Monthly Archives: Marzo 2014

Durante l'ultima settimana, è continuata l'attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) iniziatasi la sera del 21 gennaio 2014, essendo caraterizzata da una modesta attività stromboliana all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC; vedi foto a sinistra, ripresa dalla telecamera ad alta sensitività sulla Montagnola (EMOH)alle ore 04:17 GMT (=ore locali -1) del 17 marzo 2014. Questa attività è accompagnata raramente da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, e mostra minori fluttazioni nell'intensità dell'attività stromboliana, che si mantiene generalmente su un livello basso. Sta continuando anche l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014. Nel corso dell'ultima settimana, si è ripetutamente attivata una bocca effusiva nell'alta parete della nicchia di distacco, alimentando piccoli flussi lavici diretti verso l'alta porzione della parete occidentale della Valle del Bove. Nei giorni 14-15 marzo 2014, un braccio lavico ha costeggiato la parte alta del campo lavico del 2008-2009, espandendosi verso nord-est, in direzione di Monte Simone, seguendo il percorso della colata lavica del 30-31 dicembre 2013. Questo flusso si è arrestato alla base della parete occidentale della Valle del Bove nei pressi di Monte Simone e non è più alimentato.

Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, negli ultimi giorni sono stati alcuni piccoli crolli dalle pareti della nicchia di distacco del 11 febbraio 2014.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra significative variazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

La notte scorsa il livello del tremore vulcanico dell'Etna ha avuto un sobbalzo, pur rimanendo in un trend stabile a livelli medio-bassi. Un livello che da oltre 50 giorni garantisce l'alimentazione della colata lavica che fuoriesce da alcune bocche effusive alla base del Nuovo Cratere di Sud Est (Nsec). Dopo qualche oscillazione il tremore si è di nuovo stabilizzato, ma nella notte, grazie a una breve schiarita, è stato possibile osservare il teatro eruttivo ad alta quota e anche qualche sporadica e debole esplosione al Nsec. Il gioco di luci riflesse della lava tra la neve e delle nuvole che si alternavano davanti al vulcano ha comunque permesso di godere dello spettacolo offerto dall'Etna. Anche stamattina una particolare situazione di emissioni di gas e vapore dal Nsec, spinti dal vento da sud, ha creato una scena suggestiva, creando un arco sopra i crateri sommitali.DSC_3826 etna eruzioneetna night eruptionetna arco

Nella notte delle scosse di terremoto che hanno fatto tremare il versante est e sud est dell'Etna (ne parliamo in questo articolo), il vulcano siciliano ha continuato a dare spettacolo, complice anche la luna al tramonto. L'eruzione è ormai giunta al cinquantesimo giorno, e le colate laviche, con alti e bassi, continuano a fuoriuscire dalle bocche aperte alla base del Nuovo Cratere di Sud Est e si riversano nella Valle del Bove. Si tratta di bracci lavici poco alimentati che si mantengono a quote molto alte, ma lo spettacolo è assicurato dal contrasto con la neve fresca caduta sull'Etna in questi giorni. E la notte scorsa, ad aggiungere fascino allo scenario dell'eruzione, per l'osservatore dal versante orientale, si è aggiunta la luna che tramontava dietro il massiccio vulcanico, creando giochi di luce tra riflessi lunari, gas e vapori, e il fuoco della lava. Una vera e propria magia vulcanica. Foto scattate la notte del 12 marzo 2014 da Turi Caggegi.

Notte movimentata sull'Etna, tra l'eruzione che continua e una serie di scosse di terremoto che hanno interessato il versante est e sud est del vulcano svegliando molti abitanti dei paesi vicini all'epicentro.

Mentre l'eruzione, ormai giunta al cinquantesimo giorno, continua tra alti e bassi con colate di lava che fuoriescono da fratture effusive alla base del Nuovo Cratere di Sud Est, nella notte tre scosse di terremoto di Magnitudo superiore a 2 hanno fatto sobbalzare molte persone. La prima, di M 3 si è verificata all'1.55 ora locale ed è stata seguita nei minuti successivi da altre due, meno intense, rispettivamente di M 2.2 alle 2.00 e 2.3 alle 2.08.

Tutte hanno avuto epicentro nell'area compresa tra Zafferana, Santa Venerina e Acireale, ma sono state avvertite anche a Giarre, Pedara, Aci Catena, Mascali, Nicolosi e altri centri, in una zona comunque molto popolata. La profondità è stata stimata dall'Ingv tra 5,9 e 7,6 km.

Non ci sono state segnalazioni di danni.mappa terremotomap_loc_t

Negli ultimi giorni è continuata, con minori variazioni, l'attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), essendo caraterizzata da una modesta attività stromboliana all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Questa attività è accompagnata raramente da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita. Sta continuando anche l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014. Il flusso lavico alimentato da una bocca posta all'interno della nicchia di distacco dal mattino del 5 marzo 2014 rimane attivo, anche se con fronti attivi in arretramento, mentre un secondo flusso lavico viene alimentato qualche centinaio di metri più a valle, con un fronte attivo sul margine superiore del campo lavico del 2008-2009, diretto verso nord-est.

Oltre all'attività persistente del NSEC, dal 8 marzo 2014, si sono osservate anche sporadiche emissioni di materiale caldo con piccole quantità di cenere vulcanica dalla Bocca Nuova, come visibile nella parte sinistra dell'immagine qui sopra, ripresa dalla telecamera termica sulla Montagnola (EMOT) alle ore 00:08 GMT (=ore locali -1) del 10 marzo 2014. Dalle ore mattutine del 10 marzo, le cattive condizioni meteorologiche hanno impedito l'osservazione dell'attività eruttiva.

Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha spesso precluso l'osservazione di fenomeni di crollo. Tuttavia, è da notare la presenza di una zona fumarolica calda a monte della nicchia di distacco.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra significative variazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Testo e foto di Alessandra Nicastro (Team "Un Vulcano di Idee") -

Sono le 09.15 di un giovedì 6 Marzo gremito di studenti pronti ad iniziare il nuovo semestre nelle stanze affollatissime del Palazzo delle Scienze dell’Università di Catania, quando una campanella più squillante del solito richiama a sedere “fra i banchi di scuola” giovani e adulti non più studenti del dipartimento di Economia e Impresa: gli startupper, gli innovatori, promotori di passioni divenute business ed idee trasformate in progetti di vita; la diaspora dell’innovazione si ferma qualche ora per dar voce a chi ha fatto un giro nel mondo dell’imprenditorialità e far sì che infiammi coi propri racconti un’attenta cerchia scoppiettante di giovani pieni di energia; è il quinto incontro di “Un vulcano di Idee” e nell’aria si sente bruciare passione.

L’iniziativa promossa dal Professore Rosario Faraci è una vera e propria colata di lava infiammata nella stagnazione glaciale delle cattedre universitarie più tradizionaliste, il ciclo seminariale capovolge il modello organizzativo della didattica universitaria e, devoto alla logica del “lasciate che i giovani vengano a me”, affida l’animazione delle attività didattiche ad un team di cinque studenti di Economia Aziendale: una sfida, dunque, una vera scalata meritocratica per tutti coloro che hanno veramente voglia di fare, di uscire dai percorsi più inflazionati, di ambire alla vetta.

Si parla di Marketing e a scaldare l’aula di buon mattino è il Professore Marco Galvagno. Un intervento provocatorio, il suo, che si rifiuta di focalizzarsi su un singolo modo di operare nel mercato; invitato a parlare di Social Media Marketing, il professore puntualizza al suo arrivo che “Il marketing è solo uno, quello che funziona”: subito il focus si sposta sul mercato, che, se insieme al prodotto e alla bontà del team, compone la triade degli elementi principali per determinare l’implementazione di una startup, viene eletto da solo quale unica discriminante del suo successo, bocca della verità per un’impresa, i clienti, i soli che possono e devono guidare alla continua definizione del prodotto.

E così, fra immagini esilaranti del mercato nel senso più locale che noi del Sud conosciamo, citazioni di pugili e pionieri dell’innovazione, la parola passa a Edoardo Faraci, referente in Sicilia di Italia Camp, associazione che si è fatta promotrice dell’innovazione sociale in Italia; il suo è un racconto sognante di chi, appena tornato dagli USA, ha molto da dire a giovani aspiranti imprenditori su jet lag, Wall Street, promozione dell’imprenditorialità oltreoceano, insomma su “biglietti Andata e Ritorno per i progetti esportatori sani di Made in Italy”.

È quasi mezzogiorno e la fame di sapere è sempre più viva, è la volta di IEtna, la prima App per iOS, e adesso anche Android, pensata per celebrare La Montagna, sua maestà il Vulcano, lo stesso cuore pulsante che ha animato il mood di tutti gli incontri del seminario: a parlare di Lei è Turi Caggegi, giornalista di professione, che ha saputo cucire per la plurisecolare presenza impervia della Sicilia una veste più digitale, che ben la mettesse in mostra sul palcoscenico internazionale.

I racconti di passione siciliana per l’imprenditorialità in senso lato sono musica per le orecchie dei giovani studenti desiderosi di scoprirne le trame più disparate e i percorsi ancora in essere, e così, in collegamento via Skype, Ugo Parodi Giusino di Mosaicoon ci parla fiero di come la sua azienda nata e cresciuta a Palermo risponda a tono alla richiesta internazionale di opere inimitabili di creatività e marketing virale, che giunge sempre più forte dai grandi player dei più svariati settori.

Il quadro è chiaro, dunque: non ci importa se vendiate video virali creativi, o se raccontiate foto-storie dell’Etna vulcano su una pagina sempre più visitata di Facebook, purchè a muovere i gesti delle vostre giornate imprenditoriali sia la forza distruttrice di chi il vulcano lo ha dentro di sé, di chi vuole estirpare gli argini inutili che bloccano il fluire delle idee che sanno di libertà.

Libertà di essere imprenditori, ingegneri di qualche cosa, costruttori di progetti, Professori e fotografi professionisti che si uniscono nella passione per gli scorci del nostro vulcano, che gli danno un nome, così scopriamo che “Mongibella” con i suoi scatti dell’Etna sensazionali è il risultato fortuito di un incontro sorridente fra il Professore Rosario Faraci e Alessandro Lo Piccolo.

Siamo instancabili e la voglia di percorrere i territori nostrani dell’innovazione ci conduce alle pendici del “Pandoro” innevato siciliano: la giornata si conclude con un'altra storia, quella di Pietro e Luigi Scammacca del Murgo, produttori di vino. Zio e nipote inebriano la platea con il frizzante racconto di come la passione per gli agrumi e le vigne di un ormai anziano signore nelle cui vene scorre sangue tutto siciliano, sia divenuta la realtà da sogno di un’intera grande famiglia, attenta ogni giorno a fare posto nelle cantine di consumatori locali e internazionali a 75 cl di autentico sapore siciliano.

Marketing, dunque, ma anche e soprattutto storie di vita. Ciò che i ragazzi appuntano sui quaderni impregnati di voglia di imparare è l’odore che ha il fare imprenditoriale nelle giornate assolate del nostro gioiello Mediterraneo.

L'attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna sta continuando, ed è caraterizzata d una modesta attività stromboliana accompagnata raramente da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, da una o due bocche all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Sta continuando anche l'emissione di lava dal basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014 (vedi immagine a sinistra, del mattino del 6 marzo 2014, ripresa dalla telecamera di Monte Cagliato). Dopo diversi giorni di attività effusiva da una bocca posta a valle della nicchia di distacco, nel mattino del 5 marzo 2014, ha cominciato l'emissione di lava dalla parete alta della medesima nicchia, alimentando un flusso lavico che nel pomeriggio del 6 marzo aveva percorso circa 1.5 km. Il fronte attivo di questo flusso sta avanzando sulla parte bassa della parete occidentale della Valle del Bove. I flussi lavici attivi negli ultimi giorni, che si erano espansi sia nella parte alta sia quella meridionale del campo lavico del 2008-2009, sono fermi ed in raffreddamento. Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha precluso l'osservazione di fenomeni di crollo. Tuttavia è da notare la presenza di una zona fumarolica calda a monte della nicchia di distacco.

L'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra significative variazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Si parla di Etna e della nostra App iEtna oggi all'Università di Catania nell'ambito dell'iniziativa "Un Vulcano di Idee", ciclo di incontri promosso da Rosario Faraci, docente di Economia e gestione delle imprese. L'incontro, che prevede la partecipazione di altri protagonisti della scena imprenditoriale e del mondo accademico, è focalizzato su Marketing & Communication e si tiene a partire dalle 9 nel Palazzo delle Scienze dell'Università di Catania.IEtna

Dopo più di 40 giorni di attività persistente al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna, è tuttora in corso una modesta attività stromboliana accompagnata di rado da piccole emissioni di scarse quantità di cenere diluita, da una o due bocche all'interno della depressione craterica sommitale del NSEC. Sta continuando altrettanto l'emissione di lava da una bocca sul basso fianco del cono del NSEC, nell'area della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio 2014 (vedi foto a sinistra, della sera del 3 marzo 2014, di Turi Caggegi). Negli ultimi giorni, le colate laviche emesse da questa bocca, hanno alimentato ripetuti flussi in sovrapposizione, diretti verso est sulla parete occidentale della Valle del Bove. Nella notte del 2-3 marzo 2014, uno di questi flussi ha raggiunto nuovamente la base di questa parete; gli altri flussi si sono espansi solo nella parte alta della parete. Altri bracci lavici minori negli ultimi giorni hanno preso un percorso diretto verso nord-est, passando sopra il campo lavico del 2008-2009; questi bracci si sono propagati per poche centinaia di metri e risultano attualmente fermi ed in raffreddamento. Per quanto riguarda l'instabilità del versante orientale del cono del NSEC, la copertura nuvolosa presente in Valle del Bove nelle ore diurne, ha precluso l'osservazione di fenomeni di crollo.

L'ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un lieve incremento il 2 marzo 2014, attestandosi poi su un livello leggermente superiore a quello dei giorni precedenti anche se occasionalmente interrotto da modeste oscillazioni.

Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati.

Fonte: Ingv Catania

Cominciata il 21 gennaio, la prima eruzione dell'Etna del 2014 è ancora in corso. Al Nuovo Cratere di Sud Est si susseguono deboli esplosioni con modesta emissione di cenere vulcanica, mentre la colata lavica che fuoriesce dalla bocca effusiva alla base dello stesso Cratere continua ad essere alimentata. La lava scende in Valle del Bove ma resta confinata alle alte quote, senza creare problemi di sorta. I bracci lavici spesso si sovrappongono l'un l'altro e non riescono ad avanzare verso valle oltre un certo limite. Di tanto in tanto si verificano piccole variazioni, e attualmente una piccola diramazione della colata si dirige verso nord est, sempre ad alta quota e all'interno della Valle del Bove. La diramazione è visibile nella parte destra della foto sopra. Ancora instabile la zona sotto il Nuovo Cratere di Sud Est interessata dalla frana de'11 febbraio scorso che ha provocato una valanga piroclastica: si continuano infatti a osservare altri piccoli crolli, e la Valle del Bove resta chiusa per motivi di sicurezza. Il tremore vulcanico si mantiene piuttosto stabile su livelli medio bassi. Le foto che corredano questo articolo sono state scattate la mattina del 1 Marzo da Turi Caggegi.