"Sono Attimi". di Marco Neri, Vulcanologo Ingv Catania -
Scatto foto da tanti anni, nella maggioranza dei casi per motivi di studio. Nei primi tempi riprendevo una scena per fissarla, oltre che nella mente, su un supporto che mi desse la possibilità di riguardarla con calma, per capire il paesaggio o un fenomeno oltre il breve istante del suo accadimento. Insomma, facevo foto per il mio lavoro e poco più. Presto, però, mi sono accorto che raramente la mia fotografia rendeva tutta l’informazione che avevo immaginato al momento dello scatto; ciò che pensavo di avere capito nel corso dell’osservazione si era perduto in colori e forme inadeguati a contenere tutto ciò. E lì ho iniziato a capire quanto è difficile scattare una vera fotografia.
Con questa consapevolezza, oggi il mio approccio alla documentazione fotografica dell’Etna è diventato più umile. Mi aiutano mezzi tecnologici digitali moderni e la bellezza straordinaria del nostro vulcano. Già l’unione di queste due sole cose permette a molti di mettere insieme qualche scatto decente. Poi il mio mestiere di vulcanologo aiuta, perché ho la “patente” per avvicinarmi ad un teatro eruttivo quasi senza alcuna restrizione se non quella del buon senso, e questo è un privilegio enorme ed una responsabilità che vanno sapute spendere.
La notte tra il 16 ed il 17 Novembre 2013 ho avuto a disposizione una buona macchina fotografica, la giusta compagnia che condivide le stesse emozioni di esserci e la stessa voglia di capire, e la bellezza di un teatro eruttivo spettacolare ed “indulgente” che ha permesso di avvicinarmi in relativa sicurezza. Due fonti di luce illuminavano una scena mozzafiato: una fissa e bianca, la Luna, ed una rossa ed intermittente, il Cratere di Sud-Est, che esplodeva di continuo giocando a fare i fuochi d’artificio. Un sottile strato di neve faceva da specchio, mescolando i colori. Ad ogni esplosione del vulcano la terra vibrava, dando una profondità in un certo senso tridimensionale alla scena che stavo vivendo.
Può, tutto questo, essere racchiuso in una fotografia? Ne ho scattate a centinaia quella notte, cercando di fissare qualcosa di quella moltitudine di colori e sensazioni. Questa è forse la più riuscita e credo che ognuno può decidere da sé il perché, guardandola con un po’ di attenzione. Ma a me, di quella notte, rimarrà una traccia diversa, che nessun supporto magnetico può contenere. E non mi dispiace.
Foto sotto: Marco Neri sull'Etna.
Tony Lawson
Bellissimo racconto. Grazie!
Fabio
Fantastica
Giuseppe Sorbello
Belle parole... trasmettono le vere emozioni dell'appassionato vulcanologo che cova dentro di te e riesce ad esplodere quando di cuore vuol trasmettere non solo le immagini ma anche le sensazioni...gli attimi fuggenti appunto! Grazie
Sergio Di Marco
Se applicassimo il buon senso invocato dal collega Marco Neri, potremmo anche sfruttare meglio le eruzioni dell'Etna per attrarre più turisti e contribuire al bene di quest'isola
Foto fantastica
bruna
Una foto da urlo !!!