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Al tramonto si cominciano a vedere le prime esplosioni al Nuovo Cratere di Sud Est dell'Etna. L'attività è ancora debole ma l'aumento del tremore vulcanico lascia pensare che sia probabile e imminente un nuovo parossismo. Sarebbe il ventunesimo del 2013.

Incremento dell'attività dell'Etna, ecco il comunicato ufficiale della Protezione Civile:

Etna: stato di attività

29 dicembre 2013 Aggiornamento delle ore 14

Prosegue il monitoraggio del Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento

Alle 6.16 di oggi le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato una ripresa dell’attività vulcanica sull’Etna, caratterizzata da una debole e discontinua attività stromboliana intracraterica che ha determinato l’emissione di cenere vulcanica. In particolare, si è dispersa nell’area immediatamente a est del cratere la cenere prodotta dalla singola esplosione stromboliana che si è verificata alle 11.15 al Nuovo cratere di Sud-Est.

Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti al momento disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento ha emesso un nuovo avviso di criticità. In considerazione della dispersione di ceneri vulcaniche e delle previsioni sull'intensificarsi dei venti in quota, è stata elevata da assente a ordinaria la criticità nelle aree del medio versante, pedemontana e urbana. Resta invece moderata la criticità nell’area sommitale del vulcano.

Il Centro Funzionale Centrale prosegue nell’attività di vigilanza attraverso i Centri di Competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani e attraverso le strutture operative e i presidi territoriali.

Segnali sempre più decisi di incremento dell'attività dell'Etna. Dalle prime ore di oggi deboli bagliori al Nuovo Cratere di Sud Est, forte degassazione al Cratere di Nord Est e anche una esplosione hanno fatto alzare il livello di attenzione degli esperti dell'Ingv di Catania e degli appassionati. A rendere l'eruzione probabile anche il livello del tremore vulcanico, in netta ascesa, anche se non ha ancora raggiunto il punto di non ritorno che rende certa l'eruzione. Ecco la mappa della simulazione della dispersione della cenere vulcanica in caso di eruzione nelle prossime ore. Come si vede il settore più esposto sarebbe quello orientale dell'Etna, verso il mare Ionio, ma a rischio potrebbe essere anche l'operatività dell'aeroporto Fontanarossa di Catania.

 

Ecco il comunicato ufficiale dell'Ingv che conferma una ripresa dell'attività dell'Etna nella mattina del 29 dicembre 2013: "Nel primo mattino del 29 dicembre 2013, la telecamera visiva ad alta sensitività dell'INGV-Osservatorio Etneo sulla Montagnola (EMOH) ha mostrato la comparsa di deboli e sporadici bagliori in corrispondenza del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell'Etna. Non ci sono stati visibili lanci di materiale piroclastico o emissioni di cenere, e nessuna anomalia è stata registrata dalle telecamere termiche sulla Montagnola (EMOT) e a Monte Cagliato (EMCT). Persiste inoltre un intenso degassamento dal Cratere di Nord-Est, spesso a carattere pulsante.Alle ore 10:15 GMT (=ore locali -1) del 29 dicembre, il NSEC ha prodotto una singola esplosione stromboliana con emissione di cenere, formando un pennacchio alto circa 1 km, che è stato spinto dai venti verso est. Dopo l'esplosione è continuata una modesta attività stromboliana, confinata interamente all'interno del cratere, che è accompagnata anche da attività infrasonica e un lieve incremento dell'ampiezza media del tremore vulcanico.Il vento attualmente sta soffiando in direzione est-sudest.Il NSEC è rimasto in uno stato di calma dopo la cessazione dell'ultimo episodio parossistico (14-16 dicembre); durante un sorvolo in elicottero il 28 dicembre 2013 il fondo craterico era parzialmente coperto di neve ed erano presenti deboli fumarole sugli orli craterici nord, ovest e sud.Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati." Qui l'articolo originale

 

L'Etna comincia a dare segni di aumento dell'attività. Oggi forti emissioni di gas dal Cratere di Nord Est e anche qualche esplosione isolata in un quadro che vede una tendenza all'aumento del tremore vulcanico. Il tremore segnala l'innalzamento del magma all'interno dei condotti craterici. Si tratta ancora di segnali deboli, e non è ancora possibile capire se l'evoluzione dell'attività porterà a una nuova eruzione o se tutto rientrerà nella relativa "quiete" in cui l'Etna è rimasta nelle ultime due settimane, dopo l'eruzione del 14-16 Dicembre. In questo periodo di frequenti eruzioni l'Etna è uno dei vulcani più attivi al mondo.

L'Etna regala scenari sempre nuovi. Il vulcano imbiancato da neve fresca all'alba del 27 dicembre 2013, in un gioco di luci e nuvole che nascondono le zone sommitali mettendo in evidenza il solo Nuovo Cratere di Sud Est, protagonista delle ultime eruzioni. Le recenti colate laviche nella Valle del Bove segnano di nero la neve appena caduta. Ph. Turi Caggegi