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Presentazione del Geoportale dell?Osservatorio Etneo-INGV di Catania e del geodatabase della Carta Geologica del Vulcano Etna, alla scala 1:50.000, pubblicata nel Volume XCVIII delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d'Italia, 2015, che si terrà il prossimo venerdì 23 ottobre  alle 10.30 a Nicolosi (CT), presso la sede del Parco dell'Etna.

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Fonte: Ingv Catania

Attività scientifica e di ricerca, educazione ambientale, promozione del territorio e sviluppo socio-economico. Sono i punti cardine dell’attività di gestione delle 27 aree marine protette già istituite in Italia dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a tutela di 228 mila ettari di mare e 700 chilometri di coste su cui si è discusso ieri, nell’aula magna Santo Mazzarino del Monastero dei Benedettini, in occasione del workshop “Le Aree Marine Protette: una scommessa da vincere”.

Un incontro - organizzato dal Cutgana dell’Università di Catania e dal Consorzio di gestione Isole Ciclopi dell’Amp Isole Ciclopi (costituito dall’Ateneo di Catania e dal Comune di Aci Castello) con il patrocinio del ministero dell’Ambiente – che ha registrato la presenza di esperti del settore che hanno analizzato lo stato dell’arte delle aree marine protette italiane, i problemi di gestione e le prospettive future. Ma anche un’occasione per presentare il nuovo spot istituzionale dell’Amp Isole Ciclopi (realizzato da Orazio Aloi di OBNfilm) ed il virtual tour della Riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi (visibile su www.cutgana.unict.it/VirtualTourLachea/) realizzato dal Cutgana nell’ambito del progetto CET - Circuiti Eco-Culturali.agata di stefano signorello

“Le aree marine protette – ha spiegato il presidente dell’Amp Isole Ciclopi, Agata Di Stefano, docente di Geologia marina dell’Università di Catania – rappresentano un’occasione di crescita e di sviluppo socio-economico importante per i territori in cui insistono grazie al miglioramento delle situazioni ambientali delle stesse ed alle numerose attività finalizzate all’incremento del turismo ed alla valorizzazione del territorio e dei prodotti locali, molti ormai certificati. A tutto ciò si aggiunge il fatto che le Amp sono un campo di studio indispensabile per i nostri docenti, ricercatori e studenti su tematiche come il monitoraggio marino, sulla fauna, sulla flora, sulla geologia marina e sull’archeologia”. “Proprio l’Università di Catania è l’unico ateneo in Italia che gestisce direttamente le aree protette – ha spiegato il direttore del Cutgana, Giovanni Signorello, alla presenza del direttore del dipartimento Scienze umanistiche, Giancarlo Magnano San Lio – con l’obiettivo di tutelare, potenziare la fruizione sostenibile e valorizzare le aree protette anche grazie ai virtual tour”.ciclopi castello aci castello

Un tema ripreso dal direttore dell’Amp Isole Ciclopi, Emanuele Mollica, il quale, nel raccontare l’esperienza delle Isole Ciclopi, ha evidenziato “le numerose problematiche affrontate nei primi anni dopo l’istituzione nel 1989 dell’area protetta con la popolazione locale sul campo dello sviluppo socio-economico”. “Ma i fatti hanno smentito categoricamente queste preoccupazioni. Nonostante i continui tagli ministeriali, nel territorio castellese, fortemente antropizzato, in cui insiste l’area marina protetta Isole Ciclopi, siamo stati capaci di creare attività compatibili con la tutela dell’ambiente e che rappresentano fonte di reddito per le famiglie locali grazie anche alle istanze della popolazione castellese – ha aggiunto Mollica – basti pensare al Pescaturismo, con abbattimento della pesca, ai diving autorizzati per le immersioni lungo gli itinerari subacquei e archeologici. Ed ancora la rottamazione dei motori inquinanti con cofinanziamento ministeriale nel 2005 che ci ha permesso di tagliare il 70% dell’impatto sulle acque. Sono consentiti gli ormeggi ai 5 campi boe con eliminazione dell’impatto dell’ancoraggio sulla Posidonia oceanica, la balneazione davanti l’Isola Lachea e la navigazione a remi e a vela nella zona ‘A’ di massima protezione, la navigazione a motore e la pesca sostenibile nelle zone ‘B’ e ‘C’ di riserva generale e parziale. Abbiamo recuperato tradizioni locali come la ‘sardara’ dei pescatori ed il pescato dei Ciclopi grazie a progetti ministeriali, avviato importanti campagne di educazione ambientale come la pulizia dei fondali e delle coste, tutelato il nostro mare, la fauna e la flora, grazie alla vigilanza della Capitaneria di porto di Catania ed agli impianti di videosorveglianza. Attività che hanno fatto crescere il turismo basti pensare all’incremento delle strutture ricettive”. E sulle problematiche dell’Amp Isole Ciclopi inerenti allo sversamento in mare delle fognature, Mollica ha precisato “che entro il 2015 saranno avviati i lavori di realizzazione del collettore fognario, un’opera da 21,6 milioni di euro già finanziata, che consentirà di trasferire i reflui castellesi e catenoti al depuratore di Pantano d’Arci”.faraglione ciclopi acitrezza

A seguire sono intervenuti i docenti Giuseppina Alongi (sulla flora e fauna dell’Amp Isole Ciclopi) e Giuseppe Mancini (sul monitoraggio delle acque), gli esperti del Cutgana, Saverio Sciandrello e Francesca Del Zoppo, ed i direttori delle aree marine protette Plemmirio (Rosalba Rizza), Punta Campanella (Antonino Miccio), l’assessore alla Protezione civile del Comune di Aci Castello, Enrico Privitera, il capitano di fregata Salvatore Cilona della Capitaneria di Porto di Catania, e Domenico Targia del dipartimento regionale alla Pesca.faraglioni acitrezza

CS– Cutgana, Università di Cataniasala benedettini

Nicolosi: presentato il documento di Etnalibera che chiede il superamento dei divieti all’escursionismo nell’area sommitale dell’Etna. Tanti i consensi di sindaci e parlamentari del catanese

Almeno duecento intervenuti e tanti endorsement di peso. Una bella serata in cui la protagonista assoluta è stata la “montagna”, quella di ieri sera (venerdì 10 luglio) a Nicolosi, allestita dal Comitato Etnalibera per illustrare le proposte, contenute in un documento-petizione, che suggeriscono al legislatore nuove norme per la fruizione dell’area sommitale dell’Etna e delle eruzioni, impedita al libero escursionismo da un regolamento di Protezione Civile, che impone una ingiustificata interdizione agli escursionisti ed un irrazionale freno alle attività economiche legate alla fruizione dell’area Unesco.

Il Comitato, al termine di un percorso di confronto interno di elaborazione delle diverse proposte, ha redatto il documento illustrato ieri sera da Sergio Mangiameli – portavoce di Etnalibera insieme a Giuseppe Riggio – nell’incontro svoltosi nel piazzale del Museo della Civiltà Contadina, a cui hanno partecipato liberi cittadini, politici, rappresentanti delle istituzioni, operatori, nel quale si chiede di superare le attuali “Procedure di allertamento rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna”, disposte dalla Protezione Civile. La fruizione è attualmente possibile solo avvalendosi delle guide autorizzate, anche se le continue ordinanze prefettizie, emesse anche per fenomeni vulcanici di scarsa importanza, rendono inaccessibili pure alle guide i luoghi più significativi del vulcano, nonché gli scenari delle eruzioni.

Giuseppe Riggio ha poi parlato del legame storico fra l’Etna e la sua gente, testimoniato da immagini di diversi periodi, che ritraggono uomini e donne sui luoghi delle manifestazioni eruttive dell’Etna.

Nel corso della serata sono intervenuti, di presenza o mediante un messaggio, politici e amministratori. Il sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, impossibilitato ad essere presente, ha affidato a un breve videomessaggio l’adesione alle proposte di Etnalibera. A sostegno della causa sono intervenuti personalmente i primi cittadini di Randazzo, Michele Mangione, Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi, e di Ragalna, Salvo Chisari.

Il deputato regionale Concetta Raia, ha illustrato l’interrogazione presentata all’ARS che accoglie le proposte di Etnalibera, soprattutto nella parte che chiede la restituzione delle prerogative di fruizione al Parco dell’Etna. Messaggi di adesione anche da parte dei deputati regionali Anthony Barbagallo, Alfio Papale, Nino D’Asero, Salvo Giuffrida (che ha annunciato una sua interrogazione all’ARS per lunedì mattina); dei deputati nazionali Luisa Albanella, Giuseppe Berretta e Basilio Catanoso; del Senatore Salvo Torrisi; dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Catania, Angelo Villari; dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Nicolosi, Giuseppe Di Mauro.

Il Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, ha espresso la disponibilità dell’ente ad occuparsi della fruizione, anche se – ha aggiunto – devono essere chiariti alcuni aspetti per poterla gestire al meglio. La presidente ha poi manifestato l’intenzione di convocare un tavolo tecnico-politico, aperto al Comitato Etnalibera, per affrontare l’intera questione.marisa mazzaglia

Hanno dato un contributo alla discussione, dichiarandosi sostenitori della petizione, anche il giornalista Rai Giovanni Tomarchio, autore delle immagini dell’Etna più significative degli ultimi anni; Enzo Agliata, che ha letto un messaggio di Alessandro Gogna, alpinista di fama internazionale; Paolo Maniscalco, già Assessore alla Protezione Civile del Comune di Catania, che ha parlato di illegittimità in relazione al regolamento della Protezione Civile; Carmelo Ferlito, docente di Vulcanologia all’Università di Catania e guida alpina e vulcanologica; Giambattista Condorelli (CAI Catania), che fa parte del Comitato, aggiungendo che per risalire ad un gruppo civile di protesta bisogna ritornare sino agli anni ’50.sergio giovanni

Significative la parole di Alfio Ponte, Presidente del Collegio Guide Alpine e Vulcanologiche, il quale, proprio sulla fruizione dell’area sommitale dell’Etna, ha informato che il Collegio si è già rivolto al costituzionalista Valerio Onida il quale ha inviato una lettera al Prefetto di Catania, tutt’ora in attesa di risposta.

Gli intervenuti hanno assistito alla proiezione dei cortometraggi “Emozioni dal vulcano”, di Antonio De Luca, e “Iddu” di Klaus Dorschfeldt, nonché del video realizzato da Giuseppe Distefano (Etna Walk) intitolato "Etna Libera" che ha raccolto le testimonianze espresse a 2.900 metri d’altitudine da alcuni escursionisti italiani e stranieri intervistati sui divieti in area sommitale, che si son detti meravigliati per le restrizioni alla visita della vetta.

I portavoce di Etnalibera, Sergio Mangiameli e Giuseppe Riggio, al termine della serata hanno dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti per il consenso che abbiamo raccolto attorno alle proposte del Comitato. Abbiamo incassato importanti sostegni, segno della volontà diffusa di giungere ad una nuova regolamentazione per l’accesso in area sommitale. Accogliamo con favore le parole del Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, intenzionato a convocare un tavolo tecnico-politico. Seguiremo l’iter e faremo da stimolo nei confronti degli attori a cui spetta il compito di disegnare le nuove norme affinché, nel nome della nostra montagna, si metta fine a questi inappropriati divieti”.

Nel corso della serata sono state raccolte le firme a sostegno del documento del comitato, che potrà essere firmato in altri luoghi (che verranno comunicati da Etnalibera) o mediante la petizione on line. 

Comunicato Stampa Etnalibera

Venerdì alle 21 a Nicolosi l’incontro pubblico del Comitato Etnalibera che chiede il superamento dei divieti che impediscono il libero escursionismo nell’area sommitale del vulcano UNESCO

“L’Etna non si può vietare”. È lo slogan che domani sera, venerdì 10 luglio alle ore 21, risuonerà nel piazzale del Museo della Civiltà Contadina di Nicolosi (Via Garibaldi 58), in occasione dell’incontro indetto dal Comitato “Etnalibera”, costituito da associazioni, operatori e singoli cittadini, accomunati dall’idea di eliminare ogni divieto alla libera fruizione dell’area sommitale e delle manifestazioni eruttive del vulcano.
Etnalibera presenterà a cittadini, deputati, sindaci e istituzioni, il documento-petizione con il quale chiede il superamento dell’attuale modalità di fruizione dei crateri sommitali e dei fenomeni vulcanici che impedisce ai liberi escursionisti e ai turisti di recarsi in vetta, a fronte di una crescente richiesta di visita dei luoghi più affascinanti dell’Etna, da due anni Patrimonio UNESCO, con la conseguenza che risultano pesantemente penalizzate anche le attività economiche legate al turismo.
Attualmente l’unico modo di accedere all’area sommitale è quello di rivolgersi alle guide autorizzate, ma anche queste, a causa degli stringenti criteri imposti dai regolamenti, per lunghi periodi non riescono a condurre in vetta gli escursionisti per via dei rigidi divieti imposti al variare dei parametri vulcanologici monitorati, anche in presenza di fenomeni insignificanti.etna bocca eruttiva turi caggegi

Una battaglia che per Etnalibera è anche di carattere etico, in quanto la natura non si può vietare e che penalizza solo l’Etna, poiché mai verrebbe in mente ai governanti di chiudere le Alpi o l’Everest, nonostante siano spesso teatro di gravi incidenti.
La serata di venerdì verrà aperta dalla proiezione del corto di Antonio De Luca “Emozioni dal vulcano”. Illustrerà il documento di Etnalibera Sergio Mangiameli, mentre Giuseppe Riggio andrà al cuore del problema intervenendo su: “Perché l’Etna non si può vietare”. In seguito verrà data la parola agli addetti ai lavori, ai sindaci e ai deputati nazionali e regionali e ai senatori (invitati all’incontro tutti gli eletti nei collegi che includono il territorio etneo) che hanno manifestato l’intenzione di favorire il superamento delle restrizioni.
Nel corso della serata verrà proiettato il video realizzato da Giuseppe Distefano (Etna Walk) intitolato “Etna Libera” che raccoglie le opinioni espresse a 2.900 metri d’altitudine, al limite della zona “chiusa, da alcuni escursionisti stranieri intervistati sui divieti in area sommitale. Chiuderà la serata il cortometraggio “Iddu” diKlaus Dorschfeldt.

“Con la proposta elaborata al suo interno e recapitata alla deputazione regionale e nazionale e alla rappresentanza senatoriale – dichiarano i portavoce di Etnalibera Sergio Mangiameli e Giuseppe Riggio –, il comitato chiede di ritornare allo stato precedente l’emanazione del regolamento di fruizione, datato 2013, in quanto l’esperienza di governo diretto della Protezione Civile non risponde alle prerogative della stessa, oltre che essere un evidente freno allo sviluppo economico e culturale di un bene Patrimonio dell’Umanità. Abbiamo chiesto ai rappresentanti delle forze politiche di dare un proprio contributo alle richieste del comitato per giungere ad una nuova regolamentazione, in nome dei montanari e delle attività economiche evidentemente penalizzate da questa situazione. Accogliamo con grande favore – chiudono i portavoce di Etnalibera – l’impegno dell’Onorevole Concetta Raia, che ha presentato una interrogazione parlamentare all’ARS, e apprezziamo le posizioni assunte dalla Presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia, che ha condiviso la nostra petizione, e dal Direttore della Fondazione UNESCO Sicilia Aurelio Angelini che auspica l’apertura delle aree precluse ai visitatori.”etna bocca esplosioni turi caggegi

Sarà presente un banchetto per raccogliere le firme in calce al documento-petizione, che può essere firmato anche on line VAI ALLA PETIZIONE.
Hanno già sottoscritto il documento di Etnalibera: Associazione “Amici della Terra”; Ornella Laneri (imprenditrice); Flaminia Belfiore (giornalista); Turi Caggegi (giornalista); Alfio Garozzo (fotografo e giornalista); Associazione “Mascali 1928”; Salvatore Ragonese (atleta); Federconsumatori Catania; Federconsumatori Etna-Sud;
CAI Randazzo; Alfio Papale (deputato regionale Forza Italia); Agnese Virgillito (giornalista inviata Mediaset); Giuseppe La Venia (giornalista RAI News 24); Angelo Villari (Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Catania); Daniele Lo Porto (giornalista, Segretario Provinciale Assostampa); Ottavio Cappellani (scrittore); Nicola Savoca (giornalista); Marinella Fiume (scrittrice, già Sindaco di Fiumefreddo di Sicilia); Associazione “Etna e dintorni”; Associazione “Mediterranea”; Monica Maimone (imprenditrice).

Fonte: www.etnalife.it

etna bocca esplosioni turi caggegi

La Giornata sulla cartografia geologica dell'Etna, organizzata dal comune di Sant’Agata li Battiati (CT) e dall’Osservatorio Etneo dell’INGV, sarà dedicata alla presentazione della versione in italiano della Carta Geologica del Vulcano Etna in forma estesa di nota illustrativa da poco pubblicata nel Volume XCVIII delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d'Italia dell’ISPRA-Servizio Geologico d’Italia.

Il volume edito da Stefano Branca e Mauro Coltelli dell’INGV-Osservatorio Etneo e da Gianluca Groppelli del CNR di Milano, con i contribuiti di Fabio Lentini e Serafina Carbone dell’Università di Catania, Emanuela De Beni dell’INGV-Osservatorio Etneo, Jan Wijbrans dell’Università di Amsterdam e da Jean Claude Tanguy dell’Institut de Physique du Globe di Parigi, è stato realizzato per fornire un quadro geologico aggiornato per gli operatori e gli enti locali preposti alla pianificazione e gestione del territorio etneo. A tale scopo sarà, inoltre, presentato il WebGis della carta geologica dell'Etna che sarà prossimamente consultabile nel sito dell’INGV-OE.

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Tra il 3 ed i 5 Luglio 2015 si terrà il primo workshop del gruppo AntVolc (Vulcanismo Antartico) presso la Sezione di Catania dell'INGV. AntVolc è un gruppo di esperti costituitosi nell'ambito dello SCAR (Scientific Committee on Antarctic Research) nel 2014. (Locandina PDF - 1964 KB)

Fonte: Ingv Catania

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La Giornata sulla cartografia geologica dell'Etna, organizzata dal comune di Sant?Agata li Battiati (CT) e dall?Osservatorio Etneo dell?INGV, sarà dedicata alla presentazione della versione in italiano della Carta Geologica del Vulcano Etna in forma estesa di nota illustrativa da poco pubblicata nel Volume XCVIII delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d'Italia dell?ISPRA-Servizio Geologico d?Italia.

Il volume edito da Stefano Branca e Mauro Coltelli dell?INGV-Osservatorio Etneo e da Gianluca Groppelli del CNR di Milano, con i contribuiti di Fabio Lentini e Serafina Carbone dell?Università di Catania, Emanuela De Beni dell?INGV-Osservatorio Etneo, Jan Wijbrans dell?Università di Amsterdam e da Jean Claude Tanguy dell?Institut de Physique du Globe di Parigi, è stato realizzato per fornire un quadro geologico aggiornato per gli operatori e gli enti locali preposti alla pianificazione e gestione del territorio etneo. A tale scopo sarà, inoltre, presentato il WebGis della carta geologica dell'Etna che sarà prossimamente consultabile nel sito dell?INGV-OE. (locandina JPG, 383 KB)

Fonte: Ingv Catania

“State pensando alle prossime vacanze estive, magari in Sicilia? Oltre al meritato relax balneare e alle gustose specialità del posto, perché non pianificare anche un’escursione sull’Etna? Il vulcano attivo più alto d’Europa è da oggi visitabile virtualmente con Street View di Google Maps, insieme ad una mostra digitale ospitata dal Google Cultural Institute (dal titolo Basalto lavico dell’Etna), che racconta l'uso della pietra lavica nella storia dell'architettura. Il 21 Giugno 2013 l’Etna è stato inserito dall’Unesco nella lista World Heritage e, per celebrare il secondo anniversario di questa ricorrenza, abbiamo deciso di mapparne le pendici rendendo le immagini disponibili su Street View. Una scalata impegnativa che ha portato le nostre attrezzature oltre i 3.000 metri per catturare panorami mozzafiato dalla cima del cratere. Oltre a dare la possibilità a chiunque nel mondo di percorrere i suggestivi sentieri della montagna, la mappatura dell’Etna rappresenta un modo per tutelare e valorizzare l’eredità culturale e storica del territorio siciliano e delle sue bellezze”.  Con questa nota ufficiale, l’ufficio stampa di Google informa dunque che, a partire da oggi, 18 giugno, chiunque potrà visitare virtualmente e gratuitamente, direttamente dal proprio computer, smartphone, tablet, le affascinanti zone sommitali dell'Etna Patrimonio dell'Umanità, all’interno del Parco. Sarà possibile grazie a Google Street View, il servizio di Google che dal 2007 permette agli utenti di visitare virtualmente vari luoghi del mondo, proprio come se si stesse passeggiando.

etna google street view

Per la presidente del Parco dell'Etna Marisa Mazzaglia "sarà una opportunità di conoscenza e di promozione turistica su scala mondiale delle meraviglie del nostro vulcano. E’ un grande regalo per tutti coloro che, in ogni angolo del pianeta, sognano l'incontro con l'Etna Patrimonio dell’Umanità,  per varie ragioni non possono coronare questo sogno e ora avranno la possibilità di farlo online, visitando virtualmente la sommità della Muntagna. E' anche un modo speciale di celebrare il secondo anniversario  del riconoscimento Unesco del Monte Etna, per il quale dobbiamo un ringraziamento particolare alla Regione Siciliana e all’assessorato regionale al turismo, che ha avviato i primi contatti con Google Street View”.

E' davvero ampio il tour virtuale dell'Etna da oggi disponibile su Street View di Google Maps. In collaborazione con il vulcanologo del Parco Salvo Caffo e la guida dell'ente Orazio Distefano, grazie al  trekker, lo zaino tecnologico equipaggiato con 15 fotocamere che scattano immagini ad alta risoluzione in grado di fornire una panoramica a 360° in orizzontale e 280° in verticale ha preparato nei mesi scorsi un percorso che comprenderà l'ascesa online dal Rifugio Sapienza, le voragini sommitali, la discesa sul versante nord fino all'osservatorio di Pizzi De Neri, la zona dei crateri Silvestri con i suoi sentieri e il sentiero della Schiena dell'Asino, che si affaccia sulla Valle del Bove. Luoghi e scenari straordinari, che offriranno grandi emozioni ai visitatori online.

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Per gli appassionati di paesaggi vulcanici, inoltre, Street View di Google Maps darà la possibilità di visitare virtualmente dal Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii al Meteor Crater in Arizona, dai vulcani giapponesi Aso e Konpira e Nishiyama al Monumento Nazionale Sunset Crater Volcano negli Stati Uniti e, per finire, sempre in U.S., il Crater Lake National Park.

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L'episodio eruttivo al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, che era in corso dalla notte fra l'11 e il 12 maggio 2015, si è concluso nella giornata del 16 maggio 2015. L'attività esplosiva alle bocche in cima al NSEC aveva cominciato a mostrare una marcata riduzione nel tardo pomeriggio del giorno precedente, e l'attività effusiva si è gradualmente esaurita durante il 16 maggio. La cessazione dell'attività esplosiva è stata accompagnata da una consistente riduzione dell'ampiezza del tremore vulcanico; dopo la fine dell'attività effusiva la sorgente del tremore vulcanico si è approfondita, stabilizzandosi in una posizione sotto il centro dell'area sommitale.

L'attività esplosiva di questo episodio è stata caratterizzata da frequenti esplosioni stromboliane, che periodicamente venivano accompagnate da emissioni di cenere vulcanica. La nube di cenere si è alzata poche centinaia di metri sopra la cima dell'Etna prima di essere dispersa dal vento. Nei settori meridionale, sud-orientale, orientale e nord-orientale, si sono osservate leggere ricadute di cenere.

Dopo l'apertura della fessura eruttiva sul fianco nord-orientale del cono del NSEC, nel pomeriggio del 13 maggio, tutta l'attività effusiva è avvenuta dalle bocche allineate lungo questa fessura, alimentando una singola colata lavica, che si è riversata verso nord-est in direzione di Monte Rittmann, e poi verso est in direzione di Monte Simone. Dopo aver circondato Monte Simone, la colata si è espansa verso sud-est in due rami principali. Uno di essi si è accostato alla base della parete settentrionale della Valle del Bove, arrestandosi a nord di Rocca Musarra, mentre l'altro, più largo, si è espanso ad ovest di Rocca Musarra, fino ad una distanza di poco più di 5 km dal NSEC, ed una quota di circa 1700 m.

Nella tarda mattinata del 15 maggio, si sono inoltre osservate alcune emissioni di cenere dalla Bocca Nuova. Dalle registrazioni delle telecamere termiche dell'INGV-Osservatorio Etneo è evidente che questo materiale era freddo, e la cenere ricaduta sul versante nord-orientale dopo questi eventi consisteva in materiale vecchio ed alterato.

Fonte: Ingv Catania - Foto: Turi Caggegi

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