Monthly Archives: Ottobre 2014

Maltempo: allerta temporali su Sicilia, Sardegna e Calabria

26 ottobre 2014

Criticità arancione sulla Sicilia

Un sistema depressionario tenderà gradualmente ad espandersi sul mar Mediterraneo presentando due centri d’azione, il principale sulla Grecia ed il secondario sul mar Tirreno centro-meridionale; sarà quest’ultimo a determinare condizioni di instabilità sulle due isole maggiori e sulla Calabria.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, quindi, un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede, dal pomeriggio di domani 27 ottobre , precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sardegna e Sicilia, in estensione alla Calabria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani criticità arancione per rischio idrogeologico localizzato sulla Sicilia nord-orientale, in criticità gialla, invece, i restanti settori della Sicilia, la Sardegna e gran parte della Calabria.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

Fonte: http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM48801

Una Conferenza per tutti i vulcanologi italiani

 A Nicolosi la conferenza nazionale “Alfred Rittmann”, interamente dedicata ai recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio della vulcanologia italiana, metterà a confronto i rappresentanti del mondo scientifico e istituzionale. Un’occasione per conoscere gli ultimi sviluppi nel settore a livello mondiale. L’Iniziativa, organizzata dall’Ingv, si terrà dal 29 al 31 ottobre

Sono oltre 200 i vulcanologi che si sono dati appuntamento a Nicolosi (Catania) - Centro Congressi, Via Monti Rossi -  dal 29 al 31 ottobre prossimi, per confrontarsi sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio e su tematiche riguardanti prevenzione e pericolosità  vulcanica in Italia, uno dei primi paesi al mondo per numero di abitanti esposti al rischio vulcanico insieme all’Islanda. L’occasione è la Conferenza “Alfred Rittmann”, organizzata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e dall’Associazione italiana di vulcanologia, con il supporto del Comune di Nicolosi e della Funivia dell’Etna. L’iniziativa, che rappresenta l’incontro biennale della comunità vulcanologica italiana, rilancia, nello spirito e negli intenti, la vecchia tradizione dei meeting promossi annualmente dal Gruppo Nazionale per la Vulcanologia fino al 2004.

“Giunta oramai alla sua terza edizione”, spiega il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera, “la Conferenza è l’occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio, nell’ambito della vulcanologia italiana e su tematiche di  pericolosità, queste ultime di grande interesse per la Protezione Civile”.

Il convegno, dedicato ad Alfred Rittmann, uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna nonché direttore del già Istituto internazionale di vulcanologia, fondato a Catania dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall'UNESCO, poi Sezione di Catania dell'Ingv, è dedicato a dottorandi e giovani ricercatori che con il loro studi contribuiscono allo sviluppo della vulcanologia (geologia delle aree vulcaniche, magmatologia, geochimica, geofisica, modellistica fisica dei processi vulcanici, vulcanologia e petrologia sperimentale).

“La Conferenza Rittmann si conferma, ancora una volta, uno degli appuntamenti di spicco della comunità vulcanologica italiana”, afferma il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “I sempre maggiori sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio vulcanico hanno consentito in questi anni un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership a livello mondiale dei nostri ricercatori e hanno permesso di contribuire efficientemente al Sistema Nazionale di Protezione Civile di cui l’Ingv fa parte. Compito primario dell’Istituto, soprattutto in una fase storica come l’attuale, è fare ricerca scientifica come produzione e avanzamento della conoscenza in questo settore, senza prescindere dall’impegno nella valorizzazione dei risultati ottenuti da giovani ricercatori, molti dei quali, purtroppo, a tempo determinato”.

La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Parco dell’Etna, sarà articolata in una parte introduttiva e 4 sessioni tematiche, all’interno delle quali saranno presentati anche dei poster. E’ prevista inoltre, la visione di alcuni film-documentario di G. Tomarchio e F. Villa e di un video prodotto dal laboratorio di Aerogeofisica dell’Ingv – Roma 2 con riprese aeree dell’Etna.

“Ampio spazio sarà dato ai giovani i quali parteciperanno gratuitamente e rappresentano più del 50% dei partecipanti”, aggiunge Privitera. “Un cospicuo numero di lavori presentati alla Conferenza sono frutto dei risultati ottenuti da giovani ricercatori”.

Nell’ambito della Conferenza saranno assegnati due riconoscimenti: la “Medaglia Fratelli Gemmellaro” a Renato Cristofolini, già ordinario di Vulcanologia dell'Università di Catania, vulcanologo di fama internazionale che ha dedicato la vita allo studio dell’Etna; la “Medaglia A. Rittmann” a un giovane ricercatore che si è particolarmente distinto nel campo delle scienze vulcanologiche; e, infine, un premio del valore di 3000 euro, offerto dal Comune di Nicolosi, per partecipare ad attività congressuali e/o stage di perfezionamento. Ampio risalto sarà dato all’Etna, sorvegliato speciale, che dal 2013 è Patrimonio dell’Unesco.

Link al sito webhttp://www.ct.ingv.it/rittmann2014/

c.s. Ingv

Durante gli ultimi due mesi, è continuata l'attività effusiva dalla bocca situata a 650 m di quota, producendo flussi lavici sull'alta parte della Sciara del Fuoco. Dopo la prima settimana dell'attività effusiva iniziata il 6 agosto 2014, la lava non ha più raggiunto la linea di costa, e nelle settimane successive i flussi attivi si sono progressivamente arretrati, anche se in varie occasioni i fronti lavici si sono espansi brevemente espansi verso la parte bassa della Sciara del Fuoco. Nelle ultime settimane si sono anche osservate sporadiche emissioni di cenere dalle bocche sommitali dello Stromboli, che raramente sono state accompagnate dall'espulsione di materiale piroclastico incandescente.

Fonte: Ingv Catania

Conferenza Rittmann 2014 logo

Alla sua terza edizione, la Conferenza A. Rittmann è l?occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio nell? ambito della vulcanologia italiana.

SESSIONE 1 - GEOLOGIA E STRUTTURA DEI VULCANI

SESSIONE 2 - DINAMICHE ERUTTIVE E MECCANISMI DEPOSIZIONALI

SESSIONE 3 - DINAMICHE DI RISALITA ED EVOLUZIONE DEI MAGMI

SESSIONE 4 - SORVEGLIANZA E PERICOLOSITA? VULCANICA

Durante la conferenza saranno assegnate 2 medaglie:

  • ?Medaglia A. Rittmann? al miglior giovane ricercatore.
  • ?Medaglia Fratelli Gemmellaro? ad una personalità italiana che si è distinta in campo vulcanologico. La medaglia verrà assegnata al Prof. Renato Cristofolini dell'Università di Catania

Portale dedicato alla conferenza

Fonte: Ingv Catania

I segni di risveglio dell'Etna si intensificano. A quasi due mesi dalla fine dell'ultima eruzione al Nuovo Cratere di Sud Est si rivedono deboli esplosioni e bagliori alla sommità, mentre nei centri abitati sui fianchi del vulcano si cominciano a sentire i boati. Si tratta di una attività ancora debole e intermittente, in un contesto di tremore vulcanico sostanzialmente stabile. Anche i bagliori non sono visibili a distanza a occhio nudo, ma possono essere catturati solo con gli obiettivi più sensibili di telecamere e macchine fotografiche. Con la luce diurna si possono invece apprezzare piccoli sbuffi di cenere che fuoriescono dal Cratere si dissolvono rapidamente. Le foto che accompagnano questo articolo sono state scattate da Turi Caggegi nei giorni 8 e 9 ottobre 2014.

La precedente eruzione, che ha avuto nella fase finale proprio il Nuovo Cratere di Sud Est come protagonista, era finita il 15 agosto scorso.etna esplosioni nsecetna esplosioni nsecetna esplosionietna

 

Salire in cima all'Etna, il vulcano più grande e più attivo d'Europa da casa propria sarà un gioco da ragazzi. E si potrà fare con qualsiasi pc, con il proprio smartphone o con il tablet. A partire da gennaio 2015 si potranno infatti visitare virtualmente le magnifiche zone sommitali dell’Etna, dal 2013 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sarà possibile grazie a Google Street View , il servizio di Google che dal 2007 permette agli utenti di vedere vari luoghi del mondo a livello di terreno, come se si stesse passeggiando. E non solo si potranno visitare i crateri, ma anche percorrere le piste che arrivano alle quote più alte del vulcano. Stessa possibilità, sempre dall’inizio del 2015, si avrà sul Monte Rosa, montagna gemellata con il vulcano siciliano, con la visita virtuale al sentiero della Capanna Margherita.

Particolarmente soddisfatta dell’iniziativa la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia: “Sarà una opportunità di conoscenza e di promozione turistica su scala mondiale delle meraviglie del nostro vulcano. Tutti coloro che, in ogni angolo del pianeta, sognano l’incontro con l’Etna e per varie ragioni non possono coronare questo sogno, avranno la possibilità di farlo online, visitando virtualmente la sommità della Muntagna. Ringraziamo l’Assessorato Regionale al Turismo, che ha promosso l’iniziativa, e i tecnici che hanno lavorato per consentirne la realizzazione”.

  E’ ampio il tour virtuale dell’Etna che verrà proposto da Google Street View. In collaborazione con il vulcanologo del Parco Salvo Caffo e la guida dell’ente Orazio Di Stefano, il fotografo-trekker Marco Masserini (nella foto sopra), lavorando intensamente sul vulcano con la sofisticata attrezzatura portata sulle spalle, ha preparato un percorso che comprenderà l’ascesa online dal Rifugio Sapienza fino alla vetta dell’Etna, il bordo delle voragini sommitali, la discesa sul versante nord fino all’osservatorio di Pizzi Deneri, la zona dei crateri Silvestri con i suoi sentieri e il sentiero della Schiena dell’Asino, che si affaccia sulla Valle del Bove. Luoghi e scenari straordinari, che offriranno grandi emozioni ai visitatori online.Etna nord Pizzi DeneriEtna Cratere Nord Est

Dal pomeriggio del 7 ottobre 2014, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna è sede di una debole ed intermittente attività esplosiva. Tale attività è periodicamente accompagnata da piccoli sbuffi di cenere diluita che viene rapidamente dispersa dai venti in quota. In alcune notti si sono inoltre osservate piccole esplosioni stromboliane, con lanci di materiale incandescente fino a qualche decina di metri sopra l'orlo craterico.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative.

Fonte: Ingv Catania

Dal pomeriggio del 7 ottobre 2014, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna è sede di una debole ed intermittente attività esplosiva. Tale attività è periodicamente accompagnata da piccoli sbuffi di cenere diluita che viene rapidamente dispersa dai venti in quota. In alcune notti si sono inoltre osservate piccole esplosioni stromboliane, con lanci di materiale incandescente fino a qualche decina di metri sopra l'orlo craterico.

L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significativei.

Fonte: Ingv Catania