I vini dell’Etna si presentano a critica, wine lover e operatori del settore di Milano. La seconda tappa dell’Etna Grand Tour - evento itinerante organizzato dal Consorzio di Tutela dei Vini Etna D.O.C. - è in programma lunedì 17 novembre 2014 al Westin Palace, a partire dalle ore 15.30 alle ore 20.30.

L’appuntamento milanese arriva dopo il grande interesse suscitato dalla prima tappa dell’Etna Grand Tour, che ha visto il suo battesimo nel giugno scorso presso l’Hotel Hilton di Roma, richiamando l’attenzione di operatori e appassionati della capitale.

L’interesse per quest’area della Sicilia è quanto mai attuale: non solo “A Muntagna”, come amichevolmente viene chiamato il vulcano dagli stessi produttori,  è stata inserita nel 2013 dall’Unesco tra i patrimoni mondiali dell’umanità, e i vigneti del suo comprensorio stanno riscuotendo grande attenzione da parte della critica internazionale. Una delle ultime conferme arriva anche dalla rivista statunitense “Wine Spectator” che ha dedicato la copertina dell’edizione di novembre proprio all’Etna. Il titolo che accompagna la foto, con il vulcano in primo piano, è: “Risorge la stella della Sicilia”. Anche le ultime edizioni delle Guide italiane, come oramai avviene da molti anni, hanno dedicato ampio spazio ai vini della denominazione.

Etna Grand Tour ha scelto Milano per la sua seconda tappa anche in vista di Expo 2015, considerato dal Consorzio una vetrina di primaria importanza per la sua visibilità a livello mondiale. Un grande banco di assaggio, curato dalla Delegazione di Milano dell’Associazione Italiana Sommelier, è la modalità scelta dal Consorzio per conoscere da vicino gli interpreti del territorio etneo.

“In poco più di dieci anni i nostri vini hanno compiuto passi enormi - afferma Giuseppe Mannino, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Etna D.O.C. - basti pensare che nel 2002 le aziende imbottigliatrici erano soltanto sei, mentre ora sono circa 80. La superficie vitata, inoltre, cresce in media di 50 ettari all’anno. Sono segnali decisamente incoraggianti, che se sommati al successo sui mercati europei e internazionali, fanno ben comprendere le potenzialità future, pur rimanendo la nostra produzione destinata a una nicchia di mercato e non a grandi numeri”.

“Per noi è un grande onore, oltre che un'immenso piacere, poter offrire al pubblico milanese un così ampio banco d'assaggio dedicato ai vini dell'Etna - aggiunge Hosam Eldin Abou Eleyoun, delegato di Ais Milano - una denominazione che a Milano è molto apprezzata, e dopo questo evento ci auguriamo potrà essere sempre più conosciuta e richiesta”.

cs Consorzio di tutela vini Etna doc

vini etna uva etna

iEtna.it aderisce all'appello e invita a partecipare il 22 novembre prossimo alla "liberazione" dell'Etna dalla vergogna dei rifiuti con l'iniziativa "Meglio Parco che sporco".

Ecco il testo dell'appello, pubblicato sulla pagina Facebook del Parco dell'Etna:

APPELLO PER IL 22 NOVEMBRE: PARTECIPATE INSIEME A NOI A “MEGLIO PARCO CHE SPORCO” !!

Cari amici, l’Etna ha bisogno di voi.

Pur invincibile nelle sue manifestazioni eruttive, forte da far paura nelle sue tormente invernali, severa con gli escursionisti nelle giornate di fitta nebbia, essa è invece vulnerabile e vulnerata per la cosa più banale: i rifiuti! Come d’altronde tutta la nostra amata Sicilia, anche l’Etna soffre per il problema apparentemente più semplice del mondo, quello che non richiede tecnici specializzati e tecnologie d’avanguardia, cioè la raccolta dei rifiuti, possibilmente differenziati, ed il trasporto nei luoghi deputati al loro smaltimento.
E ciò a causa di un inestricabile coacervo di problemi che vanno dalla diseducazione di tanti individui, alla mancata definizione dei compiti nelle pubbliche amministrazioni, agli effetti della recessione economica, che invoglia tanti piccoli produttori di rifiuti a smaltirli sui bordi delle strade o nei boschi, e che, nel contempo limita, per pochezza di fondi, la possibilità d’intervento delle forze dell’ordine.
Per cancellare quest’assurdità, che tanto stride con l’inserimento della nostra Montagna nella lista del Patrimonio dell’Umanità, il Parco dell’Etna organizza per il secondo anno una giornata di raccolta di rifiuti, avendo chiesto ed ottenuto con entusiasmo la collaborazione di tantissime associazioni che operano nei settori dell’escursionismo, dello sci, dell’equitazione, della conoscenza della fauna e della flora, dell’educazione ambientale e addirittura dell’archeologia, tutte unite da un forte impulso verso la protezione dell’ambiente, di un folto gruppo di militari americani della base di Sigonella, della Provincia regionale di Catania e di tutti i Comuni i cui territori insistono alle falde del Vulcano.
“Meglio Parco che sporco”, così è chiamata la giornata, avrà luogo sabato 22 novembre, con inizio alle ore 9. Le associazioni e i gruppi hanno già indicato al Parco le aree da loro prescelte per essere ripulite. I Comuni, la Provincia e le aziende che operano nel settore della raccolta di rifiuti metteranno a disposizione i cassoni, gli automezzi e le attrezzature occorrenti per portare a valle quanto raccolto dai volontari e terranno aperte le isole ecologiche, che accoglieranno, in via eccezionale, anche i rifiuti indifferenziati.
Se non fate parte di alcuna associazione, venite lo stesso, anche se non avrete preavvisato il Parco, perché vi assicuriamo che non ci sarà strada di avvicinamento alle quote medie dell’Etna dove non troverete qualche gruppo alacremente al lavoro, con cui potrete dividere anche una sola ora di fatica e, perché no, fare amicizia. Basta solo che veniate dotati di guanti da giardinaggio e di alcuni robusti sacchetti di plastica.
Sappiate che, parallelamente all’azione di volontariato, stiamo anche mettendo a fuoco ogni possibile strumento che la legislazione italiana mette a disposizione per debellare quello che è l’aspetto più grave del problema e cioè il trasporto con automezzi e la dispersione nell’ambiente non solo dei comuni sacchetti di rifiuti domestici, ma addirittura di cumuli di pneumatici, sfabbricidi, pezzi sanitari, elettrodomestici rotti, mobili usati ecc….
Dateci una mano anche voi e vedrete che ne varrà la pena. Noi siamo più numerosi di chi sporca e non ci stanchiamo di combattere per il nostro ambiente più pulito e decoroso. Siamo fiduciosi che non sarà un sacrificio inutile, perché abbiamo percepito che un piccolo passo avanti è stato già fatto dall’anno scorso ad oggi, e crediamo che, come dicevano gli antichi, gutta cavat lapidem (la goccia scava la pietra ..) !!!

Giambattista Condorelli
Sergio Mangiameli
Giuseppe Riggio
Pina Balsamo

Turi Caggegi

Gaetano Perricone

Divulgate insieme a noi questo appello !!!rifiuti etnarifiuti etna

Si intensifica l'allarme per le condizioni meteo nelle prossime ore a causa di un ciclone che si è formato nel Canale di Sicilia e che potrebbe colpire la Sicilia, soprattutto nella fascia costiera orientale. In in quasi tutta l'isola è allarme rosso (il massimo), con la sola esclusione delle zone settentrionali tra Palermo e una parte della provincia di Messina. Dopo giorni di maltempo, con trombe d'aria e forti venti che hanno provocato molti danni tra Catania, Misterbianco, Acireale, Acicatena, Riposto e in altri comuni, nel mare a sud della Sicilia si è formato un ciclone (vedi foto sopra) che sta allarmando anche la Protezione civile nazionale. La profonda depressione ha colpito Lampedusa e Linosa con forti venti, piogge alluvionali e forti mareggiate e ora si sposta verso est nord est. Anche se non è possibile prevedere con esattezza la traiettoria, sembra molto probabile che impatti le coste siciliane. In questo caso si temono danni per mareggiate, forti raffiche di vento e piogge molto intense. Molti sindaci hanno deciso di tenere le scuole chiuse anche domani (tra gli altri è il caso di Catania, Giarre e Riposto), e le strutture di protezione civile comunali sono mobilitate per vigilare sulla situazione e cercare di mitigare i rischi. In particolare sulla base delle previsioni che, ribadisce il Dipartimento di protezione civile, "restano incerte su traiettoria e tempi di evoluzione", è stato attivato il sistema nazionale per adottare tutte le misure preventive necessarie a ridurre il rischio. In particolare, si sta provvedendo ad interdire la viabilità costiera, interrompere tutte le attività all'aperto, garantire la sicurezza del traffico in porti e aeroporti e delle attività negli impianti industriali e delle reti di servizio. Sono inoltre state rafforzate le misure per l'eventuale risposta all'emergenza e, contemporaneamente, l'informazione alla popolazione. Si moltiplicano in particolare gli appelli alla popolazione perché resti in casa ed eviti le zone litoranee.  Molto allarmato anche il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che chiede lo stato di emergenza da parte del governo nazionale: "Abbiamo già dichiarato lo stato di calamità naturale per alcuni Comuni come Acireale, Acicastello, Acicatena, Giarre e altri già interessati", aggiunge Crocetta, ma rispetto a quel che si prospetta "abbiamo la necessita' che la presidenza del Consiglio dei ministri dichiari immediatamente lo stato di emergenza in considerazione di un evento eccezionale" anche se "spero e prego che non sia cosi' terribile come si preannuncia". Di fronte a questo rischio "dobbiamo lanciare un'allerta molto grave nei confronti della popolazione", dice Crocetta, "abbiamo gia' avvertito le Prefetture che hanno avvertito i Sindaci" con "la Protezione civile che e' fortemente coinvolta", ma "si tratta di un pericolo davvero grave". Per questo, pur sperando che il ciclone "non impatti sulla Sicilia", dice il presidente della Regione, "anche in caso di deviazione la parte sud della Sicilia sarebbe interessata da raffiche di vento potentissime e mai viste prima, con danni che potrebbero essere spaventosi". In questi casi è molto importante essere informati su come comportarsi. Sul sito della Protezione civile nazionale si possono trovare tutte le norme di comportamento da adottare in funzione del tipo di rischio atteso. Ecco il link alla pagina

Ecco il comunicato stampa del Comune di Catania, dove anche domani le scuole resteranno chiuse e c'è il divieto di circolazione ai mezzi a due ruote: Il Centro Funzionale Meteo della Sala operativa della Regione Siciliana ha segnalato la possibilità di un’evoluzione in negativo delle condizioni del tempo in serata e nella nottata sul territorio di Catania. Si temono forti raffiche di vento e significative mareggiate sulle zone costiere di tutta la Sicilia sudorientale. Secondo l’Ufficio Protezione civile del Comune di Catania occorre dunque che i cittadini evitino in particolare le zone costiere e i lungomari. L’Ufficio ha rivolto allapopolazione un invito a rimanere in casa e a non uscire se non in caso di assoluta necessità. La Polizia municipale con la Protezione civile e il supporto del Coordinamento comunale del volontariato sta già provvedendo ad attuare quanto previsto dai Piani di protezione civile. Si consiglia ai proprietari di imbarcazioni di metterle in sicurezza e di rafforzare gli ormeggi.    ciclone sicilia malta

Domani 6 novembre sarà una giornata da "allarme rosso" per le condizioni meteo sulla Sicilia orientale e anche sull'Etna. Le scuole resteranno chiuse a Catania, Giarre e in altri comuni. La Protezione civile, sia a livello regionale che nazionale, ha infatti emesso un bollettino e un'allerta per elevata criticità per quanto riguarda il rischio idrogeologico. Nella grafica sopra è evidenziata in rosso l'area considerata a maggior rischio dalla protezione civile, che prevede "precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui settori ionici di Sicilia con quantitativi cumulati elevati o molto elevati; da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto della Sicilia, con quantitativi cumulati moderati". E ancora, la tendenza non è al miglioramento delle condizioni meteo: "Dalla mattina di domani, giovedì 6 novembre 2014, e per le successive 24-36 ore, si prevede il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale sulla Sicilia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Si prevedono inoltre venti di burrasca dai quadranti meridionali, in intensificazione sino a burrasca forte. Saranno possibili altresì mareggiate lungo le coste esposte".

La Protezione civile comunque precisa che il livello di allerta rosso è da intendersi a partire dalla tarda mattinata di domani  6 novembre 2014.

E' destinata quindi a proseguire l'ondata di maltempo che ha colpito oggi la Sicilia Orientale con trombe d'aria a Catania e Acireale, e piogge molto abbondanti tra Giarre, Riposto e Linguaglossa. A Giarre e in altri comuni domani scuole chiuse per l'allerta meteo, così come a Catania, per come ha comunicato l'ufficio stampa del Comune: "Nella giornata di domani le scuole del territorio catanese saranno chiuse a scopo precauzionale a causa dell’allerta meteo, con codice rosso, diffusa dalla Protezione civile con il bollettino delle 17. Lo ha deciso il sindaco di Catania Enzo Bianco dopo una consultazione con gli esperti della Protezione civile. Sono previsti rovesci di forte intensità, raffiche di vento e burrasca. Secondo le previsioni le piogge sul territorio si intensificheranno nella seconda parte della giornata. Maltempo anche nel corso della notte e nella mattinata successiva".

 

di Sergio Mangiameli -

Tutto inizia alla fine degli anni ’90, quando la guida del Parco dell’Etna Orazio Distefano, racconta a Ettore Cirino, botanico del Parco stesso, di un gruppo di alberi meritevole di attenzione: le querce secolari di Monte Egitto (Etna ovest, Bronte, intorno a quota 1650 m). Censire i monumenti vegetali del territorio protetto, è uno dei progetti del Parco in quegli anni, parzialmente portato a termine con una pubblicazione, un po’ prima dell’improvvisa scomparsa dello stesso Cirino. Il botanico dunque non riesce a completare l’opera di censimento, e sfuma anche la pubblicazione  di un secondo volume nel quale avrebbe voluto inserire le spettacolari querce di Monte Egitto segnalate da Distefano.

Ma fermiamoci un attimo e facciamo un inquadramento generale. Monte Egitto è un conetto avventizio (non un piccolo vulcano, ma un cratere occasionale laterale dell’Etna, attivatosi una volta e poi spento) di alcune migliaia di anni fa, successivamente circondato da una serie di colate, ultime quelle del 1832 di Monte Nunziata e subito dopo quelle del 1843 della bottoniera “Bocche di fuoco”, che arrivarono vicino all’abitato di Bronte. All’interno della bocca eruttiva, nel corso del tempo, la vita è ripresa tanto da arrivare a far crescere 56 querce di grandezza ed età straordinarie –  “Sono di età prossima ai mille anni”, ha riconosciuto recentemente la prof.ssa Emilia Poli Marchese, emerita botanica catanese di fama internazionale.

Negli anni ’50, però, nel quadro di una grandiosa opera di rimboschimento di pino laricio da parte del Corpo Forestale Regionale in tutta l’Etna, Monte Egitto non ne rimane escluso. E così, in oltre cinquant’anni, la pineta prende il sopravvento sulle querce (che poi per esattezza sono roverelle), circondandole e di fatto quasi soffocandole.

Si arriva a un giorno di fine estate dell’anno 2010, quando avviene un altro fatto importante, che vede ancora protagonista e testimone la guida Orazio Distefano.

Distefano accompagna a Monte Egitto, per un sopralluogo conoscitivo, lo scienziato tedesco esperto di faggi, Michael Succow, insieme ad alcuni volontari dell’associazione Giacche Verdi di Bronte. Il prof. Succow rimane sbalordito dalle dimensioni e dalla bellezza delle querce, e di ritorno a Bronte, al convegno al quale è invitato come relatore, modifica l’oggetto principale del proprio intervento, decantando la magnificenza arborea appena vista. E invoca degli interventi per la salvaguardia di queste preziose querce dall’attacco dei pini intorno.

Ecco che le Giacche Verdi si attivano e, insieme alla fondazione tedesca Manfred Hermsen, compiono un censimento e formulano una proposta di intervento per il taglio dei pini individuati (poco più di un centinaio). La cosa non è così semplice per vari motivi: pur ricadendo all’interno della zona A di protezione integrale del Parco dell’Etna, Monte Egitto non è di proprietà del Parco ma del Comune di Bronte, ed è gestito dall’Azienda Foreste Demaniali; inoltre, l’area ricade all’interno della zona “Sciare di Roccazzo della Bandiera, sito d’interesse comunitario SIC”, che necessita di una valutazione d’incidenza che a sua volta deve esser fatta dall’Azienda Foreste. In più, pare ci sia un’evidenza di entomofauna, che la stessa Azienda Foreste solleva.

L’Azienda dal canto suo, prendendo spunto dalla proposta delle Giacche Verdi, redige un progetto esecutivo, completo della Valutazione di Incidenza, necessaria all’interno di un SIC.

Nell’ottobre del 2013, le parti interessate (Parco dell’Etna, Azienda Foreste Demaniali provincia di Catania, VII Servizio Fitosanitario Forestale dell’Azienda Foreste, le Giacche Verdi e la fondazione Manfred Hermsen) sottoscrivono un protocollo d’intesa, in cui si mettono d’accordo sul procedimento, definendo anche i rispettivi ruoli. L’ultimo passo è quello di sapere approfonditamente come stanno le cose allo stato attuale per poter esser in grado di valutare i risultati dell’intervento. In sostanza, manca il monitoraggio ante e post intervento. Per questa ragione nel dicembre del 2013, il Parco dell’Etna affida all’Accademia Italiana di Scienze Forestali (A.I.S.F.) la redazione del Piano di Monitoraggio “Conservazione delle querce centenarie di Monte Egitto”.

Censimento, monitoraggio, studi specifici prima dell’intervento, oggi sono fatti. Resta da fare il lavoro di completamento (taglio dei pini, esbosco, etc), per il quale si è in attesa del finanziamento di 200mila euro da fondi strutturali europei PSR. "Spero che i fondi possano arrivare entro la fine di quest'anno tramite la Regione", dichiara Ettore Foti, direttore dell’Aziende Foreste Demaniali della provincia di Catania. “Sito Unesco Patrimonio dell’Umanità è anche Monte Egitto – dice Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna -  Un tesoro naturale di tutti, che dobbiamo tutelare”.

Il tesoro è di tutti, appunto. Con la speranza che l’incastonatura ultima del taglio dei pini avvenga nella prima finestra temporale possibile, e le querce riprendano così la luce che serve, noi rimarremo attenti a vigilare.Etna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querceEtna Monte Egitto querce

Maltempo: allerta temporali su Sicilia, Sardegna e Calabria

26 ottobre 2014

Criticità arancione sulla Sicilia

Un sistema depressionario tenderà gradualmente ad espandersi sul mar Mediterraneo presentando due centri d’azione, il principale sulla Grecia ed il secondario sul mar Tirreno centro-meridionale; sarà quest’ultimo a determinare condizioni di instabilità sulle due isole maggiori e sulla Calabria.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, quindi, un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede, dal pomeriggio di domani 27 ottobre , precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sardegna e Sicilia, in estensione alla Calabria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani criticità arancione per rischio idrogeologico localizzato sulla Sicilia nord-orientale, in criticità gialla, invece, i restanti settori della Sicilia, la Sardegna e gran parte della Calabria.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

Fonte: http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM48801

Una Conferenza per tutti i vulcanologi italiani

 A Nicolosi la conferenza nazionale “Alfred Rittmann”, interamente dedicata ai recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio della vulcanologia italiana, metterà a confronto i rappresentanti del mondo scientifico e istituzionale. Un’occasione per conoscere gli ultimi sviluppi nel settore a livello mondiale. L’Iniziativa, organizzata dall’Ingv, si terrà dal 29 al 31 ottobre

Sono oltre 200 i vulcanologi che si sono dati appuntamento a Nicolosi (Catania) - Centro Congressi, Via Monti Rossi -  dal 29 al 31 ottobre prossimi, per confrontarsi sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio e su tematiche riguardanti prevenzione e pericolosità  vulcanica in Italia, uno dei primi paesi al mondo per numero di abitanti esposti al rischio vulcanico insieme all’Islanda. L’occasione è la Conferenza “Alfred Rittmann”, organizzata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e dall’Associazione italiana di vulcanologia, con il supporto del Comune di Nicolosi e della Funivia dell’Etna. L’iniziativa, che rappresenta l’incontro biennale della comunità vulcanologica italiana, rilancia, nello spirito e negli intenti, la vecchia tradizione dei meeting promossi annualmente dal Gruppo Nazionale per la Vulcanologia fino al 2004.

“Giunta oramai alla sua terza edizione”, spiega il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera, “la Conferenza è l’occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio, nell’ambito della vulcanologia italiana e su tematiche di  pericolosità, queste ultime di grande interesse per la Protezione Civile”.

Il convegno, dedicato ad Alfred Rittmann, uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna nonché direttore del già Istituto internazionale di vulcanologia, fondato a Catania dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall'UNESCO, poi Sezione di Catania dell'Ingv, è dedicato a dottorandi e giovani ricercatori che con il loro studi contribuiscono allo sviluppo della vulcanologia (geologia delle aree vulcaniche, magmatologia, geochimica, geofisica, modellistica fisica dei processi vulcanici, vulcanologia e petrologia sperimentale).

“La Conferenza Rittmann si conferma, ancora una volta, uno degli appuntamenti di spicco della comunità vulcanologica italiana”, afferma il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “I sempre maggiori sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio vulcanico hanno consentito in questi anni un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership a livello mondiale dei nostri ricercatori e hanno permesso di contribuire efficientemente al Sistema Nazionale di Protezione Civile di cui l’Ingv fa parte. Compito primario dell’Istituto, soprattutto in una fase storica come l’attuale, è fare ricerca scientifica come produzione e avanzamento della conoscenza in questo settore, senza prescindere dall’impegno nella valorizzazione dei risultati ottenuti da giovani ricercatori, molti dei quali, purtroppo, a tempo determinato”.

La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Parco dell’Etna, sarà articolata in una parte introduttiva e 4 sessioni tematiche, all’interno delle quali saranno presentati anche dei poster. E’ prevista inoltre, la visione di alcuni film-documentario di G. Tomarchio e F. Villa e di un video prodotto dal laboratorio di Aerogeofisica dell’Ingv – Roma 2 con riprese aeree dell’Etna.

“Ampio spazio sarà dato ai giovani i quali parteciperanno gratuitamente e rappresentano più del 50% dei partecipanti”, aggiunge Privitera. “Un cospicuo numero di lavori presentati alla Conferenza sono frutto dei risultati ottenuti da giovani ricercatori”.

Nell’ambito della Conferenza saranno assegnati due riconoscimenti: la “Medaglia Fratelli Gemmellaro” a Renato Cristofolini, già ordinario di Vulcanologia dell'Università di Catania, vulcanologo di fama internazionale che ha dedicato la vita allo studio dell’Etna; la “Medaglia A. Rittmann” a un giovane ricercatore che si è particolarmente distinto nel campo delle scienze vulcanologiche; e, infine, un premio del valore di 3000 euro, offerto dal Comune di Nicolosi, per partecipare ad attività congressuali e/o stage di perfezionamento. Ampio risalto sarà dato all’Etna, sorvegliato speciale, che dal 2013 è Patrimonio dell’Unesco.

Link al sito webhttp://www.ct.ingv.it/rittmann2014/

c.s. Ingv

Durante gli ultimi due mesi, è continuata l'attività effusiva dalla bocca situata a 650 m di quota, producendo flussi lavici sull'alta parte della Sciara del Fuoco. Dopo la prima settimana dell'attività effusiva iniziata il 6 agosto 2014, la lava non ha più raggiunto la linea di costa, e nelle settimane successive i flussi attivi si sono progressivamente arretrati, anche se in varie occasioni i fronti lavici si sono espansi brevemente espansi verso la parte bassa della Sciara del Fuoco. Nelle ultime settimane si sono anche osservate sporadiche emissioni di cenere dalle bocche sommitali dello Stromboli, che raramente sono state accompagnate dall'espulsione di materiale piroclastico incandescente.

Fonte: Ingv Catania

Conferenza Rittmann 2014 logo

Alla sua terza edizione, la Conferenza A. Rittmann è l?occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio nell? ambito della vulcanologia italiana.

SESSIONE 1 - GEOLOGIA E STRUTTURA DEI VULCANI

SESSIONE 2 - DINAMICHE ERUTTIVE E MECCANISMI DEPOSIZIONALI

SESSIONE 3 - DINAMICHE DI RISALITA ED EVOLUZIONE DEI MAGMI

SESSIONE 4 - SORVEGLIANZA E PERICOLOSITA? VULCANICA

Durante la conferenza saranno assegnate 2 medaglie:

  • ?Medaglia A. Rittmann? al miglior giovane ricercatore.
  • ?Medaglia Fratelli Gemmellaro? ad una personalità italiana che si è distinta in campo vulcanologico. La medaglia verrà assegnata al Prof. Renato Cristofolini dell'Università di Catania

Portale dedicato alla conferenza

Fonte: Ingv Catania

I segni di risveglio dell'Etna si intensificano. A quasi due mesi dalla fine dell'ultima eruzione al Nuovo Cratere di Sud Est si rivedono deboli esplosioni e bagliori alla sommità, mentre nei centri abitati sui fianchi del vulcano si cominciano a sentire i boati. Si tratta di una attività ancora debole e intermittente, in un contesto di tremore vulcanico sostanzialmente stabile. Anche i bagliori non sono visibili a distanza a occhio nudo, ma possono essere catturati solo con gli obiettivi più sensibili di telecamere e macchine fotografiche. Con la luce diurna si possono invece apprezzare piccoli sbuffi di cenere che fuoriescono dal Cratere si dissolvono rapidamente. Le foto che accompagnano questo articolo sono state scattate da Turi Caggegi nei giorni 8 e 9 ottobre 2014.

La precedente eruzione, che ha avuto nella fase finale proprio il Nuovo Cratere di Sud Est come protagonista, era finita il 15 agosto scorso.etna esplosioni nsecetna esplosioni nsecetna esplosionietna