Monthly Archives: Dicembre 2014

Dopo l'episodio parossistico avvenuto nella serata del 28 dicembre 2014 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, il vulcano è rimasto in uno stato di relativa quiete. Durante gli intervalli di visibilità nelle ore notturne degli ultimi giorni, si è potuto osservare un debole e fluttuante bagliore proveniente da una bocca ubicata nella "sella" fra i due coni del Cratere di Sud-Est; di giorno questa bocca emette un denso pennacchio di vapore (vedi immagine a sinistra, ripesa dalla telecamera visiva sulla Montagnola alle ore 13:03 GMT - 14:03 locali -  del 31 dicembre 2014). Il tremore vulcanico si mantiene su un livello relativamente basso ma superiore a quello precedente al parossismo del 28 dicembre.

Le osservazioni eseguite durante gli ultimi giorni hanno permesso di costatare che l'episodio parossistico è avvenuto da una serie di bocche eruttive allineate lungo una frattura orientata nordest-sudovest, che ha tagliato il cono del NSEC e il fianco meridionale del vecchio cono del Cratere di Sud-Est. Dalle due estremità di questa frattura sono state emesse colate di lava, che si sono riversate verso sud-ovest in direzione della zona Milia-Galvarina e nord-est verso la parte settentrionale della Valle del Bove nei pressi di Monte Simone, raggiungendo lunghezze di circa 4.5 e 3.3 km, rispettivamente.

Ulteriori dettagli saranno comunicati tempestivamente.

E' ora disponibile in linea un rapporto dettagliato sull'attività eruttiva dell'Etna dal 28 dicembre 2014 al 3 gennaio 2015.

Fonte: Ingv Catania

Dopo l'episodio parossistico avvenuto nella serata del 28 dicembre 2014 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, il vulcano è rimasto in uno stato di relativa quiete. Durante gli intervalli di visibilità nelle ore notturne degli ultimi giorni, si è potuto osservare un debole e fluttuante bagliore proveniente da una bocca ubicata nella "sella" fra i due coni del Cratere di Sud-Est; di giorno questa bocca emette un denso pennacchio di vapore (vedi immagine a sinistra, ripesa dalla telecamera visiva sulla Montagnola alle ore 13:03 GMT - 14:03 locali -  del 31 dicembre 2014). Il tremore vulcanico si mantiene su un livello relativamente basso ma superiore a quello precedente al parossismo del 28 dicembre.

Le osservazioni eseguite durante gli ultimi giorni hanno permesso di costatare che l'episodio parossistico è avvenuto da una serie di bocche eruttive allineate lungo una frattura orientata nordest-sudovest, che ha tagliato il cono del NSEC e il fianco meridionale del vecchio cono del Cratere di Sud-Est. Dalle due estremità di questa frattura sono state emesse colate di lava, che si sono riversate verso sud-ovest in direzione della zona Milia-Galvarina e nord-est verso la parte settentrionale della Valle del Bove nei pressi di Monte Simone, raggiungendo lunghezze di circa 4.5 e 3.3 km, rispettivamente.

Ulteriori dettagli saranno comunicati tempestivamente.

Fonte: Ingv Catania

Ecco il comunicato ufficiale dell'Ingv di Catania Osservatorio Etneo emesso oggi a proposito dell'eruzione dell'Etna avvenuta ieri sera:

"L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania, comunica che "il personale INGV-Osservatorio Etneo, attraverso alcune osservazioni odierne, ha evidenziato che durante il parossismo si è aperta una frattura eruttiva sul fianco meridionale del vecchio cono del cratere di Sud Est, dalla quale è fuoriuscita una colata lavica che ha coperto il terreno pianeggiante sotto il versante sud della Bocca Nuova, riversandosi sul ripido pendio ad ovest di Monte Frumento. Attualmente lungo tale fessura non si osservano fenomeni esplosivi, nè effusivi. Le lave che si sono riversate nella Valle del Bove sono uscite da una zona non lontana dalle bocche effusive di gennaio-aprile 2014, formando almeno tre bracci maggiori, che hanno seguito percorsi simili a quelli delle lave di metà agosto 2014 (ultimo episodio ewruttivo del NSEC), i più settentrionali verso Monte Simone. Due o tre di questi bracci si sono espansi verso il fondo della Valle, ben oltre il pendio della parete occidentale. Nella mattina di oggi sono stati osservati piccoli eventi esplosivi a carico del NSEC, con emissione di cenere che si disperdeva immediatamente".eruzione etna eruzione etnacenere vulcanica etna

Nella serata del 28 dicembre 2014, è avvenuto un episodio eruttivo breve ma intenso, il primo evento tipicamente parossistico dell'Etna dopo quello del 2 dicembre 2013 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Questo episodio ha prodotto fontane e colate di lava e una colonna eruttiva che è stata spinta dal vento forte verso est, portando a ricaduta di cenere e lapilli nell'area degli abitati Milo, Fornazzo, S. Alfio e Giarre. Le cattivissime condizioni meteorologiche non hanno finora permesso di identificare chiaramente quale dei crateri sommitali dell'Etna abbia prodotto l'episodio, perché l'area sommitale era costantemente coperta da una densa copertura nuvolosa (vedi la foto a sinistra, ripresa da Francesco Mangiaglia e pubblicata con gentile permesso dell'autore), condizione che persiste tuttora. Sono state emesse due o tre colate laviche verso est e nord-est, verso la Valle del Bove, espandendosi sul terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle. Inoltre sono stati osservati bagliori intensi anche sull'alto versante sud-sudoccidentale del vulcano, indicando che possibilmente altra lava si sia espansa su quel settore. L'attività ha avuto un inizio piuttosto brusco verso le ore 16:50 GMT del 28 dicembre e si è rapidamente intensificata, accompagnata da un repentino aumento dell'ampiezza del tremore vulcanico. Dopo le ore 18:30 GMT, l'ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire, e l'episodio era sostanzialmente concluso alle ore 20:00 GMT, anche se alle ore 21:44 GMT si è osservato un nuovo breve aumento dell'ampiezza del tremore, che è durato circa 1 minuto.

Ulteriori dettagli saranno comunicati tempestivamente.

Fonte: Ingv Catania

L'Etna è tornata in eruzione e una pioggia di cenere e lapilli sta cadendo sui paesi del versante est del vulcano. A causa del maltempo non è stato possibile fare osservazioni dirette, ma sia gli strumenti dell'Ingv che alcuni fotogrammi di webcam puntate sul vulcano hanno confermato il fenomeno in corso. Inoltre cenere e lapilli stanno cadendo copiosamente sul fianco orientale. L'eruzione è la prima dal 15 agosto scorso, quando era cessata quella che per quaranta giorni aveva interessato sia il cratere di Nord est, alla cui basa si erano apertte delle bocche, sia il Nuovo Cratere di Sud Est.

Già nella tarda mattinata di oggi il livello del tremore vulcanico aveva iniziato una lenta risalita, ma in serata si è verificata una scossa di terremoto e il magma ha cominciato a uscire. Articolo in aggiornamento.

etna eruzionesismografo ingv Catania

 

di Emilio Lo Savio - Presidente Meteosicilia - 

Siamo giunti alla fine del 2014 dopo mesi e mesi di temperature sopra media, senza picchi di record estremi,  ma sicuramente questo finora risulterà  un anno decisamente fra i più caldi della storia; vedremo nei prossimi giorni dati più attendibili.

Però, in quest’ultimo scorcio d’anno sembrerebbe che il freddo tenti di prendersi una rivincita, tardiva, ma pur sempre degna di nota. Domenica infatti giungerà dal nord Europa un primo nucleo gelido che darà luogo ad una depressione centrata sulle regioni centromeridionali e che coinvolgerà anche la nostra isola.

Domenica il tempo sulla Sicilia si presenterà fortemente instabile, dapprima sulle zone tirreniche ed occidentali isolane, con il coinvolgimento durante la mattinata delle restanti zone. I fenomeni saranno più intensi nei settori tirrenici e dell’ovest Sicilia, dove sono previste piogge, rovesci, senza l’esclusione di qualche isolata manifestazione temporalesca. I venti soffieranno forti da occidente, tendenti a ruotare da Maestrale, conseguentemente i mari saranno molto mossi o addirittura agitati. La neve potrà scendere a partire da quota 1250 metri s.l.m., ma in calo dalla serata a quota 1000 metri. Le temperature saranno appunto in decisa flessione, specie nei valori massimi e nelle zone settentrionali isolane.

Lunedì le correnti avranno una componente più orientale così da far giungere sulla Penisola fredda aria proveniente dalle gelide regioni balcaniche. La nostra isola sarà ancora interessata da precipitazioni sparse, più frequenti e intense nei settori tirrenici. Probabili nevicate a quote collinari, localmente, ma senza accumuli degni anche di bassa collina (500-600 metri). I venti saranno ancora gelidi con provenienza settentrionale.

Martedì e mercoledì, vigilia del Capodanno, ancora in decisa azione le correnti siberiche e balcaniche che daranno ancora luogo ad un’ulteriore flessione della colonnina di mercurio. Sarà la volta della neve a bassa quota? Beh, allo stato attuale i due colossi previsionali mondiali, l’americano GFS e l’europeo di Reading, in contrapposizione, prevedono l’instaurarsi di due nuclei depressionari, il primo sullo Stretto di Sicilia e il secondo sullo Ionio.
Se avesse ragione GFS, le piogge saranno più copiose almeno sino al giorno del Capodanno, con neve sopra quota 700 metri, ma tanta neve. Se invece fosse più preciso il modello europeo, con il minimo sullo Ionio, a determinare quella che in gergo si chiama Ionio Low (bassa pressione sullo Ionio), allora le nevicate, non copiosissime colpirebbero anche le zone costiere della Sicilia, specie nei settori orientali, poiché verrebbe pescata l’aria direttamente dal continente dell’est Europa.

Comunque andrà (ne sapremo di più nella giornata di lunedì), rimarrà nella storia uno dei fine d’anno più movimentati dell’ultimo periodo, con freddo, vento, pioggia e magari tanta neve a bassa quota. Seguite sempre gli sviluppi nei prossimi aggiornamenti su iEtna, sempre disponibili qui.

map meteoGFS meteoECMWF meteo

Parco dell’Etna: interventi di valorizzazione con percorsi naturalistici e culturali al Lago Gurrida-Sciare di Santa Venera, consegnati i lavori

 Ancora una tappa importante nel percorso di valorizzazione e promozione turistica e culturale di alcuni tra i siti di maggior pregio naturalistico del Parco dell’Etna: stamattina sono stati consegnati i lavori per gli interventi per la riduzione dei fattori di degrado e la realizzazione di percorsi naturalistici e culturali nell’area del Lago Gurrida e Sciare di Santa Venera, SIC (Sito di Interesse Comunitario) 070019 anche di elevato interesse archeologico, in contrada Edera, in territorio di Bronte e in prossimità dell’abitato di Maletto.

Finanziati nell’ambito del PO FESR 2007-2013, i lavori saranno realizzati da un raggruppamento di imprese (Capogruppo Consorzio Artek, mandanti Cooperativa Parsifal), che se li è aggiudicati per l’importo complessivo di euro 543.238,76 e dovrà completarli entro 210 giorni.

Il sito Lago Gurrida-Sciare di Santa Venera, di proprieta del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale, alla bellezza e al fascino naturalistico aggiunge un particolare valore storico-archeologico, che ha indotto già da tempo il Parco dell’Etna a stipulare una convenzione con la Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Catania per gli aspetti specifici. “Nel sito, già in occasione della posa del metanodotto nel 2006, abbiamo trovato tombe della fine del neolitico (4000 a.C.). Le testimonianze di presenza umana continuano nel periodo greco-ellenistico (350 a.C.) fino al medioevo. Si tratta di costruzioni in pietra a pianta rettangolare e numerose altre costruite in grossi blocchi a crudo a pianta circolare, forse recinti utilizzati in epoca greca e fino al medioevo. Adesso i lavori di scavo proseguiranno, nell’ambito del progetto complessivo, per liberare altre strutture e datarle con più precisione”, spiega Francesco Privitera, responsabile del gruppo di lavoro della Soprintendendenza che si è occupato del sito, del quale fanno parte anche  Maria Turco e Cornelio Tripolone.

Aggiunge da parte sua Antonio Grasso, dirigente del Dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale, Ufficio di Catania: “Sarà un’ottima occasione per valorizzare questa parte di territorio, importante punto di passaggio tra Etna e Nebrodi, e l’economia circostante”.

Per la presidente Marisa Mazzaglia, “il Parco dell’Etna considera particolarmente importanti gli interventi di valorizzazione di questo splendido sito, che arricchiranno la fruizione della nostra area protetta con un’offerta specifica di grande valore culturale in un luogo di grande bellezza”.

E il funzionario del Parco Luciano Signorello, direttore dei lavori del progetto di recupero, racconta: “Oggi concretizziamo una vecchia idea degli anni ’90, quando il Parco era presieduto dal dottor Bino Li Calsi, nata da un incontro sui luoghi  con Francesco Privitera, con il quale condividiamo da sempre la passione per la fotografia e l’arte”. 

 GLI INTERVENTI- L’idea progettuale è quella di creare un percorso naturalistico/archeologico della lunghezza complessiva di m. 6.750 m in andata e ritorno, che abbia come punto di partenza e di arrivo il parcheggio posto di fronte la casa cantoniera dell’ANAS nei pressi dell’incrocio della S.S. 120 con la provinciale per Maletto. Il sentiero è suddiviso in due tratti in funzione della tipologia di emergenze prevalenti oggetto della fruizione: percorso naturalistico e percorso archeologico.

Nell’ambito del progetto si procederà alla riqualificazione ambientale di alcune aree degradate ed in particolare all’eliminazione di parte dei terreni di riporto ubicati lateralmente alla S.S. 120 e alla pulizia generale del sito. All’interno dell’area di intervento sono presenti i ruderi di quattro piccole costruzioni rurali che si prevede vengano recuperate con metodiche afferenti al restauro conservativo

Nell’area di intervento e l’area limitrofa ad essa, entrambi sempre ricadenti all’interno del SIC, sarà collocata un’apposita tabellonistica che informerà i fruitori dell’esistenza dell’area protetta e fornirà le informazioni in merito alle attività consentite e vietate.

   La segnaletica naturalistica fornirà indicazioni ai fruitori sulla percorrenza dei sentieri e darà alcune informazioni sui principali caratteri naturalistici presenti. All’inizio del sentiero e nelle piazzole di sosta veicolare saranno ubicate tre capannine che riportano la planimetria del sentiero.

Completeranno l’intervento la realizzazione di un parcheggio e di due aree di sosta veicolare attrezzate anche per i cicloamatori, per accogliere ordinatamente i flussi turistici attesi, con ubicazione in prossimità degli accessi principali alla rete sentieristica.

CS Parco dell'Etna

Gurrida Etna Lago Gurrida Etnaconsegna lavori gurrida etna

 

 

"Eccoci qui, dunque, per narrare il cuore pulsante di un corpo in continua evoluzione vecchio di circa 500.000 anni, il “sangue” rosso che lo alimenta, la sua forza distruttiva, la sua crescita e le sue dimensioni che variano nel tempo, testimonianza che il nostro pianeta è vivo. Già, perché il vulcano Etna, chiamato “Mungibeddu” o anche “A Muntagna”, racchiude in sé la forza vitale della terra alla quale dobbiamo una intera esistenza. Nella nostra ricerca, abbiamo voluto accomunare scienza, racconti e immagini per soddisfare il palato dei nostri raffinati conterranei, di quelli d’oltralpe e d’oltreoceano. Inevitabilmente: l’Etna appartiene all’umanità e noi ci onoriamo di albergare fra le sue braccia. Abbiamo anche il dovere, e il piacere, di partecipare la sua esistenza ai pochi che non lo conoscono, ai molti che vorrebbero approfondirne aspetti particolari, ad alcuni che ne ripercorrono sentieri e dirupi alla ricerca del proprio io."

Eccoci qui a parlare di un nuovo libro che parla dell'Etna, di questo vulcano patrimonio dell'umanità che, come scrivono gli autori nella nota introduttiva riportata sopra e come ben sanno i siciliani che ci vivono abbarbicati sui fianchi, è "in continua evoluzione". Un libro che parla dell'Etna, ma che sembra dare voce all'Etna, come se fosse il vulcano stesso a raccontarsi attraverso foto, poesie, illustrazioni, storie e bizzarrìe, racconti scientifici e mitologici. Insomma: Natura, scienza e poesia, come recita il sottotitolo.

Etna protagonista in prima persona diremmo, e nessuno da queste parti si sorprenderà se diciamo "persona" a questa montagna che ogni giorno ci accompagna nel percorso della vita.

Il libro, 240 pagine, appena uscito per Brancato Multimedia, si chiama "Etna cuore del Mediterraneo", ed è stato scritto da due scienziati e da una poetessa, e riccamente illustrato con foto di numerosi autori e amanti della Muntagna. Gli autori sono Domenico Patané, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Etneo di Catania (Ingv-Oe), Boris Behncke, vulcanologo dell'Ingv-Oe e dalla scrittrice Mirella Turco. Due siciliani e un tedesco ormai "sicilianizzato", venuto a vivere e lavorare a Catania per amore dell'Etna. Un team che è riuscito a rendere unico e originale un racconto che ha per protagonista l'Etna, di cui (a torto) si pensa sia stato detto e visto tutto.

Il volume, in italiano e inglese, è anche un'esplosione di immagini, con oltre cento foto ( di Alfio Amantia, Turi Caggegi, Francesco Ciancitto, Massimo Cantarero, Marco Aliotta oltre che degli autori Patané e Behncke) ad accompagnare il filo della narrazione che parte dalla storia del vulcano, passa attraverso vini e prodotti tipici e si conclude con le ultime eruzioni del 2014. Storia e scienza, ma rese leggere dal corpo centrale del libro, articolato nel racconto dell'Etna attraverso le quattro stagioni e i quattro elementi primari individuati dal filosofo Empedocle: Aria, Acqua, Terra, Fuoco. Un racconto ricco e delicato, impreziosito dai testi di Mirella Turco, evocativi e discreti come a testimoniare amore e rispetto verso questa meraviglia della natura, l'Etna. Amore e rispetto che sembrano essere ricambiati: "Gente siciliana, gente dell'Etna. La mia gente è unica, parola di vulcano". Verrebbe da rispondere: "Grazie Etna".

Il libro verrà presentato a Catania sabato 20 dicembre alle 17 al Palazzo della Cultura (Palazzo Platamone) e a Nicolosi domenica 21 dicembre alle 11 al Museo Vulcanologico dell'Etna (Vedi locandina alla fine dell'articolo)

Titolo: Etna cuore del Mediterraneo - Etna Hearth of the Mediterranean

Sottotitolo: Natura Scienza Poesia - Nature Science Poetry

Autori: Domenico Patané, Boris Behncke, Mirella Turco

Foto: Domenico Patané, Boris Behncke, Alfio Amantia, Turi Caggegi, Francesco Ciancitto, Massimo Cantarero, Marco Aliotta

Foto prima di copertina: Turi Caggegi (vedi foto sopra l'articolo)

Traduzioni: Stephen Conway, Boris Behncke

Editore: Brancato Multimedia Srl

Pagine: 240

Prezzo: 33 €

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