi di ieri, oggi l'aeroporto di Catania è stato operativo, anche se la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo. La blanda emissione di cenere vulcanica infatti continua a causa delle esplosioni.

Foto di Turi Caggegi scattate la sera del 16 giugno 2014.etna eruzioneetna eruptionetna eruzione

 

 

 

L'Etna è tornato in eruzione, provocando problemi all'operatività dell'aeroporto di Catania, con parecchi voli dirottati su altri scali. Il vulcano siciliano, che già da ieri avave dato segnali di intensificazione dell'attività, nella giornata di oggi ha ulteriormente accelerato, con una colata e forti e frequenti esplosioni con emissione di cenere. Malgrado il maltempo che ha coperto per tutto il giorno le alte quote, è stato possibile verificare che protagonista della nuova eruzione è sempre il Nuovo Cratere di Sud Est, che ha prodotto forti e frequenti esplosioni, forti boati udibili anche a molti chilometri di distanza e anche una colata ben alimentata che sta scorrendo nella Valle del Bove, ad alta quota.  I maggiori disagi si registrano all'aeroporto "Vincenzo Bellini" di Catania Fontanarossa: l'unità di crisi dello scalo ha deciso per motivi precauzionali di chiudere due settori dello spazio aereo, in una giornata già complicata dal forte maltempo. Ecco il comunicato della Sac, società che gestisce la struttura, con indicazioni dei voli dirottati ( uno addirittura a Malta) e cancellati:

Voli dirottati per maltempo e cenere lavica

La Sac informa che in data odierna, causa avverse condizioni meteo e settori spazio aereo 1 e 2 chiusi per emissione di cenere lavica da parte del vulcano Etna, i seguenti voli sono stati dirottati su altro scalo: -AB 8886 MUC-CTA STA 14:05 DIROTTATO SU Malta -VY 6534 BCN-CTA STA 14:30 DIROTTATO SU Palermo -4U 816 CGN-CTA STA 14:00 DIROTTATO SU Palermo -VY 6134 FCO-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -AP 823 STR-CTA STA 14:50 DIROTTATO SU Comiso -TK 1395 IST-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -VE 7102 LIN-CTA STA 15:15 DIROTTATO SU Palermo -QS 1016 PRG-CTA STA 14:55 DIROTTATO SU Palermo Il volo AP131 CTA-MXP STD 15:25 è stato invece cancellato.

Foto di Turi Caggegi, scattate la sera del 15 giugno 2014

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“La Regione siciliana, il Ministero dell'Ambiente e gli altri Enti competenti operino in direzione di un costante supporto alle attività dell'Ente Parco dell'Etna e degli altri organismi preposti alle attività di valorizzazione, difesa e salvaguardia del sito in questione”. Lo chiede un ordine del giorno sul sostegno alle attività istituzionali dell'Ente Parco dell'Etna votato per acclamazione dai partecipanti al convegno “Etna: etica e ambiente”, svoltosi nei giorni scorsi al Monastero dei Benedettini di Catania, promosso dal Dipartimento di scienze umanistiche dell'Università degli studi di Catania in collaborazione dall'Ente Parco dell'Etna ed alla presenza del Comune di Catania.

L’Ordine del giorno, firmato e presentato dai docenti del Dipartimento, basa la richiesta sul  “recente riconoscimento, da parte dell'Unesco, dell'Etna come Patrimonio dell'Umanità”,  e valuta “indispensabile che tale obiettivo venga costantemente onorato da tutti gli enti e le istituzioni che operano nel territorio, ciò per realizzare adeguati livelli di sinergia, considerato che le difficoltà economiche attuali potrebbero rischiare di indebolire le azioni di tutela e di utilizzo compatibile dell'area del Vulcano”

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(Comunicato stampa del Parco dell'Etna)