Negli ultimi giorni è continuata, con minori variazioni, l'attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), essendo caraterizzata da una modesta attività stromboliana all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Questa attività è accompagnata raramente da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita. Sta continuando anche l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014. Il flusso lavico alimentato da una bocca posta all'interno della nicchia di distacco dal mattino del 5 marzo 2014 rimane attivo, anche se con fronti attivi in arretramento, mentre un secondo flusso lavico viene alimentato qualche centinaio di metri più a valle, con un fronte attivo sul margine superiore del campo lavico del 2008-2009, diretto verso nord-est.

Oltre all'attività persistente del NSEC, dal 8 marzo 2014, si sono osservate anche sporadiche emissioni di materiale caldo con piccole quantità di cenere vulcanica dalla Bocca Nuova, come visibile nella parte sinistra dell'immagine qui sopra, ripresa dalla telecamera termica sulla Montagnola (EMOT) alle ore 00:08 GMT (=ore locali -1) del 10 marzo 2014. Dalle ore mattutine del 10 marzo, le cattive condizioni meteorologiche hanno impedito l'osservazione dell'attività eruttiva.

Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha spesso precluso l'osservazione di fenomeni di crollo. Tuttavia, è da notare la presenza di una zona fumarolica calda a monte della nicchia di distacco.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra significative variazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Testo e foto di Alessandra Nicastro (Team "Un Vulcano di Idee") -

Sono le 09.15 di un giovedì 6 Marzo gremito di studenti pronti ad iniziare il nuovo semestre nelle stanze affollatissime del Palazzo delle Scienze dell’Università di Catania, quando una campanella più squillante del solito richiama a sedere “fra i banchi di scuola” giovani e adulti non più studenti del dipartimento di Economia e Impresa: gli startupper, gli innovatori, promotori di passioni divenute business ed idee trasformate in progetti di vita; la diaspora dell’innovazione si ferma qualche ora per dar voce a chi ha fatto un giro nel mondo dell’imprenditorialità e far sì che infiammi coi propri racconti un’attenta cerchia scoppiettante di giovani pieni di energia; è il quinto incontro di “Un vulcano di Idee” e nell’aria si sente bruciare passione.

L’iniziativa promossa dal Professore Rosario Faraci è una vera e propria colata di lava infiammata nella stagnazione glaciale delle cattedre universitarie più tradizionaliste, il ciclo seminariale capovolge il modello organizzativo della didattica universitaria e, devoto alla logica del “lasciate che i giovani vengano a me”, affida l’animazione delle attività didattiche ad un team di cinque studenti di Economia Aziendale: una sfida, dunque, una vera scalata meritocratica per tutti coloro che hanno veramente voglia di fare, di uscire dai percorsi più inflazionati, di ambire alla vetta.

Si parla di Marketing e a scaldare l’aula di buon mattino è il Professore Marco Galvagno. Un intervento provocatorio, il suo, che si rifiuta di focalizzarsi su un singolo modo di operare nel mercato; invitato a parlare di Social Media Marketing, il professore puntualizza al suo arrivo che “Il marketing è solo uno, quello che funziona”: subito il focus si sposta sul mercato, che, se insieme al prodotto e alla bontà del team, compone la triade degli elementi principali per determinare l’implementazione di una startup, viene eletto da solo quale unica discriminante del suo successo, bocca della verità per un’impresa, i clienti, i soli che possono e devono guidare alla continua definizione del prodotto.

E così, fra immagini esilaranti del mercato nel senso più locale che noi del Sud conosciamo, citazioni di pugili e pionieri dell’innovazione, la parola passa a Edoardo Faraci, referente in Sicilia di Italia Camp, associazione che si è fatta promotrice dell’innovazione sociale in Italia; il suo è un racconto sognante di chi, appena tornato dagli USA, ha molto da dire a giovani aspiranti imprenditori su jet lag, Wall Street, promozione dell’imprenditorialità oltreoceano, insomma su “biglietti Andata e Ritorno per i progetti esportatori sani di Made in Italy”.

È quasi mezzogiorno e la fame di sapere è sempre più viva, è la volta di IEtna, la prima App per iOS, e adesso anche Android, pensata per celebrare La Montagna, sua maestà il Vulcano, lo stesso cuore pulsante che ha animato il mood di tutti gli incontri del seminario: a parlare di Lei è Turi Caggegi, giornalista di professione, che ha saputo cucire per la plurisecolare presenza impervia della Sicilia una veste più digitale, che ben la mettesse in mostra sul palcoscenico internazionale.

I racconti di passione siciliana per l’imprenditorialità in senso lato sono musica per le orecchie dei giovani studenti desiderosi di scoprirne le trame più disparate e i percorsi ancora in essere, e così, in collegamento via Skype, Ugo Parodi Giusino di Mosaicoon ci parla fiero di come la sua azienda nata e cresciuta a Palermo risponda a tono alla richiesta internazionale di opere inimitabili di creatività e marketing virale, che giunge sempre più forte dai grandi player dei più svariati settori.

Il quadro è chiaro, dunque: non ci importa se vendiate video virali creativi, o se raccontiate foto-storie dell’Etna vulcano su una pagina sempre più visitata di Facebook, purchè a muovere i gesti delle vostre giornate imprenditoriali sia la forza distruttrice di chi il vulcano lo ha dentro di sé, di chi vuole estirpare gli argini inutili che bloccano il fluire delle idee che sanno di libertà.

Libertà di essere imprenditori, ingegneri di qualche cosa, costruttori di progetti, Professori e fotografi professionisti che si uniscono nella passione per gli scorci del nostro vulcano, che gli danno un nome, così scopriamo che “Mongibella” con i suoi scatti dell’Etna sensazionali è il risultato fortuito di un incontro sorridente fra il Professore Rosario Faraci e Alessandro Lo Piccolo.

Siamo instancabili e la voglia di percorrere i territori nostrani dell’innovazione ci conduce alle pendici del “Pandoro” innevato siciliano: la giornata si conclude con un'altra storia, quella di Pietro e Luigi Scammacca del Murgo, produttori di vino. Zio e nipote inebriano la platea con il frizzante racconto di come la passione per gli agrumi e le vigne di un ormai anziano signore nelle cui vene scorre sangue tutto siciliano, sia divenuta la realtà da sogno di un’intera grande famiglia, attenta ogni giorno a fare posto nelle cantine di consumatori locali e internazionali a 75 cl di autentico sapore siciliano.

Marketing, dunque, ma anche e soprattutto storie di vita. Ciò che i ragazzi appuntano sui quaderni impregnati di voglia di imparare è l’odore che ha il fare imprenditoriale nelle giornate assolate del nostro gioiello Mediterraneo.

L'attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando, ed è caraterizzata d una modesta attività stromboliana accompagnata raramente da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, da una o due bocche all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Sta continuando anche l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014 (vedi immagine a sinistra, del mattino del 6 marzo 2014, ripresa dalla telecamera di Monte Cagliato). Dopo diversi giorni di attività effusiva da una bocca posta a valle della nicchia di distacco, nel mattino del 5 marzo 2014, ha cominciato l'emissione di lava dalla parete alta della medesima nicchia, alimentando un flusso lavico che nel pomeriggio del 6 marzo aveva percorso circa 1.5 km. Il fronte attivo di questo flusso sta avanzando sulla parte bassa della parete occidentale della Valle del Bove. I flussi lavici attivi negli ultimi giorni, che si erano espansi sia nella parte alta sia quella meridionale del campo lavico del 2008-2009, sono fermi ed in raffreddamento. Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha precluso l'osservazione di fenomeni di crollo. Tuttavia è da notare la presenza di una zona fumarolica calda a monte della nicchia di distacco.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra significative variazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Si parla di Etna e della nostra App iEtna oggi all'Università di Catania nell'ambito dell'iniziativa "Un Vulcano di Idee", ciclo di incontri promosso da Rosario Faraci, docente di Economia e gestione delle imprese. L'incontro, che prevede la partecipazione di altri protagonisti della scena imprenditoriale e del mondo accademico, è focalizzato su Marketing & Communication e si tiene a partire dalle 9 nel Palazzo delle Scienze dell'Università di Catania.IEtna

Dopo più di 40 giorni di attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, è tuttora in corso una modesta attività stromboliana accompagnata di rado da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, da una o due bocche all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Sta continuando altrettanto l'emissione di lava da una bocca sul basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014 (vedi foto a sinistra, della sera del 3 marzo 2014, di Turi Caggegi). Negli ultimi giorni, le colate laviche emesse da questa bocca, hanno alimentato ripetuti flussi in sovrapposizione, diretti verso est sulla parete occidentale della Valle del Bove. Nella notte del 2-3 marzo 2014, uno di questi flussi ha raggiunto nuovamente la base di questa parete; gli altri flussi si sono espansi solo nella parte alta della parete. Altri bracci lavici minori negli ultimi giorni hanno preso un percorso diretto verso nord-est, passando sopra il campo lavico del 2008-2009; questi bracci si sono propagati per poche centinaia di metri e risultano attualmente fermi ed in raffreddamento. Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha precluso l'osservazione di fenomeni di crollo.

L'ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un lieve incremento il 2 marzo 2014, attestandosi poi su un livello leggermente superiore a quello dei giorni precedenti anche se occasionalmente interrotto da modeste oscillazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Cominciata il 21 gennaio, la prima eruzione dell'Etna del 2014 è ancora in corso. Al Nuovo Cratere di Sud Est si susseguono deboli esplosioni con modesta emissione di cenere vulcanica, mentre la colata lavica che fuoriesce dalla bocca effusiva alla base dello stesso Cratere continua ad essere alimentata. La lava scende in Valle del Bove ma resta confinata alle alte quote, senza creare problemi di sorta. I bracci lavici spesso si sovrappongono l'un l'altro e non riescono ad avanzare verso valle oltre un certo limite. Di tanto in tanto si verificano piccole variazioni, e attualmente una piccola diramazione della colata si dirige verso nord est, sempre ad alta quota e all'interno della Valle del Bove. La diramazione è visibile nella parte destra della foto sopra. Ancora instabile la zona sotto il Nuovo Cratere di Sud Est interessata dalla frana de'11 febbraio scorso che ha provocato una valanga piroclastica: si continuano infatti a osservare altri piccoli crolli, e la Valle del Bove resta chiusa per motivi di sicurezza. Il tremore vulcanico si mantiene piuttosto stabile su livelli medio bassi. Le foto che corredano questo articolo sono state scattate la mattina del 1 Marzo da Turi Caggegi.

L'episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che ha avuto inizio nella serata del 21 gennaio 2014, sta continuando con la consueta persistente, debole attività stromboliana accompagnata da occasionali emissioni di scarse quantità di cenere diluita. Continua anche l'emissione di lava da una bocca sul basso fianco del cono del NSEC, posta all'interno della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014. Negli ultimi giorni, i flussi lavici alimentati da questa bocca, si sono espansi nella parte alta della parete occidentale della Valle del Bove, senza raggiungerne la base, ma formando successive colate in sovrapposizione. Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, negli ultimi giorni sono state osservate alcune modeste emissioni di cenere rossastra molto diluita e piccole anomalie termiche riconducibili a minori crolli nella zona in prossimità ed attorno alla bocca effusiva. Di giorno non è stato possibile effettuare osservazioni a causa della copertura nuvolosa presente in Valle del Bove.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra allo stato attuale variazioni significative.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

1 Comment

L'eruzione dell'Etna continua da oltre un mese, con fasi alterne ma sostanzialmente sempre a bassa energia. Ormai, secondo gli esperti, si tratta di "attività persistente". In sostanza il vulcano sembra essersi stabilizzato (almeno in questa fase) su un livello medio-basso, con debole attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud Est, e una colata lavica che fuoriesce da una bocca alla base est dello stesso Cratere e si riversa nella Valle del Bove. La colata lavica ha una alimentazione variabile e anche le fratture effusive coinvolte sono cambiate in questo periodo di attività eruttiva, ma in ogni caso resta confinata a quote alte e non crea problemi di sorta. Anche le piccole esplosioni producono modeste quantità di cenere che si disperde rapidamente in atmosfera. La grande frana che ha interessato la base del Nuovo Cratere di Sud Est provocando la pericolosissima valanga piroclastica dell'11 febbraio scorso si è invece ulteriormente allargata a causa dei piccoli crolli che si sono verificati nei giorni scorsi. E ricordiamo che per motivi di sicurezza resta vietato l'ingresso nella Valle del Bove. Le foto a corredo di questo articolo sono state scattate la mattina del 25 febbraio 2014 da Turi Caggegi.

1 Comment

Pubblichiamo la "lettera aperta agli etnei" della presidente del Parco dell'Etna Marisa Mazzaglia.

La Muntagna pulita è il nostro vero e prezioso patrimonio !!!

Cari amici

l’Etna è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ma per noi che la viviamo, l’Etna è stata sempre la nostra casa, il luogo che abbiamo imparato ad amare e temere allo stesso tempo, la destinazione delle nostre escursioni e delle nostre scampagnate fuori porta, il maestoso soggetto delle nostre fotografie e dei nostri filmati, l’imponente scenografia dei nostri primi amori.

Rispettare l’Etna e il suo territorio, dunque, per noi deve significare rispettare l’ambiente, la natura, ma anche la nostra storia, il nostro passato, i nostri ricordi. Sentimenti e atteggiamenti, in sostanza, che dovrebbero scaturire in via del tutto naturale e spontanea.

Purtroppo, però, questo non sempre accade. Non sempre ci rendiamo conto dell’offesa che una cartaccia, una cicca di sigaretta, una lattina, i resti di un picnic, che distrattamente abbandoniamo qua e là, arrecano al nostro vulcano, al bellissimo Parco che lo circonda, alle potenzialità turistiche ed economiche dell’intero territorio.

Alla luce di queste considerazioni, con la fondamentale, convinta, entusiasta collaborazione dei Comuni che insistono nell’area protetta, di numerose associazioni ambientali e di volontariato, di tantissimi cittadini e soprattutto tantissimi giovani, il Parco dell’Etna ha promosso nello scorso mese di ottobre una riuscita iniziativa dal titolo provocatorio, “Meglio Parco che sporco”, nel corso della quale quasi un migliaio di persone hanno dedicato il loro tempo libero a ripulire il territorio, ma anche a sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè possa amarlo e rispettarlo sempre di più.

Ma la buona volontà e l’impegno personale e istituzionale non bastano. E’ necessario fare di più ed è indispensabile che ciascuno faccia ogni giorno la propria parte non solo ripulendo, ma soprattutto non sporcando, evitando cioè di continuare ad alimentare i troppo numerosi siti di discarica incontrollata che offendono la dignità e l’immagine dell’Etna e di coloro che la rispettano e che l’Ente Parco ha già provveduto a segnalare ai Comuni in cui essi ricadono, per i provvedimenti di bonifica di loro competenza. Il vero e prezioso patrimonio di noi etnei è una Muntagna pulita !

In tale contesto di sensibilizzazione e recupero civico, sono fermamente convinta che il ruolo giocato dalla scuola e dagli studenti possa essere determinante, così come dimostra l’esito positivo delle campagne volte alla raccolta differenziata dei rifiuti, alle quali il mondo scolastico ha sempre contribuito molto fattivamente.

Anche in questo ambito si può fare molto di più e l’Ente Parco si dichiara ben disponibile a fornire supporto a tutte le azioni volte a divulgare una cultura della conoscenza e del rispetto dell’ambiente che le scuole interessate volessero promuovere.

Oggi il Parco dell’Etna, grazie allo straordinario riconoscimento Unesco, è sotto i riflettori del Mondo. Dunque anche ciascuno di noi lo è, motivo per cui l’impegno per la pulizia deve diventare un dovere collettivo, una necessità da parte di tutti, cittadini e istituzioni, impegnati insieme a formare e offrire un’immagine di efficienza, di decoro, di rispetto del territorio senza precedenti. E’ giusto che le aree del Parco vengano pulite da chi ne ha il dovere, ma soprattutto è fondamentale che non vengano sporcate per nessuna ragione.

In quest’ottica, ciascun cittadino può e deve diventare controllore di se stesso e degli altri, controllando i propri gesti, le proprie cattive abitudini, le proprie pigrizie sin dai banchi di scuola, ma anche all’interno delle case e delle famiglie e soprattutto in giro per il territorio. Vi chiediamo gesti di attenzione e collaborazione concreta: se vi trovate ad essere testimoni di azioni e comportamenti scorretti a danno dell’ambiente, fate fotografie e filmati e effettuate le relative segnalazioni ai Distaccamenti di zona del Corpo Forestale o all’Ente Parco.

Con le istituzioni il Parco, rischiando costantemente di essere il terminale incolpevole di tali criticità e cattivi comportamenti assai diffusi, continuerà a svolgere azioni di sensibilizzazione e di supporto.

Sono sicura che sapremo usare l’orgoglio tipico delle genti dell’Etna e siciliane in genere per dimostrare che possiamo farcela, che possiamo farci ricordare per la meravigliosa bellezza dei nostri luoghi e per ciò che di buono sappiamo fare e non per l’inciviltà di qualcuno o l’irresponsabilità di altri.

Grazie a tutti.

Marisa Mazzaglia

Presidente Parco dell’Etna

di Alessia Di Raimondo -

Mancano quattro giorni alla scadenza del bando “StartUp Academy”:  business competition nata da un contest universitario, riservata a studenti, dottorandi e specializzandi dell’Università di Catania che vogliono “fare impresa”. Termine ultimo per la presentazione delle domande è il 25 febbraio. Dal 7 marzo venti team saranno ammessi a partecipare alle attività seminariali previste per formare i ragazzi in vista della stesura dei business project che saranno presentati a maggio e, infine, premiati nella cerimonia del 22 maggio che selezionerà  i tre team aventi diritto alla fase finale di Start Cup Sicilia, premio regionale riservato alle nuove imprese.

L’obiettivo ultimo è il Premio Nazionale per l’Innovazione al quale i team vincitori potranno concorrere a pieno titolo, con un bagaglio di competenze acquisito grazie alla ‘palestra imprenditoriale’ catanese. Grande animatore dell’iniziativa è Rosario Faraci, Professore di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Catania e Presidente del C.A.P.I.T.T, nonché co-ideatore del format, il quale nella serata di presentazione  ha spiegato in dettaglio i punti del bando di partecipazione alla competition.

“Questa è l’opportunità per un’università che sia competitiva e non ghettizzata al Sud. Start Up Academy avvicina il giovane al mondo del lavoro: è questo quello che i giovani vogliono, acquisire una capacità ideativa e organizzativa, lontana dalla mera teoria”, spiega il Presidente del C.O.F. di Catania, Nunzio Crimi, partner dell’iniziativa insieme al C.A.P.I.T.T., il Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Catania e la Scuola Superiore di Catania.

Catania dunque si conferma in prima linea nel perseguire l’obiettivo di una “Sicilia imprenditoriale”, supportata da un’Università che trasferisce il “know-how” e un tessuto di esperti e tecnici del settore pronti a tessere il network che occorre per costruire e guardare al futuro. L’humus imprenditoriale non manca, le iniziative per seminare appaiono concrete e promettenti; e dopo l’apertura dell’acceleratore del Working Capital di Telecom Italia e le molteplici edizioni dello Startup Weekend,  StartUp Academy si propone come la chance per il salto di qualità. Antonio Perdichizzi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Catania, non cela l’entusiasmo legato a un progetto ambizioso: “Nella scena internazionale delle startup Catania ha un posto di tutto riguardo anche grazie a StartUp Academy. Si tratta di un sogno in cui condividere, innovare, crescere - trasformando le conoscenze in competenze – e rappresenta una sfida tra le più grandi nella vita professionale di ognuno di noi. Oggi -  aggiunge - comanda la creatività. Per crescere abbiamo bisogno di un ponte culturale e digitale, della fibra morale per andarci a prendere il futuro. StartUp Academy può essere una delle vie per raggiungere questo futuro”.

L’immediato futuro è rappresentato dalle molteplici opportunità a cui StartUp Academy permette di accedere. Prima fra tutte il contest regionale per la nuova imprenditorialità - Start Cup Sicilia -  che riserva premi in denaro per i vincitori e il diritto di partecipare al Premio Nazionale per l’Innovazione, giunto alla sua settima edizione, che conferisce ai vincitori premi in denaro, relazioni economiche e competenze manageriali per convertire l’innovazione tecnologica sottesa ai progetti in gara in opportunità di business.foto unictunictunict