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RIPRESA DELL'ATTIVITA' VULCANICA: COMUNICATO DELL'INGV CATANIA DELLE ORE 5,20

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanogia, Osservatorio Etneo, alle 5,20 di oggi ha comunicato che le reti di monitoraggio hanno registrato "alle ore 5,11 una ripresa dell'attività vulcanica. Il fenomeno è stato osservato attraverso la telecamera ad alta sensibilità (EMOH) installata sulla Montagnola, che mostra bagliori pulsanti localizzati sulla sommità del Nuovo Cratere di Sud Est. Al momento non si osserva alcuna significativa variazione del livello del tremore vulcanico".

Fonte: Parco dell'Etna.

Foto in alto di Toti Domina, scattata nella notte del 12 maggio 2015 da Fornazzo

etna webcam

Un pomeriggio e una notte pieni di sorprese sull'Etna: la montagna imbiancata dalla grandine e poi il ritorno di tenui bagliori rossi al Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi un mese dalla fine dell'ultima eruzione.

Poco dopo ora di pranzo, ieri sull'Etna si è abbattuto un violento temporale che ha poi interessato anche le zone costiere del versante orientale, con forti e abbondanti piogge, tuoni e fulmini. Le precipitazioni sono state molto intense soprattutto nella zona compresa tra Zafferana, Santa Venerina, Giarre e Riposto, ma anche verso il versante nord est e nord del vulcano fino a Randazzo, dove la stazione meteo Sias ha registrato 30 mm di pioggia. A Piano Provenzana (Monte Conca, 1825 m slm), la stazione meteo di Meteosicilia ha registrato oltre 25 mm di pioggia, con una temperatura scesa fino a 8 gradi. I temporali estivi non sono rari sull'Etna, ma la sorpresa si è manifestata quando le nubi si sono diradate e hanno mostrato la coltre bianca della grandine che interessava una grandissima superficie della montagna, dalla cima fino a circa 1600 m di quota.

Straordinario spettacolo anche nella notte, quando anche la parte sommitale era libera da nubi. Oltre alla copertura della grandine ( e forse anche neve sopra i tremila metri), nel cielo parzialmente illuminato dalla luna, le foto di Turi Caggegi mostrano anche dei deboli bagliori sulla cima del Nuovo Cratere di Sud Est, dovuti probabilmente a gas molto caldi o al riaffacciarsi del magma nelle zone alte del condotto craterico. Una novità, visto che l'Etna è in stato di relativa quiete dal 15 agosto scorso, giorno della fine dell'ultima eruzione.

Segni di vita insomma sul vulcano più alto d'Europa e tra i più attivi al mondo.etna grandine estateEtna grandine neve bagliorietna grandine neve