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L'Etna è tornata in eruzione e una pioggia di cenere e lapilli sta cadendo sui paesi del versante est del vulcano. A causa del maltempo non è stato possibile fare osservazioni dirette, ma sia gli strumenti dell'Ingv che alcuni fotogrammi di webcam puntate sul vulcano hanno confermato il fenomeno in corso. Inoltre cenere e lapilli stanno cadendo copiosamente sul fianco orientale. L'eruzione è la prima dal 15 agosto scorso, quando era cessata quella che per quaranta giorni aveva interessato sia il cratere di Nord est, alla cui basa si erano apertte delle bocche, sia il Nuovo Cratere di Sud Est.

Già nella tarda mattinata di oggi il livello del tremore vulcanico aveva iniziato una lenta risalita, ma in serata si è verificata una scossa di terremoto e il magma ha cominciato a uscire. Articolo in aggiornamento.

etna eruzionesismografo ingv Catania

 

L'Etna è tornato in eruzione, provocando problemi all'operatività dell'aeroporto di Catania, con parecchi voli dirottati su altri scali. Il vulcano siciliano, che già da ieri avave dato segnali di intensificazione dell'attività, nella giornata di oggi ha ulteriormente accelerato, con una colata e forti e frequenti esplosioni con emissione di cenere. Malgrado il maltempo che ha coperto per tutto il giorno le alte quote, è stato possibile verificare che protagonista della nuova eruzione è sempre il Nuovo Cratere di Sud Est, che ha prodotto forti e frequenti esplosioni, forti boati udibili anche a molti chilometri di distanza e anche una colata ben alimentata che sta scorrendo nella Valle del Bove, ad alta quota.  I maggiori disagi si registrano all'aeroporto "Vincenzo Bellini" di Catania Fontanarossa: l'unità di crisi dello scalo ha deciso per motivi precauzionali di chiudere due settori dello spazio aereo, in una giornata già complicata dal forte maltempo. Ecco il comunicato della Sac, società che gestisce la struttura, con indicazioni dei voli dirottati ( uno addirittura a Malta) e cancellati:

Voli dirottati per maltempo e cenere lavica

La Sac informa che in data odierna, causa avverse condizioni meteo e settori spazio aereo 1 e 2 chiusi per emissione di cenere lavica da parte del vulcano Etna, i seguenti voli sono stati dirottati su altro scalo: -AB 8886 MUC-CTA STA 14:05 DIROTTATO SU Malta -VY 6534 BCN-CTA STA 14:30 DIROTTATO SU Palermo -4U 816 CGN-CTA STA 14:00 DIROTTATO SU Palermo -VY 6134 FCO-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -AP 823 STR-CTA STA 14:50 DIROTTATO SU Comiso -TK 1395 IST-CTA STA 14:10 DIROTTATO SU Palermo -VE 7102 LIN-CTA STA 15:15 DIROTTATO SU Palermo -QS 1016 PRG-CTA STA 14:55 DIROTTATO SU Palermo Il volo AP131 CTA-MXP STD 15:25 è stato invece cancellato.

Foto di Turi Caggegi, scattate la sera del 15 giugno 2014

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Chiuso l'aeroporto di Catania dalle 00,30 alle 9,00 di giovedì 13 febbraio. In una riunione domattina si deciderà se riaprirlo o mantenere il blocco dopo l'orario fissato. La chiusura è stata decisa a causa dell'attività dell'Etna. Il Vulcano è in eruzione dal 21 gennaio scorso. Ecco il comunicato ufficiale, pubblicato in serata sul sito dell'aeroporto di Catania.

Emissione cenere lavica Etna: dalle ore 00.30 alle ore 09.00 di domattina chiusura intero spazio aereo Sicilia orientale

Considerato il persistere dell'emissione di cenere lavica in atmosfera da parte del vulcano Etna, lo stato attuale dei venti e l'evoluzione prevista degli stessi da Nord durante le prossime ore notturne, l'unità di crisi indetta dall'Enac per le ore 16.00 ha stabilito la proroga della chiusura dei settori 1 e 2 dello spazio aereo della Sicilia orientale con nessuna limitazione al traffico fino alle ore 00.30. Dalle ore 00.30 alle ore 09.00 di domattina, invece, l'intero spazio aereo della Sicilia Orientale resterà chiuso.

La prossima riunione dell'unità di crisi si terrà alle ore 07.15.

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Ecco l'immagine della telecamera termica dell'Ingv di Catania che documenta chiaramente l'imponente flusso caldo (parzialmente assimilabile a un flusso piroclastico) prodotto stamattina dall'Etna. Si vede bene l'enorme "nuvola" di cenere che si adagia nella Valle del Bove e viene spinta dal vento verso nord. Il fenomeno sarebbe stato provocato dal collasso di una enorme "zolla" di materiale vulcanico, in parte caldo, nell'area delle bocche effusive alla base del cono del Nuovo Cratere di Sud Est, a circa 3 mila metri di quota. Il Cratere è in eruzione dal 21 gennaio scorso con esplosioni intermittenti, mentre una colata lavica è attiva dal giorno successivo. L'immagine è delle 7,09 locali, due minuti dopo l'accaduto. Per ulteriori foto e notizie si può vedere il nostro precedente post.

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di Turi Caggegi -
Un enorme flusso di cenere vulcanica e materiale caldo, una sorta di valanga, si è riversata stamattina nella Valle del Bove, sull'Etna.  Il fenomeno, assimilabile alla pericolosissima categoria dei flussi piroclastici, si è verificato alle 7,07 locali con origine alle bocche effusive che si sono aperte il 22 gennaio scorso alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi tremila metri di quota. A fasi alterne, con intensità ed energia variabili, da quelle bocche fuoriesce una colata lavica che scorre e si mantiene all'interno della Valle del Bove, grande depressione ormai ridotta a un deserto lavico che fa da serbatoio delle colate laviche che si espandono verso est. L'eruzione dell'Etna è in corso dal 21 gennaio scorso e coinvolge anche il cono del Nuovo Cratere di Sud Est, interessato in queste settimane, anche qui con fasi alterne, da attività stromboliana, con esplosioni più o meno frequenti. Secondo gli esperti il vulcano siciliano sta vivendo una fase di accentuata instabilità, e questa situazione potrebbe essere all'origine del fenomeno di stamattina. Secondo le prime ipotesi si sarebbe trattato di un collasso di una parte rilevante del fianco orientale del cratere, in particolare nella zona dove sono attive le bocche effusive. A provocarlo, probabilmente la pressione del magma che spinge per uscire dalle bocche e il peso del materiale eruttato e accumulato negli ultimi anni. Dal 2011 a oggi sull'Etna si sono verificate 46 eruzioni, molte delle quali particolarmente violente, con altissime fontane di lava. In questi tre anni il Nuovo Cratere di Sud Est è cresciuto di circa 300 metri, un record a livello mondiale.  Dalle foto si vede chiaramente l'imponente nube di cenere vulcanica calda e pesante espandersi verso la Valle del Bove e poi verso nord. Una nube che sarebbe letale se investisse esseri umani, ma per fortuna si è mantenuta in zone di alta quota, dove non esistono insediamenti o strutture. Il fenomeno è raro, ma non rarissimo sull'Etna, dove negli ultimi anni si è verificato altre volte. Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Casa di Paglia Felcerossa. Permacultura sull'Etnaflusso felcerossa 2flusso felcerossa 3 e pubblicate con il permesso dell'autore.

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Oggi nuove sorprese dall'Etna. L'eruzione che continua dal 21 gennaio scorso ha cambiato per alcune ore il proprio andamento, per poi rientrare nei canoni degli ultimi giorni, con una colata lavica, modesta ma attiva, che fuoriesce dalla bocca effusiva alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec) e si riversa nella Valle del Bove dopo avere percorso circa un chilometro tra la neve delle alte quote. A partire dal primo pomeriggio e fino alle 19, 45 circa si sono verificate esplosioni con emissione di lava e sbuffi di cenere dal Nsec. Poi l'attività stromboliana è cessata, e in serata l'attività è proseguita con la colata lavica ancora alimentata. Un fiume di fuoco che forma curiosi arabeschi sulla neve debolmente illuminata dal primo quarto di luna, velata di nuvole, che tramonta dietro la montagna. Le foto sono state scattate la sera del 4 febbraio 2014 da Turi Caggegi. Le foto sotto l'aggiornamento Ingv sono di Boris Behncke e pubblicate con il gentile permesso dell'autore.

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Ingv CT: Aggiornamento Etna, 4 febbraio 2014 ore 21 Gmt

"Al calar della sera del 4 febbraio 2014, stavano continuando le emissioni di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna segnalate nel precedente aggiornamento. Le emissioni avvenivano in sequenze di 5-10 sbuffi separate da diversi minuti di emissione passiva di vapore. Dopo il tramonto si sono osservati anche getti di materiale incandescente durante le emissioni di cenere, come nella foto a sinistra ripresa in serata da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano. I getti hanno raggiunto fino a 100 m sopra l'orlo del cratere; il materiale incandescente è ricaduto nel cratere. Dopo le ore 19:00 GMT (=ore locali -1) sono terminiate le emissioni di cenere e materiale incandescente, mentre stava continuando l'emissione, a basso tasso, di una colata di lava da una bocca posta alla base orientale del cono del NSEC, formando un flusso lungo circa 1 km sulla parete occidentale della Valle del Bove. L'ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene su livelli bassi, senza mostrare variazioni di rilievo".etna boris etna boris

 

 

Quinto giorno di eruzione sull'Etna. Il vulcano continua con la sua attività a intensità medio bassa iniziata giovedì scorso, con piccole esplosioni nel Nuovo Cratere di Sud Est e una lunga colata originata dalle bocche effusive alla base orientale dello stesso cratere che continua a riversare lava nella Valle del Bove. Di tanto in tanto si verificano anche piccoli eventi che pur non modificando il quadro generale, attirano l'attenzione degli studiosi e degli appassionati dell'Etna. Ieri notevoli quantità di cenere sono state emesse dal vulcano e spinte dal vento verso est, mentre stamattina, come testimoniano le foto che corredano questo articolo, alcuni sbuffi di cenere marrone, quindi probabilmente formata da materiale lavico "vecchio", si sono alzati dal Nuovo Cratere di Sud Est. Il forte vento in quota ha spinto la cenere verso i quadranti meridionali.etna cenereetna cenereetna cenereetna large

Fase difficilmente interpretabile dell'attività dell'Etna. A dieci giorni dalla fine dell'ultima eruzione, da oltre 24 ore è possibile osservare una discreta emissione di cenere dal Cratere di Nord Est, mentre dalla Bocca Nuova fuoriescono gas e vapore. Nello stesso tempo il livello del tremore vulcanico, che segnala la risalita di magma nei condotti craterici ed è uno dei segnali che l'Etna fornisce prima di una eruzione, ha subito oscillazioni rilevate dagli strumenti, prima con un lieve incremento e successivamente con un calo. Una fase dunque interlocutoria, che gli esperti dell'Ingv di Catania stanno studiando per migliorare la comprensione dei meccanismi dell'attività vulcanica dell'Etna. Le foto che accompagno questo articolo sono state scattate oggi da Giarre e da Acireale da Turi Caggegi.

etna acireale

crateri acireale

 

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Imponente degassazione dai crateri sommitali dell'Etna, oggi. In evidenza il Cratere di Nord Est, il più alto del Vulcano siciliano, da cui si alza una grande colonna di gas e vapore. Alla base orientale del cratere evidente anche una macchia di colorazione brunastra sulla neve fresca, provocata da recente emissione di cenere di materiale lavico "vecchio", non incandescente. Le foto che accompagnano questo articolo sono state scattate la mattina del 6 gennaio 2014 da Turi Caggegi.

etna degassazione

etna cratere nordest

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L'Etna torna a farsi sentire e vedere. A soli quattro giorni dalla fine della precedente eruzione (29-31 dicembre 2013) il livello del tremore vulcanico ha subito un lieve incremento e stamattina è ben visibile un pennacchio di cenere provocato da esplosioni nel Cratere di Nord Est. La cenere, come si vede nella foto che accompagna questo articolo e scattata stamattina poco dopo le 8, viene spinta dal vento in direzione dei quadranti sud.

 

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