Author Archives: Turi Caggegi

Arriva stamattina la pubblicazione della nota emessa dalla Prefettura di Catania sul divieto di accesso alla Valle del Bove, interessata una settimana fa dalla valanga piroclastica di rocce e detriti caldi. Il fenomeno, molto pericoloso, era stato originato dal collasso di una parte della base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est (foto sopra), e il flusso, con un fronte di circa un chilometro, aveva raggiunto la base della Valle in circa un minuto, viaggiando alla velocità stimata di circa 250 km/h. Impressionati le foto e i video dell'evento, pubblicati da iEtna.it e che potete trovare cliccando qui per il video e qui per le foto

C'è di strano che il comunicato della Prefettura è datato 14 febbraio, ma è stato pubblicato solo oggi. Mentre sul sito della Protezione Civile c'è un comunicato del 15 febbraio nel quale non si parla del divieto in Valle del Bove.

Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa della Prefettura di Catania: "A seguito delle più recenti fasi di attività dell' Etna, nel pomeriggio odierno, il Prefetto Maria Guia Federico, d'intesa con il Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Prefetto Franco Gabrielli, ha convocato una riunione alla quale hanno preso parte autorevoli rappresentanti del medesimo Dipartimento, del Dipartimento regionale della Protezione Civile, della Provincia di Catania, delle Forze di polizia, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato e dell'Istituto di Vulcanologia di Catania, dedicata ad un'aggiornata valutazione della complessiva situazione del vulcano. AI riguardo si è ritenuto opportuno confermare la vigente ordinanza che limita l'accesso alle parti sommitali del vulcano entro quote altimetriche prudenziali introducendo in aggiunta l'interdizione assoluta dell'intera Valle del Bove sul versante sud-est nonchè del sentiero che si diparte dalla località Fontanelle - Case Fichera, ricadente nel territorio del Comune di Milo, posto alla quota di 1240 m, sul livello del mare. Presso le citate località sono stati inoltre istituiti appositi presidi di vigilanza e di controllo a cura delle Forze di polizia e delle Polizie locali. Gli sviluppi della situazione continuano ad essere costantemente monitorati."

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L'Etna non si stanca, e l'eruzione continua. Oggi la giornata è stata caratterizzata da frequenti esplosioni dal Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec), una grane e scenografica esplosione di gas e vapore dalla Bocca Nuova e l'apertura di una nuova, piccola, frattura effusiva ad alta quota. Giunta ormai al venticinquesimo giorno, l'eruzione prosegue sull'Etna con fenomeni a bassa intensità, e anche il livello del tremore vulcanico è sceso, pur rimanendo al di sopra dei valori "normali". Per tutto il giorno è andata avanti l'attività stromboliana al Nsec, con esplosioni frequenti ma a modesta energia. In serata le esplosioni sono cessate ma il buio ha favorito la visione delle colate ancora attive, che ora sono due e forse tre. Continua il trabocco di lava dalla bocca che si è aperta nella zona alla base del Nsec interessata dalla grande frana di lunedì, mentre un'altra piccola bocca si è aperta alla base nord est dello stesso cratere, ma più a valle, e comunque sempre ad alta quota, intorno a quota tremila. Un'altra colatina si vede tra le due di cui abbiamo appena parlato, ma probabilmente si tratta di una bocca attiva nei giorni scorsi e le cui effusioni si mescolavano alla lava della colata principale, mentre stasera appare isolata. In ogni caso, tutte le colate sembrano scarsamente alimentate e si mantengono alle alte quote del vulcano. Le foto qui pubblicate sono state scattate il 15 febbraio 2014 da Turi Caggegi. L'ultima immagine è tratta dalla webcam termica dell'Ingv di Catania e mostra l'esplosione di gas e vapore alla Bocca Nuova. La penultima raffigura lo stesso evento visto da Giarre (foto da iPhone). etnaetnaetnaetnatermica ingv

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Sull'Etna segnata dalla grande frana che ha intaccato la base del Nuovo Cratere di Sud Est e provocato la valanga piroclastica di lunedì scorso, la colata ha ripreso vigore con una nuova accelerazione dell'alimentazione. L'eruzione iniziata il 21 gennaio scorso dunque prosegue con fasi alterne, mentre si modifica ancora la morfologia del grande vulcano. La colata lavica adesso fuoriesce proprio nella zona collassata sotto il Cratere, dove si è formata una grande voragine, calda e attiva. Presenti a intermittenza anche le esplosioni all'interno del Nuovo Cratere di Sud Est con modeste emissioni di cenere in atmosfera., mentre il tremore vulcanico mostra una tendenza al ribasso. nsecnsecfrana nsec

Finalmente stamattina, grazie a una schiarita, è stato possibile osservare visivamente come si presenta il Nuovo Cratere di Sud Est dell'Etna dopo l'enorme frana che due giorni fa ha provocato il flusso piroclastico che ha investito il fianco orientale del vulcano, da quota tremila fino alla base della Valle del Bove. L'attività sull'Etna continua e prima dell'alba si poteva osservare la colata che fuoriesce dalla base orientale del cono del Nuovo Sud Est. La è apparsa molto meno alimentata rispetto ai giorni scorsi, mentre dalla bocca del Cratere si notavano bagliori e piccole esplosioni. Dalle foto sembra che ad essere coinvolto dal collasso della mattina dell'11 febbraio scorso, sia stata una grande porzione del fianco est del Cratere, che si presenta con una colorazione marrone-rossiccia. Evidenti in quella zona anche fumarole ed emissione di cenere a sbuffi.etnansecetna

Chiuso l'aeroporto di Catania dalle 00,30 alle 9,00 di giovedì 13 febbraio. In una riunione domattina si deciderà se riaprirlo o mantenere il blocco dopo l'orario fissato. La chiusura è stata decisa a causa dell'attività dell'Etna. Il Vulcano è in eruzione dal 21 gennaio scorso. Ecco il comunicato ufficiale, pubblicato in serata sul sito dell'aeroporto di Catania.

Emissione cenere lavica Etna: dalle ore 00.30 alle ore 09.00 di domattina chiusura intero spazio aereo Sicilia orientale

Considerato il persistere dell'emissione di cenere lavica in atmosfera da parte del vulcano Etna, lo stato attuale dei venti e l'evoluzione prevista degli stessi da Nord durante le prossime ore notturne, l'unità di crisi indetta dall'Enac per le ore 16.00 ha stabilito la proroga della chiusura dei settori 1 e 2 dello spazio aereo della Sicilia orientale con nessuna limitazione al traffico fino alle ore 00.30. Dalle ore 00.30 alle ore 09.00 di domattina, invece, l'intero spazio aereo della Sicilia Orientale resterà chiuso.

La prossima riunione dell'unità di crisi si terrà alle ore 07.15.

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Ecco il video, davvero impressionante, della "colata piroclastica" di stamattina sull'Etna. Un monito a tutti per il rispetto delle norme di sicurezza sul vulcano. Un grande, immenso grazie all'Ingv di Catania per averlo pubblicato. A seguire il rapporto dettagliato sullo straordinario, pericolosissimo e raro fenomeno accaduto oggi sull'Etna.

L'EVENTO FRANOSO DELL'ETNA DEL 11 FEBBRAIO 2014

Fig. 1. Queste immagini riprese dalla telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT), sul fianco orientale dell'Etna, mostrano l'avanzamento di un flusso di materiale roccioso frammentato caldo alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1) del 11 febbraio 2014. Il flusso ha origine sul basso fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), visibile in alto. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Nel mattino del 11 febbraio 2014, alle ore 06:07 GMT (=ore locali -1), dal basso versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, si è staccato un volume di roccia instabile e parzialmente calda, formando una sorta di frana o valanga dall'aspetto molto simile ad un flusso piroclastico, che in circa un minuto è scesa sulla ripida parete occidentale della Valle del Bove, arrestandosi sul terreno più pianeggiante sul fondo della Valle (Fig. 1). Il fenomeno è avvenuto in una zona dove da alcune settimane (dal 22 gennaio) sono attive diverse bocche effusive; inizialmente le bocche erano due, però dal mattino del 10 febbraio si era osservata l'attivazione di altre bocche effusive a monte di quelle già attive, nonché l'emissione di piccoli sbuffi di vapore e cenere da una di queste bocche il mattino del 10 febbraio. Infine, era visibile, da quando è iniziata l'attività persistente in corso al NSEC, un punto incandescente poco sotto l'orlo orientale del cratere in corrispondenza di una bocca fumarolica molto calda. La presenza di queste bocche, assieme al passaggio di magma e di gas caldi attraverso il fianco del cono, hanno probabilmente contribuito alla destabilizzazione di questa zona.

Il franamento è stato preceduto da sporadiche emissioni di vapore e cenere dalla zona delle bocche effusive. Alle ore 06:06:50 GMT si è alzato uno sbuffo di cenere marrone-rossastra dalla medesima zona (primo frame nella Fig. 2), che si è rapidamente espanso in una nube che piuttosto che alzarsi nell'aria ha cominciato a fluire giù sul versante occidentale della Valle del Bove, formando un flusso a temperatura chiaramente elevata, come documentato nelle immagini (Fig. 1) della telecamera termica di Monte Cagliato (EMCT) posta sul fianco orientale del vulcano.

Fig. 2. Lo sbuffo iniziale e la nube di cenere generato dal flusso di roccia frammentata calda sono visibili in questa serie di immagini riprese dalla telecamera visiva al CUAD di Catania (ECV), alla base meridionale dell'Etna. Si nota la rapida discesa del flusso, seguita dall'innalzamento della nube di cenere fino a circa 1 km sopra la cima del vulcano. Il video dell'evento, ripreso da EMCT, è disponibile sul canale YouTube dell'INGV-Osservatorio Etneo.

Il flusso si è rapidamente allargato mentre avanzava sul campo lavico del 2008-2009, ricoprendolo quasi per intero, e raggiungendo il fondo della Valle del Bove con un fronte largo circa 1 km. Poco dopo aver raggiunto il terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle del Bove, il flusso si è arrestato, a circa 3.5-4 km di distanza dall'origine, e una densa nube di cenere si è sollevata dal flusso, che è stata spinta dal vento verso nord-est (ultimo frame nella Fig. 2).

Un sopralluogo effettuato in tarda mattinata da personale INGV-Osservatorio Etneo in zona Monte Fontane, sul fianco orientale dell'Etna, ha rivelato che sul basso versante orientale del cono del NSEC si era formata una nicchia di distacco, le cui pareti mostravano continui piccoli crolli che hanno generato un pennacchio di cenere marrone rossastra. Durante il sopralluogo si è osservato che il campo lavico del 2008-2009 era quasi interamente coperto di un deposito di materiale marrone, che era stato depositato dal flusso delle ore 06:07 GMT. Dall'interno della nicchia di distacco veniva alimentato un nuovo flusso lavico, che nelle ore successive ha percorso poche centinaia di metri, sovrapponendosi alle lave eruttate durante le ultime settimane; in serata questo flusso stava per raggiungere la base della parete occidentale della Valle del Bove.

Fig. 3. La parete occidentale della Valle del Bove (al centro) e il NSEC (in alto a sinistra), visti da Monte Fontane nella tarda mattinata del 11 febbraio 2014. Si nota il deposito di color marrone rossastro della parte centrale della parete, in corrispondenza del campo lavico del 2008-2009, che è stato lasciato dal flusso di roccia frammentata calda delle ore 06:07 GMT del 11 febbraio. Dalla nicchia di distacco creata dalla frana, sotto la cima del NSEC, sta uscendo una densa nube di cenere rossastra, mentre una nube di gas bluastro più a valle marca la nuova colata lavica emessa dalla nicchia di distacco. Foto di Lucia Miraglia, INGV-Osservatorio Etneo.

Durante e dopo l'evento franoso, il NSEC ha continuato a mostrare la sua persistente attività stromboliana, periodicamente accompagnata da piccole emissioni di cenere. Questa attività alle ore 17:00 GMT del 11 febbraio è tuttora in corso, senza mostrare variazioni rispetto all'attività degli ultimi giorni. Anche l'ampiezza del tremore vulcanico sta mostrando le stesse variazioni osservate negli ultimi giorni, mantenendosi su un livello modestamente elevato rispetto a quello normale.

L'evento franoso con il conseguente flusso di materiale roccioso frammentato caldo fa parte di una vasta gamma di fenomeni osservati negli ultimi anni sull'Etna e spesso descritti come "flussi piroclastici", che però spesso non sono generati dai classici meccanismi che formano flussi piroclastici. Mentre in alcuni casi si tratta di tipici flussi piroclastici generati dal collasso di una colonna eruttiva (p.es. durante il parossismo del 24 settembre 1986 al Cratere di Nord-Est), altri flussi sono stati ripetutamente generati da violente interazioni esplosive fra colate di lava e neve in scioglimento, in particolare durante la serie di episodi parossistici del 2011-2013. Inoltre, durante alcuni degli episodi parossistici del 2013 in particolare, l'apertura di nuove bocche effusive sui fianchi del cono del NSEC è stata accompagnata dal franamento delle pareti a monte delle nuove bocche effusive, che hanno generato flussi molto simili a quello del 11 febbraio 2014, però finora su una scala molto inferiore. Ciò si è osservato in particolare dettaglio durante gli episodi parossistici del 3 aprile 2013 (vedi rapporto) e del 12 aprile 2013 (vedi rapporto).

Fonte: Ingv Catania

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Ecco l'immagine della telecamera termica dell'Ingv di Catania che documenta chiaramente l'imponente flusso caldo (parzialmente assimilabile a un flusso piroclastico) prodotto stamattina dall'Etna. Si vede bene l'enorme "nuvola" di cenere che si adagia nella Valle del Bove e viene spinta dal vento verso nord. Il fenomeno sarebbe stato provocato dal collasso di una enorme "zolla" di materiale vulcanico, in parte caldo, nell'area delle bocche effusive alla base del cono del Nuovo Cratere di Sud Est, a circa 3 mila metri di quota. Il Cratere è in eruzione dal 21 gennaio scorso con esplosioni intermittenti, mentre una colata lavica è attiva dal giorno successivo. L'immagine è delle 7,09 locali, due minuti dopo l'accaduto. Per ulteriori foto e notizie si può vedere il nostro precedente post.

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di Turi Caggegi -
Un enorme flusso di cenere vulcanica e materiale caldo, una sorta di valanga, si è riversata stamattina nella Valle del Bove, sull'Etna.  Il fenomeno, assimilabile alla pericolosissima categoria dei flussi piroclastici, si è verificato alle 7,07 locali con origine alle bocche effusive che si sono aperte il 22 gennaio scorso alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est, a quasi tremila metri di quota. A fasi alterne, con intensità ed energia variabili, da quelle bocche fuoriesce una colata lavica che scorre e si mantiene all'interno della Valle del Bove, grande depressione ormai ridotta a un deserto lavico che fa da serbatoio delle colate laviche che si espandono verso est. L'eruzione dell'Etna è in corso dal 21 gennaio scorso e coinvolge anche il cono del Nuovo Cratere di Sud Est, interessato in queste settimane, anche qui con fasi alterne, da attività stromboliana, con esplosioni più o meno frequenti. Secondo gli esperti il vulcano siciliano sta vivendo una fase di accentuata instabilità, e questa situazione potrebbe essere all'origine del fenomeno di stamattina. Secondo le prime ipotesi si sarebbe trattato di un collasso di una parte rilevante del fianco orientale del cratere, in particolare nella zona dove sono attive le bocche effusive. A provocarlo, probabilmente la pressione del magma che spinge per uscire dalle bocche e il peso del materiale eruttato e accumulato negli ultimi anni. Dal 2011 a oggi sull'Etna si sono verificate 46 eruzioni, molte delle quali particolarmente violente, con altissime fontane di lava. In questi tre anni il Nuovo Cratere di Sud Est è cresciuto di circa 300 metri, un record a livello mondiale.  Dalle foto si vede chiaramente l'imponente nube di cenere vulcanica calda e pesante espandersi verso la Valle del Bove e poi verso nord. Una nube che sarebbe letale se investisse esseri umani, ma per fortuna si è mantenuta in zone di alta quota, dove non esistono insediamenti o strutture. Il fenomeno è raro, ma non rarissimo sull'Etna, dove negli ultimi anni si è verificato altre volte. Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Casa di Paglia Felcerossa. Permacultura sull'Etnaflusso felcerossa 2flusso felcerossa 3 e pubblicate con il permesso dell'autore.

A fasi alterne ma sempre spettacolari continua l'eruzione dell'Etna. Dopo le esplosioni più vivaci iniziate ieri pomeriggio al Nuovo Cratere di Sud Est, e andate avanti fino a sera inoltrata, il vulcano ha rallentato durante la notte per poi riprendere ancora energia, con una attività a intensità variabile, testimoniata anche dall'andamento da montagne russe del livello del tremore. Sempre più o meno alimentata la colata lavica che dalle due bocche alla base orientale del Nuovo Cratere di Sud Est si riversa tra la neve della Valle del Bove. Nel pomeriggio di oggi le esplosioni hanno leggermente ripreso vigore affacciandosi di nuovo fuori dall'orlo del cratere. L'Etna continua a dare spettacolo senza creare disagi.nsecetnansec